Friulano. Moretuzzo (Patto per l’autonomia): convenzione rai scaduta, urge rinnovo

 “Quanto dovranno attendere ancora i friulani per vedere riconosciuti i loro diritti all’informazione radiofonica e televisiva nella loro lingua?”. Così, in una nota, il capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo dopo la discussione dell’interrogazione con la quale chiedeva all’assessore competente un aggiornamento sulla convenzione tra Presidenza del Consiglio dei ministri e Rai per la trasmissione di programmi radiotelevisivi in lingua friulana, scaduta a fine ottobre.

“La questione della presenza e utilizzo della lingua friulana nella programmazione radio e tv della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo è sempre aperta. Molte richieste sono disattese. Ci chiediamo, per esempio, perché mai non sia stata ancora creata una struttura autonoma dedicata alla radio e alla televisione in lingua friulana a Udine, formata da personale competente a garanzia della qualità del servizio offerto, e come siano stati spesi i fondi pubblici – aumentati rispetto alle precedenti convenzioni – per la programmazione radiotelevisiva della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo nella quale ancora non sono contemplati gli attesi notiziari informativi radiofonici e televisivi in lingua friulana”.

“Auspichiamo che l’interlocuzione della Regione con i nuovi referenti nominati dall’ultimo governo porti risultati ben più significativi di quelli ottenuti finora, dando risposta alle richieste precise e puntuali sulle quali tutto il Consiglio regionale era concorde”, afferma Moretuzzo ricordando le mozioni approvate all’unanimità dall’Aula fondate sul riconoscimento dell’importanza della produzione radiotelevisiva per assicurare i diritti linguistici e culturali dell’intera minoranza friulana, e il fondamentale ruolo della Regione Friuli-Venezia Giulia in qualità di garante di tali diritti.

“In altre Regioni e Province Autonome – conclude la nota -, i diritti delle minoranze sono salvaguardati da convenzioni che riconoscono ben altri finanziamenti e spazi di programmazione e di informazione redazionale di quelli riservati ai friulani”.