Cent’anni fa, nasceva la festa della donna

Russia, 8 marzo 1917. Per essere pignoli, stando al calendario Giuliano che vigeva al tempo nell’Est Europa, siamo il 23 febbraio. Le donne di San Pietroburgo scendono in piazza per rivendicare la fine del conflitto e insieme a loro, tutti i lavoratori in sciopero. I proletari uniti, quel giorno di cento anni fa diedero il via a quella che sarà ricordata come la Rivoluzione di febbraio. In conseguenza e ricordo di questo evento storico, la conferenza internazionale delle donne comuniste del 14 giugno 1921, fissò all’8 marzo la giornata internazionale dell’operaia. E da qui, piano piano, divenne la giornata della donna. Ma nell’oblio cadde la motivazione storica che la scatenò. Ma se facciamo un viaggio oltre oceano, atterrando a New York il 22 novembre del 1909, ci troveremo nel bel mezzo di una contestazione. Una marea di donne operaie, ben 20 mila, impiegate nel settore tessile, stanno scioperando per avere condizioni più umane, e la loro protesta durerà, addirittura, fino al 15 febbraio del 1910. Pochi giorni prima di quello che negli Usa sarà battezzato come il “Woman’s Day”, il 23 febbraio, anche se nel 1910, fu celebrato il 28. All’epoca, invece, alcuni Paesi del Vecchio Continente celebravano la giornata della donna nell’ultima domenica di febbraio, mentre in Germania, Austria, Svizzera e Danimarca, fu consacrata la prima volta il 19 marzo 1911.
Dopo la seconda guerra mondiale, su questa ricorrenza circolarono un sacco di voci fantasiose; si disse che era la ricorrenza di una strage: la morte di 123 operaie, camiciaie, in un rogo divampato nella fabbrica Cottons & Cottons, nel 1908. Peccato che la fabbrica nemmeno esistesse. Secondo altre versioni la scelta dell’8 marzo è correlata alla presunta manifestazione sindacale di operaie tessili tenutasi sempre nella Grande Mela nel 1857, e che venne violentemente repressa dalla polizia. Nulla di tutto questo. Pare. Forse qualcuno mal digeriva che l’8 marzo sia un retaggio russo, nato sotto al sol dell’avvenir, ma all’ombra della falce e martello.