Candidato qui, candidato là. Si palesa con la discesa in campo dell’ex rettore Felice De Toni il braccio di ferro su Udine

Ieri è stata una giornata cruciale, quantomeno voleva esserlo, per il futuro della competizione elettorali per le comunali. In mattinata l’iniziativa di Sinergia Civica e in serata l’incontro organizzato dal Patto per l’Autonomia dal titolo “Autonomia, federalismo, Europa” dove però, al di là del tema proposto, a catalizzare l’attenzione era la presenza fra i relatori di Alberto Felice De Toni già rettore dell’Università di Udine, sul quale sono in molti a puntare per una candidatura alla carica di primo cittadino del capoluogo friulano. De Toni già con la sua presenza, ma anche direttamente, ha riconfermato la propria disponibilità a correre per palazzo D’Aronco ma condizionando la sua discesa in campo al fatto che attorno al suo nome si catalizzino tutte le forze alternative all’attuale maggioranza alla guida del Comune. Un problema, dato che in mattinata era stata lanciata la candidatura Venanzi, in realtà sul tappeto da mesi, che vorrebbe utilizzare lo strumento primarie anche se mascherato con l’etichetta di “consultazione”. Su questo, almeno in questa fase interlocutoria De Toni non sembra volerci sentire. In sostanza l’ex rettore rigetta l’idea di una sfida pre-voto. Rigetto ribadito anche dal segretario di Patto per l’Autonomia sponsor dichiarato della possibile discesa in campo di De Toni. Il motivo della contrarietà è che le primarie sono uno strumento che Morettuzzo ritiene divisivo e ristretto. All’iniziativa di Patto, così come in mattinata all’evento di Sinergia Civica, erano presenti in sala alcuni volti noti della politica. Spiccavano i consiglieri regionali Mariagrazia Santoro, Franco Iacop, Tiziano Centis e Giampaolo Bidoli, presenti anche i consiglieri comunali Lorenzo Patti, Federico Pirone, Pierenrico Scalettaris, Carlo Giacomello, gli ex vertici del Pd Salvatore Spitaleri ed Enrico Leoncini. Ovviamente la presenza, così come quella della mattina da parte di altri volti della politica all’iniziativa di Sinergia Civica,  non vuol dire necessariamente accondiscendenza dato che ci potrebbero essere dubbi su chi rappresenta chi o cosa, anche se a ben vedere le divisioni sembrano palesarsi quasi in lgiche di corrente e non sembra finita, dato che esistono anche altre possibili formazioni cittadine che potrebbero voler dire la loro, sempre però nella logica che nel centrosinistra riesce benissimo: quella di spaccare l’atomo in quattro.

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