Il Sindaco di Pagnacco invita gli insegnanti delle primarie a segnalare eventuali “casi di compleanni, riunioni o di contatti tra studenti per fare i compiti assieme”

L’idea di segnalare violazioni alle ordinanze anticoronavirus è l’ultima frontiera della febbre da Covid, non quella provocata dal virus ma dallo zelo degli aspiranti sceriffi nostrani. Certo non tutti rispettano con dovuto senso civico le disposizioni per contenere il coronavirus ma l’idea di stimolare la delazione non pare davvero una pratica da consigliare, soprattutto se a propagandarla è addirittura un sindaco. Ci riferiamo alla lettera che il primo cittadino di Pagnacco Luca Mazzaro ha inviato alle direzioni scolastiche delle scuole invitando i dirigenti e gli insegnanti “di dare immediata segnalazione nel caso veniate a conoscenza di eventuali casi di compleanni, riunioni o di contatti tra studenti per fare i compiti assieme”.

Insomma delazione per smascherare e stroncare queste pericolosissime riunioni eversive di bambini con, pensiamo, conseguente invio delle forze dell’ordine in loco per mettere fine alla illegalità. Ironia a parte la lettera che per un attimo abbiamo temuto fosse un fake, è drammaticamente reale e si inquadra nell’attuale ideologia sulla sicurezza tanto in voga in parte della politica del Fvg. Dalle telecamere di sorveglianza in ogni dove, ai volontari della sicurezza recentemente promozionati dalla maggioranza regionale. Tutti elementi che sono pericolosi indici di atteggiamenti che prendendo come scusa la “salute pubblica” tendono a riproporre visioni autoritarie e con esse i fasti e metodi dell’OVRA (Sigla di «Opera Volontaria di Repressione Antifascista» che ricordiamo, è stata la polizia politica dell’Italia fascista dal 1927 al 1943 e poi nella Repubblica Sociale Italiana dal 1943 al 1945. Fra i metodi preferiti proprio quello di incentivare la delazione, stesso metodo quello della Stasi nella Ddr e in generale in tutti i regimi dittatoriali. Certo si potrà eccepire che i livello non è il medesimo, ma la filosofia che lo imbeve è la stessa: il tuo concittadino sta infrangendo una delle tante norme istituite a tutela della «salute pubblica» a contenimento della pandemia, l’invito è quello di sfogare tutte le frustrazioni intraprendendo la poco onorevole attività di spione, poco importa se l’obiettivo della delazione sono bambini, vittime come gli ammalati di una pandemia drammatica. Aggiungiamo poi che l’invito dell’ineffabile sindaco è rivolto agli insegnati, nel caso della lettera delle scuole primarie, agli educatori che dovrebbero così nobilitare evidentemente il ruolo di Giuda Iscariota denunciando i loro alunni. Nessun dubbio al sindaco è venuto sul fatto che con quell’invito spinge alla disgregazione sociale ala perdita di autorevolezza in nome dell’autorità, premiando invece un modello fondato sul sospetto, la diffidenza e l’infamata reciproca. Senza contare inoltre l’inapplicabilità di quanto nella mente del sindaco vorrebbe essere una azione evidentemente di tipo poliziesco. Picchetti davanti alle abitazioni dei pericolosi bimbi festaioli o rei di fare i compiti in piccolo gruppo? Posti di blocco per bloccare mamme e papà rei di accompagnare il figlioletto al pericoloso consesso di minori? Potremmo aggiungere che da dopo Pasqua le scuole, fino alla prima media, riapriranno cosa farà allora quel primo cittadino, contro chi rivolgerà le sue irrefrenabili voglie di controllo e sicurezza?