Alcune riflessioni sul Piano Oncologico alla luce dei recenti dati AGENAS…. Emergono evidenti contraddizioni

Ci hanno sonoramente preso in giro. Ci hanno fatto credere che era necessario concentrare la chirurgia oncologica a Trieste e Udine perché il sistema era troppo frammentato e funzionava male. Hanno affermato che i pazienti, a causa di questo mal funzionamento, andavano a farsi operare fuori dalla nostra Regione. Ci hanno detto, prendendo come parametro i tumori della vescica, che l’Urologia di Gorizia non era sicura e che questi tumori dovevano essere operati a Trieste. Hanno puntato il dito sui tumori del retto, affermando che non si potevano più fare nell’Isontino, così come nella Bassa Friulana, e che dovevano essere inviati a Trieste ed a Udine.
Ci hanno “graziato” sui tumori del colon, a patto che siano fatti solo a Monfalcone, impendendoci quindi di usare il robot. E su questi concetti hanno basato il Piano Oncologico Regionale. Ebbene, il piano oncologico del Friuli Venezia Giulia è stato smontato completamente da un documento appena uscito e scritto da AGENAS, l’ente pubblico che per conto del Ministero della Salute è incaricato di monitorare le performance del Servizio Sanitario Nazionale. Il Dott. Fasola, autore del Piano Regionale, è stato finalmente smascherato. Ha seguito delle linee tutte sue, ben al di fuori dalle direttive nazionali, utilizzando parametri discutibili, solo per giustificare scelte che nulla avevano a che fare con la salute dei cittadini. Ma cosa emerge dal documento di AGENAS? Dal documento emerge che la nostra Regione gode di una buona salute. I problemi ci sono, ma sono di ordine burocratico ed amministrativo. Cioè nulla che ha a che fare con la nostra salute. L’indice di performance, espressione del funzionamento del sistema, si colloca ad un livello alto, migliore di molte altre regioni. Non siamo quindi allo sfascio come ci hanno fatto credere.
Non c’è poi fuga di pazienti, anzi la nostra Regione attrae. La fuga è di poco superiore all’1%, mentre l’attrazione da altre Regioni si attesta su valori del 10%. Questi dati fanno collocare la nostra regione al terzo posto in Italia. Ma come, non scappavano via tutti perché il sistema non funzionava?
Altro punto importante: nel documento di AGENAS non c’è traccia di un monitoraggio dei tumori della vescica. Per le patologie urologiche si sono presi come riferimento
esclusivamente i tumori della prostata dove Gorizia primeggia con 80 casi, ben al di sopra del livello soglia previsto. E’ evidente che bisognava appigliarsi a qualcosa per affossare un’Eccellenza che tutta la regione ci invidia. Ma il bello deve ancora venire. I tumori del colon e del retto sono stati sì monitorati, però nelle raccomandazioni finali si parla di concentrazione a Udine o a Trieste solo di stomaco, ovario e pancreas. Non è menzionata, nè proposta alcuna concentrazione nei Centri HUB di questo tipo di patologia. E neppure si accenna di concentrare questi tumori a Monfalcone o a Gorizia impedendo l’uso per nostri pazienti del robot. E’ sempre più chiaro, quindi, che il documento regionale è fazioso, pretenzioso e non si basa su un ‘analisi corretta dei dati. E’ un documento che va quindi rigettato al mittente e riscritto, magari, questa volta, con il coinvolgimento di chi veramente ha esperienza in questo campo.

Prof. Alessandro Balani
Già Direttore Dipartimento Chirurgico Area Isontina ASUGI.