ANPI Udine: Presentati i progetti rivolti alle scuole della città

Anche nell’anno scolastico 2019-2020 si rinnovano le attività educative e di approfondimento storico-culturale che l’ANPI di Udine dedica agli studenti della città con l’obiettivo di divulgare i valori espressi nella Costituzione repubblicana e gli ideali di democrazia, solidarietà e pluralismo culturale, sulla base del protocollo d’intesa stipulato con il MIUR per il triennio 2017-2020. I progetti scuola sono stati presentati oggi, lunedì 7 ottobre, da Dino Spanghero, presidente dell’ANPI provinciale, insieme a Tommaso Chiarandini e Nadia Mazzer per il Gruppo scuola Anpi Udine, nella sede dell’associazione in via Brigata Re.

Andando in dettaglio, giunge alla sua 3ª edizione il progetto “Conoscere per resistere”, indirizzato alle scuole secondarie di secondo grado (ma anche alle secondarie di primo grado, laddove gli argomenti lo consentano). Quest’anno il tema conduttore sarà “Spazi, confini, identità: storia di un confine” che affronterà le drammatiche e controverse vicende del “confine orientale” italo-sloveno, spazio geografico e simbolico, esaminandole a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, dal cosiddetto “risveglio delle nazioni”, fino all’immediato secondo dopoguerra e all’emergere della “questione di Trieste”. «Le due edizioni precedenti hanno approfondito argomenti storici sempre diversi. Se nell’anno scolastico 2017-2018 è stato analizzato il percorso che dalla Resistenza ha portato alla Costituzione della nostra Repubblica, l’anno scorso ci si è concentrati sugli avvenimenti che caratterizzarono gli anni Trenta, cioè il rogo dei libri a Berlino, la guerra di Etiopia e le leggi razziali. In totale sono stati coivolti circa 2.000 studenti, prevalentemente iscritti alle classi quarte e quinte degli istituti scolastici cittadini di vario indirizzo», ha spiegato Dino Spanghero.

Analizzando sia documenti e testimonianze, pubblici e privati, e sia la produzione letteraria, cinematografica e musicale dell’epoca, si offriranno strumenti essenziali per una ricostruzione storica dei fatti e sarà delineato un quadro ampio e diversificato della mentalità, delle scelte maturate da parte degli schieramenti, dei fraintendimenti e dei pregiudizi radicati negli uomini e nelle donne che hanno vissuto sul confine orientale.

Il progetto “Conoscere per resistere” si articolerà in quattro appuntamenti. Si partirà giovedì 10 ottobre, alle 16.30, nella sede dell’Università di Udine di Palazzo Antonini con un primo incontro propedeutico dedicato agli insegnanti. Dopo l’introduzione di Andrea Zannini, seguiranno gli interventi di Roberta Corbellini, Flavio Fabbroni e Tommaso Chiarandini che rifletteranno sull’accezione di “Confine orientale” esaminando alcuni nodi della questione: dalla cronologia, alla semantizzazione di alcune parole chiave, alla storia spesso ignorata dell’antislavismo.

I tre incontri successivi, invece, saranno rivolti agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e si svolgeranno al teatro Palamostre, con orario 9.30-12.30, e sono aperti anche al pubblico con ingresso libero. Si inizierà mercoledì 23 ottobre con il tema “Definire l’Italia, definire gli italiani. Il “confine orientale” tra Otto e Novecento”. Gli studiosi Štefan Čok e Sergio Zilli illustreranno gli avvenimenti dei decenni precedenti la Grande Guerra, concentrandosi sulla funzione dei miti nazionali, sulla nascita/creazione delle identità nazionali nello spazio plurinazionale della Venezia Giulia/Primorska/Österreichisches Küstenland. Giovedì 14 novembre, invece, gli stereotipi e le rappresentazioni degli abitanti delle aree di Fiume/Rijeka, Trieste e la Venezia Giulia e dei Balcani nel periodo tra i due conflitti mondiali saranno al centro dell’incontro con Raoul Pupo dell’Università di Trieste e Ivan Jeličić dell’Istituto di storia politica di Budapest. Interverranno anche Tommaso Chiarandini e l’attore Massimo Somaglino. Il terzo e ultimo incontro è in programma giovedì 28 novembre e verterà sugli avvenimenti e sulle conseguenze del secondo conflitto mondiale, in particolare per le popolazioni civili: dall’impatto dell’occupazione italiana della Slovenia sulla società locale, ai campi di internamento per civili jugoslavi e alla “questione di Trieste” così come raccontata e vissuta dalla società italiana.

Ritenendo valida la proposta del progetto “Scuele Ative, Vierte Educative” (Save’) – grande “contenitore” di proposte a carattere educativo – attuato dal Comune di Udine e sospeso per motivi strettamente tecnici nell’attuale anno scolastico, l’ANPI ha deciso, inoltre, di continuare a presentare comunque le sue proposte rivolte alle scuole primarie e secondarie, di primo e di secondo grado: progetti ispirati al criterio di una ricerca documentata e seria di storia locale per comprendere non solo il passato, ma soprattutto il presente del territorio in cui vive la comunità di appartenenza.. Gli argomenti proposti sono i seguenti:

La pietra del Ventennio – Architetture del Fascismo a Udine.

Percorsi di libertà: lezione sulla Resistenza per le strade e le piazze della città.

I fratelli Basaldella: arte e Resistenza. Una lezione di storia della Resistenza a Casa Cavazzini.

La Carta della Gestapo: decifrazioni e misteri di un itinerario della memoria.

La storia della Resistenza friulana per immagini e scrittura. (Dedicato alle scuole i cui studenti abbiano competenze grafiche).

Social media democrazia stato autoritario. Istruzioni per l’uso. (Percorso di realizzazione di una mini serie webTV sul valore della democrazia rispetto alla società autoritaria. Pensato per gli studenti del liceo Marinelli).