Il bilancio di sostenibilità analizzato dai giovani imprenditori di Confindustria Udine

Il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Udine, da sempre attento ai temi legati all’ambiente e alla società, ha acceso i riflettori su uno strumento, il bilancio di sostenibilità, che sta diventando parte delle strategie e della governance aziendale nell’ottica di rendere l’impresa più trasparente e permettere una valutazione migliore delle sue potenzialità da parte del mondo della finanza, degli investitori, delle istituzioni e dei consumatori.
Lo ha fatto promuovendo, nella Torre di Santa Maria, un incontro dal titolo “Bilancio di sostenibilità: la nuova normativa CSDR e le prospettive” al quale hanno partecipato la presidente del GGI Udine, Valentina Cancellier, l’AD di Calzavara, Massimo Calzavara, la docente a contratto di Sostenibilità e comunicazione strategica dell’Università di Udine, Viviana Capurso, il professore associato di Economia aziendale dell’Università di Udine, Luca Brusati, e il responsabile della Commissione Responsabilità sociale e di impresa di Confindustria Udine, Matteo Di Giusto.
“Il Gruppo Giovani – ha esordito la presidente Cancellier – ha voluto dare il proprio contributo per spiegare alle aziende in che modo possono approcciarsi alla sostenibilità. Il bilancio di sostenibilità è una rendicontazione annuale di carattere non finanziario di tutti quegli elementi di governance che hanno un impatto positivo dal punto di vista economico, ambientale e sociale. È un documento essenziale per comunicare agli stakeholders (istituzioni, cittadini, fornitori, dipendenti, collaboratori) il proprio operato in modo chiaro e trasparente. E rappresenta, per le aziende, una grande opportunità di crescita e posizionamento”.
“La ragione – ha proseguito Cancellier – è che l’interesse per i temi legati alla sostenibilità è aumentato notevolmente negli ultimi anni. Per questo un’azienda che non ha a cuore l’ambiente e i diritti avrà meno opportunità di conquistare nuove fasce di pubblico. Il bilancio di sostenibilità è importante perché rende visibile l’impegno delle imprese per la collettività. E la trasparenza è un valore sempre più apprezzato da cittadini e consumatori, che oggi più che mai tendono a scegliere in modo responsabile e consapevole. Il bilancio di sostenibilità consente dunque di costruire una green reputation più solida, autorevole e credibile. Per questo anche le aziende che non l’hanno fatto finora dovrebbero iniziare a redigerlo ogni anno. Ma non solo. Sono positive anche le ricadute all’interno dell’azienda stessa, che si concretizzano in un diffuso senso di appartenenza dei dipendenti e in una maggiore facilità nello stringere nuove partnership con gli stakeholders”.
“Avere organizzato questo primo evento in materia di bilancio di sostenibilità in partnership con l’Università di Udine – ha evidenziato il moderatore dell’incontro, Luca Pangaro, consigliere del GGI Udine – deve essere considerato un vanto per il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Udine che ancora una volta testimonia la propria attenzione verso tematiche attuali che influenzeranno decisamente la vita aziendale del prossimo futuro”.
Gli ha fatto eco Massimo Calzavara, anch’egli iscritto al GGI: “Quest’incontro rappresenta un’occasione affinché il mondo dell’industria possa approfondire i nuovi percorsi formativi universitari sulle tematiche ESG: non solo per un arricchimento culturale e informativo, ma per agevolare la comprensione di temi che presto o tardi impatteranno sulle aziende, soprattutto le Pmi, nella redazione dei bilanci sociali e di sostenibilità. Appuntamenti come questo permettono di approcciare il problema in modo corretto per poi saperlo trasformare in una concreta opportunità di business per il futuro delle proprie imprese”.
Dal canto suo Viviana Capurso ha messo in risalto la valenza dell’evento, lodevole “anche per aver affrontato l’argomento secondo molteplici prospettive ed esperienze diverse. Il questionario sottoposto a Confindustria Udine ci dice che c’è dell’interesse e che sono proprio le nuove generazioni di industriali a sentirlo in maniera più forte”.
“È evidente – ha aggiunto il professor Brusati – che il recepimento della nuova normativa europea in tema di sostenibilità (la CSRD) è un tema rilevante e all’ordine del giorno, viste le tempistiche di adozione. Confindustria Udine ci ha dimostrato che ci sono molte imprese che desiderano saperne di più e capire come iniziare un percorso complesso ma fondamentale per la creazione di valore e il miglioramento della performance aziendale”.
“Il tema del bilancio di sostenibilità – ha concluso Matteo Di Giusto – non attiene solo alle imprese, ma a tutta la società visto che al giorno d’oggi è richiesto un generale cambio culturale e di mentalità per recepire i valori che ne stanno alla base. Ad esempio, le procedure che tengono in considerazione solo il prezzo più basso per l’aggiudicazione degli appalti, siano essi servizi o beni, non vanno in questa direzione”.