Aperto a Udine il cantiere “giovani in salute”, obiettivo mantenere sane le nuove generazioni del Fvg

“Giovani in Salute. Riflessioni e proposte in tema di prevenzione, stili di vita e rapporto con il servizio sanitario del Friuli Venezia Giulia” è il titolo della tavola rotonda che si è tenuta oggi nella sede della Regione a Udine. All’incontro, organizzato dal gruppo regionale dei Cittadini, hanno partecipato i rappresentanti del Consiglio degli Studenti UNIUD e degli Ordini Professionali provinciali dei Medici e regionali delle Professioni Infermieristiche e degli Psicologi. Obiettivi dell’iniziativa: promuovere la salute e il benessere psico-fisico tra i giovani universitari del Friuli Venezia Giulia, attivando processi di conoscenza finalizzati all’adozione di comportamenti salutari; migliorare il livello di qualità di vita attuale e futura mediante scelte consapevoli e coerenti legate alle cosiddette “competenze per la vita” (life skills); disincentivare abitudini ritenute spesso ed erroneamente non pericolose per la salute quali l’abuso di alcol, l’assunzione di droghe e psicostimolanti, la scarsa attenzione a malattie sessualmente trasmissibili; contrastare l’asia e la depressione post-pandemia.

La tavola rotonda si è aperta con la presentazione da parte di Raffaella Bombi (Università di Udine) e Carmelo Macauda (Ceformed) del progetto “Comunicare la salute ai giovani” sviluppato nel triennio 2014 – 2016 dal Comune di Udine, l’Università di Udine e Ceformed. Un’iniziativa che ha messo in comunicazione i giovani di età compresa tra i 19 e i 21 anni e i giovani medici sul tema della salute e del benessere psicofisico attraverso convegni e appuntamenti dedicati alle problematiche del mondo giovanile.

Sono quindi intervenuti gli psicologi Pasquale Fiorente e Agustina Zaka, dell’associazione Istrice, che si occupa della presa in carico dell’uomo che agisce con violenza nelle relazioni intime («Bisogna sviluppare azioni virtuose contaminando il territorio, creando una rete iniziando dal dialogo con i giovani, che possono avere un ruolo attivo accanto ai professionisti formati»); mentre Riccardo Ferrarese, presidente del Consiglio degli studenti Uniud, e Gabriele Facchin, medico specializzando e membro del Cda del Consiglio degli studenti Uniud, hanno affrontato il tema del supporto psicologico all’interno dell’università (“servizio che può essere sviluppato su tre livelli: sensibilizzazione, indirizzamento verso l’approccio più corretto e implementazione del servizio stesso”) e messo in cantiere una serie di proposte e idee a tutela della salute degli studenti universitari.

Presenti per il Consiglio degli studenti di Uniud anche Doriana Armenise – che ha suggerito la realizzazione, in collaborazione con Ardiss, di opuscoli che informino gli studenti non residenti della possibilità di chiedere l’assistenza sanitaria in regione – e Alice Chiaruttini, presidente dell’associazione studentesca universitaria Iris, che affronta i temi dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere (con lei anche Virginia Dal Cero).

Riccardo Colloca, medico di medicina generale e rappresentante sindacale, ha sottolineato come l’attività odierna del medico di famiglia necessiti di più tempo da dedicare ai pazienti e di come sia urgente intervenire sulla professione consentendo anche la necessaria integrazione tra figure professionali sul territorio.

Territorio è stata la parola chiave dei successivi interventi, quelli di Gianluigi Tiberio, presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Udine, (“La società di oggi porta i ragazzi ad andare verso scelte non corrette; noi potremmo fare tantissimo come medicina di iniziativa per i giovani assistiti e lavorare insieme ad altri professionisti della sanità ci permetterebbe di dare risposte puntuali. Per fare questo bisogna investire sulla Medicina Generale, che oggi è ancora una cenerentola, e sui medici, troppo impegnati nella burocrazia”) di Debora Furlan, rappresentante dell’Ordine degli Psicologi FVG (“La pandemia ha dato l’opportunità di parlare di bisogni psicologici e questo ha consentito la messa a disposizione di risorse da parte delle istituzioni: gli studenti delle scuole superiori avranno la possibilità di accedere a percorsi psicologici a prezzo calmierato”; “esiste una interlocuzione con la Regione sullo psicologo di comunità, per avvicinare questa figura al cittadino”) e di Luciano Clarizia, presidente coordinamento regionale degli ordini degli infermieri del Fvg (“Non riusciamo a parlare con i giovani perché non c’è abbastanza tempo, ma siamo noi che dobbiamo andare verso di loro, anche tramite la collaborazione con gli altri professionisti”; “bisogna coinvolgere gli ordini, dotare le scuole dell’infermiere scolastico, puntare sulla formazione e impedire la fuga degli infermieri”).

Infine Manuela Croatto, Dirigente responsabile della Direzione Didattica e Servizi agli Studenti, che ha sottolineato l’impegno di Uniud nel raggiungere tutti gli studenti, anche quelli che non chiedono aiuto, attraverso il servizio di supporto psicologico.

«Saper ascoltare e cogliere le scelte fatte dai giovani riguardo la cura della propria salute e i rispettivi stili di vita – ha spiegato la consigliere regionale dei civici, Simona Liguori, promotrice dell’incontro – deve rappresentare un impegno concreto della Regione, chiamata a erogare prestazioni sanitarie in termini di assistenza, ricerca e informazione con sempre maggiore impegno vista la difficile situazione generale maturata a causa dell’emergenza Covid. Il confronto odierno è servito a raccogliere importanti informazioni direttamente dai portatori di interesse e dagli esperti. Proposte e riflessioni che porteremo all’attenzione del Consiglio regionale, mantenendo attiva la rete di conoscenze che oggi si è proficuamente confrontata per cercare di dare risposte concrete alle esigenze manifestate direttamente dai giovani intervenuti». Alla tavola rotonda seguiranno alcuni incontri sul territorio del comune di Udine e regionale. «Dall’incontro odierno – ha concluso Liguori – è emerso che una delle prime necessità è quella di ampliare il più possibile la platea dei giovani proattivi nel prendersi cura della propria salute».