Comitato Difesa Sanità Triestina: Sanità di Trieste allo sfascio e Savino applaude Riccardi

Durissimo j’accuse del Comitato Difesa Sanità Triestina, sodalizio giuliano che si occupa di diritto alla salute nell’area giuliana e che è collocato storicamente per loro palese ammissione nell’area del centro-destra, si legge nella nota: “Nella gestione di questa crisi sanitaria e sociale il ruolo di Forza Italia è, e continua ad essere, determinante. Il nostro supporto alla gestione della pandemia ha avuto il meritato riscontro da parte della popolazione che ha riconosciuto la lucidità e capacità organizzativa del Vicepresidente Riccardi e della sua squadra.”  Queste le parole di Sandra Savino riprese ieri dai media. Eppure è una parlamentare di Trieste, dove chi ha bisogno di cure e assistenza tocca con mano ogni giorno il micidiale degrado delle nostre strutture sanitarie, colpite inizialmente dalla Giunta Serracchiani, ma poi lasciate andare alla deriva proprio da questa Giunta. Che ora Savino, parlamentare di Trieste, addirittura applaude mentre intorno è palpabile il disagio, la sofferenza di chi sta male e fatica ad accedere alle cure. Eppure l’avevamo sostenuta e votata quando prometteva l’impegno di Forza Italia a riparare i danni fatti dalla Giunta Serracchiani, a far rinascere la sanità triestina dopo cinque anni di governo PD. E il programma elettorale, gli impegni assunti con i triestini portano la firma anche di Savino: qualificare gli ospedali, riorganizzare l’emergenza sanitaria e ripristinare il 118, garantire la continuità di cure e massima vicinanza ai luoghi di vita delle persone, ottimizzare i percorsi di continuità assistenziale territorio-ospedale, ecc. ecc.  Promesse, impegni tutti disattesi. Trieste soffre e Savino loda proprio chi di questa sofferenza è la causa principale. Perché? Giochi politici sulla nostra pelle? Paura del manovratore? Chissà?  A noi restano delusione e amarezza, ma non rassegnazione, perché non ci diamo per vinti”. Ovviamente è probabile che l’attacco del Comitato nasconda anche alcune manovre interne all’rea di riferimenmto della maggioranza regionale, ma quando le parole sono di verità ogni dietrologia lascia il tempo che trova. La pandemia ha messo in drammatica evidenza le incapacità di gestione e sarebbe opportuno intervenire. Se la politica non è in grado di reagire lo dovrebbe fare la società civile e speriamo che i rumors che vedono come prossima una iniziativa per sfiduciare l’esecutivo regionale (si parla di una raccolta di firme) si concretizzino al di fuori dei tradizionali schemi partitici.