Dinnanzi al disastro covid in Fvg finalmente l’opposizione Dem sembra battere un colpo

Meglio tardi che mai. Dopo mesi di disastri sanitari con la nostra regione ai vertici negativi per numero di morti e contagi e con un piano vaccinale claudicante finalmente il Partito Democratico, la maggiore forza di opposizione in Regione pare uscire dal torpore e comincia a comunicare con maggiore frequenza la sua contrarietà alle scelte, tutte chiacchiere e distintivo, che arrivano dalla giunta Fedriga. “Non è mai troppo tardi” diceva il mastro Alberto Manzi cercando di alfabetizzare via etere l’Italia del dopoguerra, trasmissione antesignana della Dad. Forse sarà l’aria di primavera o gli echi romani del cambio di segretario nazionale  hanno creato onda lunga e forse si è arrivati alla consapevolezza che l’eccessiva “delicatezza” nel non disturbare il manovratore, quando questo è incapace o conduce fuori strada o peggio tutti contro un muro, diventa azione indispensabile, sennò  si è correi dei disastri. Forse oggi ci si è resi conto che essere indulgenti e gentleman con certi personaggi è tempo perso, se non altro perchè il principio di reciprocità presente e futura non è per nulla garantito con chi è uso propagandare menzogne per pararsi il culo e scaricare le responsabilità in genere verso il basso. Comunque, sarà pianificato, sarà per  caso, ma che il Pd in Fvg in un solo giorno emetta tre comunicati praticamente sul medesimo tema è quasi novità. Ha aperto le dichiarazioni il segretario del Pd provinciale di Udine Roberto Pascolat (che a supporto ha allegato due interessanti tabelle) commentando le dichiarazioni del presidente Fvg Massimiliano Fedriga, ribadite oggi dall’assessore alla Sanità Riccardo Riccardi, secondo il quale “se io cerco il contagio lo trovo, e più lo cerco più lo trovo”.  “La sortita odierna del presidente Fedriga, dice Pascolat, come quelle del suo segretario Salvini, si scontrano con i dati: noi non abbiamo tanti casi perchè facciamo più tamponi. In Fvg al 28 marzo abbiamo il record italiano di decessi per 100mila abitanti sui 30 giorni, e nel periodo 20-21 siamo secondi solo alla Lombardia, regione simbolo della catastrofe sanitaria. Dunque basta con questa narrazione dei migliori della classe fuorviante e pericolosa, anche sulle riaperture. Se chi sta alla guida non ha il polso fermo e teme di perdere voti, in questa fase terribile, fa danno. Fedriga pensi invece alle file di anziani fuori dalla Fiera di Udine, sofferenti pur aiutati dalla nostra ottima protezione civile e dalla capacità degli operatori: quelle file sono l’esempio di un pessimo governo del piano vaccinale”. A rincarare la dose il segretario regionale Dem Shaurli: “Se ci sono attività che possono aprire in sicurezza, magari su appuntamento, si faccia, garantendo controlli ferrei perché centrale rimane la salute dei cittadini: eviteremo così attività parallele ed ‘in nero’. In una Regione che non sta certo brillando per dati ed organizzazione, concentriamoci però sull’arrivare almeno preparati all’apertura delle scuole e soprattutto evitiamo la corsa, già vista, alle proteste in piazza e alla richiesta di riaperture a prescindere per un briciolo di consenso. Le conseguenze dell’irresponsabilità di tanti politici e amministratori le stiamo ancora drammaticamente pagando in Friuli Venezia Giulia”. “Ora si ascoltino attentamente le parole di Mario Draghi – ammonisce Shaurli – e le sue risposte alla propaganda di Salvini: ogni decisione sarà basata solo ed esclusivamente sulla valutazione attenta dei dati. E purtroppo i dati del Friuli Venezia Giulia, e non certo per colpa dei cittadini, sono fra i peggiori d’Italia e sotto gli occhi di tutti”. A chiudere la sequenza di dichiarazioni, anche se con un orizzonte più nazionale, il membro della commissione Paritetica Stato-Fvg Salvatore Spitaleri a proposito della partecipazione del presidente del Consiglio Mario Draghi alla Conferenza Stato-Regioni: “La presenza del Presidente Draghi in conferenza Stato-Regioni ha un doppio significato: stoppare un eccesso di protagonismo dei presidenti tra aperture e vaccini fai da te, e richiamare gli stessi presidenti ad un impegno sinergico con il Governo centrale”. “Nelle prossime settimane conterà la capacità del sistema di portare avanti una vaccinazione di massa e – puntualizza Spitaleri – l’abitudine a scaricare responsabilità sempre su altri non è più tollerabile, specie se proviene da presidenti di Regione. Speriamo che anche in FVG si possa superare quella sindrome che trova sfogo nella continua declamazione di primati che non esistono o dei quali, come per i ricoveri e i morti, si può fare volentieri a meno”.