Covid in Fvg: Ma qual è la verità?

Scorrendo qua e là i commenti dei lettori ai vari siti dei giornali locali, oggi sono incappato in uno scritto di un utente dell’area che si pone un semplice quesito: non è che ogni giorno scopriamo decessi di settimane precedenti a quelle dei dati giornalieri perché magari si teme di far finire la regione in zona rossa? Potremmo aggiungere a questo commento un altro quesito da porre ai nostri amministratori regionali: i tamponi cosiddetti veloci vengono o meno conteggiati a livello nazionale? Infatti, guardando ai dati pubblicati ogni giorno dai vari giornali nazionali scopriamo che i nostri tamponi super rapidi non vengono conteggiati e quindi non è che conteggiamo a livello regionale anche questi tamponi rapidi per abbassare la percentuale degli infetti, dato che può comportare valutazioni negative sul piano della situazione regionale?
Sono quesiti, questi, che hanno poco spazio nelle pagine dei nostri giornali locali così come nell’informazione pubblica gestita dalla Rai , così tanto seguita nel Fvg. Perché tutto questo? Forse perché scarseggia professionalità tra i nostri giornalisti, tranne alcuni rari casi come tra le pagine del Piccolo che sempre denuncia una differenza dei calcoli dei malati di COVID sulla base dei tamponi effettuati e nazionalmente riconosciuti? O perché non si vuole sobriamente ammettere che nonostante tante parole sulla differenza dei friulani e dei Giuliani con il resto del Paese anche qui la pandemia ha creato una situazione davvero complicata e alla quale si tenta di rispondere con i soliti criteri della propaganda spicciola del chi ha temporaneamente il potere. Ancora, perché le scuole superiori non apriranno qui da noi nel Mese di gennaio? Forse perché c’è stato un accordo fra alcune Regioni a guida leghista (Veneto, Fvg , Marche) e il loro capo nazionale del partito per creare in tale modo confusione e discredito nei confronti del governo su questo delicato tema? O perché forse anche in Fvg sarebbe particolarmente difficile assicurare un servizio dei trasporti, di competenza regionale, tale da garantire ogni sicurezza nell’entrata e nell’uscita degli studenti dagli istituti superiori? D’altra parte, da chi è sceso in piazza contro il Governo contro la decisone della Zona arancione ci possiamo aspettare di tutto, compreso il fatto che non ci venga detta tutta la verità.

Carlo Pegorer