Conferenza stampa di auto-plauso del “governatore” dal blasone fake. Narcisimo e autoreferenzialità vera cifra di una regione ora davvero speciale

I messaggi di fine anno sono riti di cui faremmo volentieri a meno. Sono la saga dell’autoreferenzialità e difficilmente danno un quadro reale della situazione, delle responsabilità di quanto è avvenuto, prendendosi tutti i meriti e scaricando ogni magagna. Intendiamoci, questo vale ad ogni livello della politica e purtroppo in massima parte a prescindere dallo schieramento anche se, una certa propensione potrebbe essere facilmente individuata. Possiamo salvare, solo per rispetto istituzionale, i messaggi del Capo dello Stato, non certo quelli che arrivano dalla periferia da presidenti di giunte regionali, soprattutto da quelli che impongono di farsi chiamare governatori dai giornalisti delle testate di cui sono editori. Ci risulta infatti che solo Massimiliano Fedriga, fra la ventina di presidenti delle Regioni, ami farsi chiamare “governatore”. Del resto anche lo slogan “io sono Friuli Venezia Giulia” che ostenta su mascherine e felpe, potrebbe ricondurre ad una certa mania di immedesimazione.  Così oggi, mentre scorrevamo le sue dichiarazioni, ci è venuto in mente di controllare la questione di usurpazione del titolo “governatore”, perchè è chiaro che il vezzo di farsi chiamare “governatore” è farlocco. Nell’ordinamento italiano quel titolo è riservato solo al capo della Banca d’Italia. Per questo nelle comunicazioni ufficiali di tutte le regioni italiane, a prescindere dai colori politici, i presidente di giunta regionale si fanno chiamare “presidenti”. Solo Fedriga ha deciso di imporre allo staff della testata di cui è editore l’uso di quella fantasiosa carica, parliamo di Agenzia Regione Cronache che essendo di proprietà della Regione vede Fedriga come rappresentante legale. Intendiamoci non vi è illecito, semmai di scarso stile, parliamo ovviamente delle comunicazioni istituzionali ufficiali non dei giornali a cui certe licenze “poetiche” possono essere concesse. Ma nelle note stampa ufficiali è altra cosa. Quello che stride è anche il modo con cui si è arrivati all’utilizzo di questo blasone che, diciamolo, piace perchè sa molto di stelle e strisce. Stati Uniti dove i governatori si chiamano così perchè così è scritto nella loro costituzione, ma non nella nostra. Comunque la bella idea è scaturita nel pomeriggio del 6 maggio del 2018, Fedriga si era insediato da 3 giorni e nel giro di poche ore escono due comunicati di Arc. Nel primo Fedriga era “presidente” nel secondo “governatore”, una promozione sul campo nell’anniversario del terremoto. Da quel momento questo sarà il titolo abbracciato perchè, diciamolo, con quel ben nome di battesimo “Massimiliano” dal peso storico, l’aggettivo “governatore” sta proprio bene. Solo un caso di narcisismo? Oppure dietro alla piccola fake si nasconde una concezione particolare dell’autonomia regionale. Temiamo che sia questa seconda la risposta, visto il continuo tentativo di “regionalizzare” qualsiasi cosa, dai Vigili del Fuoco al sistema scolastico, programmi compresi. Manca solo si arrivi ad un piccolo esercito magari alabardato, il generale in capo del resto sarebbe già pronto, l’assessore alla sicurezza tutto telecamere e filo spinato. Anche in virtù di queste considerazioni fatichiamo a credere a quanto affermato oggi da Fedriga parlando del 2021 appena trascorso. “E’ stato un anno difficile, il secondo consecutivo segnato dalla pandemia, ha detto, proprio per questo, l’Amministrazione regionale ha voluto imprimere un’ulteriore accelerazione per favorire il rilancio del sistema produttivo, la tenuta dei livelli occupazionali e, più in generale, il mantenimento di standard qualitativi elevati nell’erogazione dei servizi”. “Quattro – ha spiegato ancora Fedriga – i macroambiti di intervento della Regione: salute, famiglia, lavoro e territorio: veri e propri pilastri, che hanno rappresentato e continueranno a rappresentare i cardini attorno ai quali ruoteranno le iniziative di questa Giunta”. Un capolavoro di retorica anche se ci permettiamo di eccepire che ha dimenticato Dio e Patria. Non ha scordato invece di riferire, con faccia tosta impressionate, quelli che ha definito i buoni risultati sul “fronte della salute. In 10 mesi abbiamo somministrato oltre 2 milioni di dosi di vaccino, raggiungendo la copertura di ben 950mila cittadini. Nel solo mese di dicembre inoltre, ci siamo prefissi l’obiettivo di somministrare 400mila terze dosi, imprimendo così un’ulteriore spinta sulla lotta al Covid”. Dimentica il “governatore” che la pandemia è stata una tragedia per molti e non si è tramutata in una Caporetto solo per l’abnegazione di medici e personale sanitario, spesso lasciati a combattere a mani nude contro un virus sconosciuto e devastante, mentre il suo assessore alla salute farneticava di navi covid, lasciava le Rsa allo sbaraglio e non si interessava (dice lui) che le “sue” direzioni sanitarie, impegnate nell’assegnare poltrone fuori dalle regole, facessero uscire dati mendaci su letti e terapie intensive. Non possiamo quindi dare torto al segretario del Pd Shaurli, che però nei mesi passati poteva fare di più sul fronte opposizione, che riferendosi alle dichiarazioni di Fedriga parla di “autocelebrazione di mirabolanti risultati, la narrazione del ‘va tutto bene’ e ‘siamo i migliori della classe’ che stride davvero con la realtà”. “Stride, prosegue Shaurli, con la situazione della pandemia in Friuli Venezia Giulia, stride con le crisi aziendali in atto e con i numeri regionali degli infortuni sul lavoro, stride con le sfide ambientali dimenticate e col calo demografico ormai drammatico. Stona anche guardando al futuro, dove le scelte finora fatte col Pnnr e con la finanziaria sono vuote di qualsiasi dimensione strategica e di pensieri lunghi. Fedriga gonfia il petto ma finita l’eco delle parole resta il nulla, anzi resta il rammarico per milioni che scorrono via senza alcuna ambizione di innovare nel profondo la nostra regione”. “Nel giorno in cui Fedriga elenca record – continua il segretario dem – i contagi sfondano il muro dei mille, si registra l’aumento del 12,4% di nuovi casi, il tasso di occupazione di pazienti Covid al 23,4% in area medica e del 16,6% in area critica. Gli operatori della sanità pubblica sono preoccupati ed arrabbiati per le linee aziendali e per le scelte in sanità, i cittadini disorientati per la mancanza di risposte su tracciamenti, liste d’attesa e servizi sul territorio. Anche l’assessore Riccardi è soddisfatto”, chiosa Shaurli. “Capiamo che i sondaggi sul gradimento, che peraltro ci si commissiona da soli, possano inebriare ma – evidenzia il Dem – ciò che manca sono i risultati concreti. Al netto delle risorse che Governo ed Europa hanno messo a disposizione e che Fedriga fa bene a ringraziare, ciò che manca totalmente è la visione della Regione del futuro, la voglia, il coraggio, la capacità di fare riforme che diano risposte a cittadini e Comuni”.