Firmato il nuovo contratto del settore logistica, trasporto e spedizione. Non solo aumenti salariali ma anche l’impegno alla modernizzazione

È stato sottoscritto il 18 maggio scorso  l’accordo di rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro logistica, trasporto e spedizione, scaduto il 31 dicembre 2019. Per le organizzazioni datoriali “questo accordo dimostra il senso di responsabilità di tutte le parti coinvolte”.
Legacoop F.V.G. accoglie positivamente l’accordo in quanto “rappresenta il senso di responsabilità di tutte le parti coinvolte, datoriali e sindacali in un contesto non facile per imprese e lavoratori e rappresenta un consolidamento del rapporto tra le parti sindacali e datoriali che l’hanno sottoscritto in modo unitario”. Va aggiunto che il comparto è non marginale nella nostra regione che da sempre è cardine geografico dei trasporti e che in futuro sarà sempre di più ponte verso i mercati del nord Europa.

Questo rinnovo contrattuale  nazionale ha visto protagonista quindi anche il nostro territorio, Patrizia Cavallo, componente dell’Esecutivo del Comparto Produzione & Servizi di Lagacoop Fvg, ha seguito la trattativa ed ha condiviso il percorso con le cooperative del settore che con soddisfazione hanno appoggiato e confermato il mandato al tavolo nazionale.
L’accordo, si legge in una nota di Legacoop Fvg,  è però solo l’inizio di un percorso che permetterà di lavorare, da oggi al prossimo rinnovo, alla modernizzazione del contratto che dovrà essere capace sia di rappresentare e rispondere alle diverse esigenze all’interno della filiera, sia di allinearsi al rinnovamento che sta coinvolgendo tutto il settore della logistica.
Nel merito il rinnovo, tenuto conto della situazione emergenziale in atto, si è concentrato sulla parte economica riconoscendo ai lavoratori un importo medio a regime di 104 euro mensili, per una durata del nuovo contratto fino al 31 marzo 2024, a cui va aggiunta una somma una tantum di 230 euro per il periodo di carenza contrattuale. L’aumento sarà corrisposto in parte sui minimi (90 euro), in parte come elemento distinto della retribuzione (10 euro), cioè non incidente sugli istituti contrattuali, e in parte andrà a rafforzare la bilateralità del settore (4 euro). Chiudono l’intesa gli avvisi comuni sottoscritti il 3 dicembre scorso per sollecitare politiche governative su una serie di temi strategici per il settore (tra cui costo del lavoro, infrastrutture e legalità) e l’impegno delle parti da oggi al prossimo rinnovo a modernizzare il contratto per allinearlo ai cambiamenti in atto all’interno della filiera.