Giornate della luce a Spilimbergo: Domenica 8 giugno inaugurazione di due mostre fotografiche
Domenica 8 giugno seconda giornata per le Giornate della Luce, con un ricco programma di appuntamenti tra Spilimbergo e Sequals.
Tra i temi centrali dell’edizione anche quest’anno c’è la fotografia di scena. Alle ore 12.00, nella sede di Confartigianato in Piazza Garibaldi a Spilimbergo, si inaugura la mostra Volti e mani del cinema. Gli artigiani del Friuli Venezia Giulia, un omaggio alle maestranze e ai saperi artigiani della regione che con competenza, creatività e passione, hanno dato un contributo fondamentale alla realizzazione di molte produzioni cinematografiche ambientate nel territorio.
La raccolta restituisce visibilità a chi lavora lontano dai riflettori, ma rende possibile la magia del cinema, trasformando il Friuli Venezia Giulia non solo in un set naturale ma in una vera e propria terra di eccellenza artigiana. La mostra, realizzata in collaborazione con Confartigianato Imprese Pordenone, CATA Artigianato FVG e FVG Film Commission / PromoTurismo FVG, sarà visitabile dal 9 al 29 giugno 2025, dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 13.00.

Megòlio gioventù Alessio Boni e Luigi Lo Cascio (La meglio gioventù) ph Angelo R. Turetta
A seguire, nello Spazio Linzi di Spilimbergo, l’inaugurazione della mostra Gli anni ’70 nel cinema italiano del nuovo millennio, a cura di Antonio Maraldi. Un viaggio nel modo in cui il cinema italiano degli ultimi decenni ha raccontato quel decennio difficile e complesso: dagli eventi drammatici come il caso Moro in Buongiorno, notte di Marco Bellocchio e l’omicidio di Peppino Impastato ne I cento passi di Marco Tullio Giordana, all’impegno politico che si esprime in nuove forme, in particolare a Bologna (Lavorare con lentezza di Guido Chiesa, Paz! di Renato De Maria). Altrove si respira un’aria di irrequietezza con Radiofreccia di Luciano Ligabue, mentre altri titoli affrontano le sfumature della criminalità, piccola in Io non ho paura di Gabriele Salvatores e organizzata in Romanzo criminale di Michele Placido, e la successiva serie tv diretta da Stefano Sollima. Non mancano poi film che restituiscono uno sguardo più intimo e quotidiano, da La prima cosa bella di Paolo Virzì ad Anni felici di Daniele Luchetti, passando per Bar Sport di Martelli e La kryptonite nella borsa di Cotroneo, né opere dal respiro ampio come La meglio gioventù di Giordana. A chiudere il percorso, anche un amarcord giovanile come Tutto l’amore che c’è di Sergio Rubini, tra turbamenti e sogni adolescenziali.
Le immagini in mostra provengono dal fondo CliCiak della Biblioteca Malatestiana del Centro Cinema Città di Cesena e documentano questi film attraverso lo sguardo dei migliori fotografi di scena delle ultime generazioni. La mostra sarà visitabile fino al 29 giugno, ogni giorno dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00.

Carnera credit Archivio Giovanna Maria e Umberto Carnera
Nel pomeriggio, alle 16.30 a Sequals, appuntamento con la visita guidata Primo Carnera (nonché) attore a Villa Carnera. Il gruppo FAI di Spilimbergo-Maniago propone un percorso dedicato a una figura che ha segnato non solo la storia dello sport, ma anche quella del cinema.
La villa di Sequals appartenuta al leggendario pugile Primo Carnera (1906–1967) apre le sue porte per raccontare un personaggio che ben prima dei tempi ha incarnato una forma di star system capace di unire sport e spettacolo.
A seguire, in collaborazione con La Cineteca del Friuli e il Comune di Sequals, la proiezione del documentario Io, Primo Carnera, realizzato nel 2006 in occasione del centenario della nascita del campione. Prodotto dalla Cineteca del Friuli e dalla cooperativa L’Altravista di Roma, il film è stato girato tra il Friuli e gli Stati Uniti. Un’opera tutta al femminile: scritta da Flaminia Cardini, diretta da Manuela Vigorita e con la fotografia di Silvia Giulietti. Il documentario si basa sul memoriale autobiografico ritrovato dai figli di Carnera nella sua ultima residenza americana, a Tampa, in Florida. Ne emerge un ritratto profondo e sfaccettato: dall’infanzia friulana all’emigrazione in Francia, dalla fulminante ascesa nel mondo della boxe alla conquista, nel 1933, del titolo mondiale dei pesi massimi negli USA, fino al lento declino. Un racconto che passa per le amarezze, i tradimenti, la riscoperta di sé nel wrestling americano (catch), fino alla malattia e alla scelta di tornare a chiudere il cerchio nella sua terra natale.
Evento con prenotazione obbligatoria. Per informazioni: spilimbergomaniago@gruppofai.fondoambiente.it
Il festival proseguirà alle 20.00 in Piazza Duomo a Spilimbergo con Dietro le quinte del festival Le Giornate della Luce, una passeggiata serale, a cura de Lis Aganis Ecomuseo delle Dolomiti Friulane, in collaborazione con il Comune di Spilimbergo.
Tra le mostre del festival: Luca Pacilio guiderà i partecipanti alla scoperta di Parthenope, diario fotografico di Gianni Fiorito a Palazzo La Loggia, per poi proseguire allo Spazio Linzi con la visita alla mostra curata da Antonio Maraldi, per un affascinante viaggio tra memoria e attualità cinematografica.
Chiude la programmazione della giornata la proiezione, al Cinema Miotto alle 21.00, di Una madre, di Stefano Chiantini che, in collegamento streaming, introdurrà la proiezione al pubblico del festival.