Eurobarometro: difesa e autonomia energetica tra le priorità degli europei

I cittadini europei sostengono in massa una politica di sicurezza e di difesa comune e si attendono che l’Unione europea si svincoli gradualmente dalle fonti energetiche russe. Una richiesta che però non nasconde le preoccupazioni per il futuro energetico a breve. È quanto emerge da un sondaggio di Eurobarometro pubblicato oggi, che conferma però l’ampio sostegno alla risposta dell’UE all’aggressione russa contro l’Ucraina. In linea con i risultati del sondaggio Flash Eurobarometro pubblicato il 5 maggio scorso, il sondaggio di oggi conferma che la maggior parte degli europei (59%) è soddisfatta della risposta dell’UE all’invasione russa dell’Ucraina e della reazione del proprio governo (57%). I cittadini hanno manifestato il proprio sostegno innanzitutto alle azioni umanitarie (93%), seguite dall’accoglienza nell’UE degli ucraini in fuga dalla guerra (91%). L’80% è favorevole alle sanzioni economiche nei confronti del governo, delle imprese e dei cittadini russi e il 70% al finanziamento della fornitura e della consegna di attrezzature militari all’Ucraina. Questo smentisce alcune voci, non sondaggi seri, che vorrebbero far credere che la maggioranza dei cittadini italiani sarebbe contraria alle linee adottate dal governo italiano e più in generale dalla Ue facendo per altro gran confusione fra Nato e Unione Europea. In realtà la stragrande maggioranza dei cittadini dell’UE (81%) è a favore di una politica di difesa e di sicurezza comune tra gli Stati membri dell’UE, un’opinione condivisa da almeno due terzi degli intervistati in ciascun paese. Inoltre, il 93% concorda sul fatto che gli Stati membri dovrebbero agire congiuntamente per difendere il territorio dell’UE e l’85% ritiene che si debba potenziare la cooperazione in materia di difesa a livello dell’UE. Questo non vuol dire un automatico smarcamento dalla Nato ma si potrebbe dire che è propedeutico. L’Eurobarometro indica anche un ampio sostegno agli obiettivi di RePowerEU. Secondo l’87 % degli intervistati, l’UE dovrebbe ridurre quanto prima la propria dipendenza dalle fonti energetiche russe. L’80% concorda sul fatto che la politica energetica può contribuire alla difesa degli interessi strategici dell’UE. L’86% ritiene che la riduzione delle importazioni di petrolio e di gas e gli investimenti nelle energie rinnovabili siano importanti per la nostra sicurezza globale e l’87% è dell’avviso che l’aumento dell’efficienza energetica ridurrà la nostra dipendenza dai produttori di energia situati al di fuori dell’UE. L’85% auspica infine che l’UE investa massicciamente nelle energie rinnovabili. L’85% degli europei ritiene che la lotta contro i cambiamenti climatici possa contribuire a migliorare la propria salute e il proprio benessere e la stessa percentuale è dell’avviso che essa possa creare nuove opportunità per l’innovazione, gli investimenti e l’occupazione. Sebbene il 49% degli intervistati tema che la lotta contro i cambiamenti climatici possa danneggiare la nostra economia, l’83% ritiene che essa possa contribuire a ridurre i costi di maggiori danni ecologici in futuro. Inoltre, l’81% ritiene che, a lungo termine, le energie rinnovabili possano limitare il prezzo che paghiamo per il nostro consumo energetico. L’Eurobarometro indica che, alla luce della situazione attuale, gli europei considerano la difesa e la sicurezza (34%) e “rendere l’UE e i suoi Stati membri più autonomi in materia di approvvigionamento energetico” (26%) i settori da privilegiare nel 2022. Tra le altre questioni da affrontare, seguono da vicino la situazione economica (24%), l’ambiente e i cambiamenti climatici (22%) e la disoccupazione (21%). La maggior parte degli intervistati è inoltre soddisfatta del modo in cui la strategia di vaccinazione è stata gestita dall’UE (58 %) e dal proprio governo (59%). (fonte Aise)