Il TAR boccia l’ordinanza di Fedriga sulla chiusura delle scuole, ma lui resiste e lunedì le terrà chiuse. Le posizioni del partiti d’opposizione

Ieri il TAR ha accolto la sospensiva dell’ordinanza di Fedriga sulla scuola e di fatto ha bocciato la decisione di posticipare fino a febbraio il rientro a scuola di decine di migliaia di studenti delle scuole secondarie della nostra regione ma Fedriga “resiste”  dichiara: “Lunedì non riapriranno le superiori”.

Molte le prese di posizioni sulla questione: Come Open sinistra FVG, spiega Furio Honsell,  “esprimiamo in primo luogo la solidarietà e  l’apprezzamento per il comitato di cittadini che spontaneamente ha  avuto il coraggio di guardare negli occhi i rischi della pandemia e chiedersi se il non fare andare a scuola la mattina i nostri giovani, per poi lasciarli frequentare al pomeriggio bar e locali, sia un atteggiamento sano. Questa decisione del TAR deve invitare la Giunta Fedriga ad un  atteggiamento meno semplicistico sul tema importantissimo della scuola secondaria. Tenere chiuse le scuole, oltre a mettere a rischio l’equilibrio psicologico di tanti giovani mostrando loro che la “CocaCola è più importante dei logaritmi”, mette a repentaglio anche la qualità della loro formazione e la regolarità delle verifiche  dell’apprendimento. Questi temi non possono essere risolti con ordinanze banali e uniformi. Va avviato un percorso serio che metta a fuoco le esigenze specifiche, plesso per plesso, al fine di massimizzare il numero delle ore a scuola. Vanno coinvolti i dirigenti, le organizzazioni sindacali, e tutte le possibili aziende di trasporto nonché assunti steward per la sicurezza fuori dalle scuole. Fedriga deve incominciare a considerare come prioritario l’obiettivo di garantire ai nostri giovani il diritto costituzionale ad una scuola seria e di qualità. Come Open Sinistra FVG invito quindi il Presidente Fedriga e la sua Giunta a svolgere un’azione capillare per garantire la massima attività in presenza anche se in modo non necessariamente omogeneo. A breve il Consiglio Regionale varerà altri 22 milioni di Euro come “ristoro” alle categorie economiche. È un’azione giusta, ma forse si deve varare anche un altro “piano ristori” a favore dei nostri giovani, ristori non finanziari, ma di beni immateriali come l’educazione e la formazione. Certamente ci saranno dei costi, ma una regione nei momenti di crisi deve riconoscere tutte le priorità, se vuole essere la Regione per tutti”.

Secondo il capogruppo del Patto per l’Autonomia in Consiglio regionale Massimo Moretuzzo, la sentenza Tar conferma l’errore di Fedriga:  «La sentenza del Tar che annulla l’ordinanza del Presidente Fedriga sulla chiusura delle scuole impone un ripensamento sulla linea finora tenuta rispetto al mondo dell’istruzione». Netta la presa di posizione del capogruppo del Patto per l’Autonomia in Consiglio regionale Massimo Moretuzzo, che aggiunge: «La mancata riapertura delle scuole superiori al 7 gennaio è stata una sconfitta di tutto il sistema istituzionale. Evidentemente la formazione dei nostri ragazzi viene messa in secondo piano rispetto ad altri tipi di attività. Questo approccio non è condivisibile e contribuisce a indebolire la coesione sociale e la partecipazione dei giovani alla vita delle nostre comunità».

«Nessuna intenzione da parte nostra di minimizzare la gravità della situazione e la necessità di adottare tutti i provvedimenti necessari per affrontare l’emergenza sanitaria, ma non è chiudendo le scuole che si risolvono i problemi. Il report dell’Istituto superiore di sanità del 30 dicembre ha detto chiaramente che le scuole non hanno responsabilità maggiori di altri nella diffusione del virus, che d’altra parte in Friuli-Venezia Giulia è cresciuta tantissimo proprio a scuole superiori chiuse. È mancato un lavoro di organizzazione preventiva da parte delle istituzioni nella gestione dell’apertura degli istituti scolastici – afferma Moretuzzo –. Questo è certamente vero per il sistema del trasporto pubblico locale – al quale, fino a dicembre inoltrato, non erano state date risposte, sempre che quelle arrivate siano sufficienti –, ma lo è anche per tutti gli aspetti relativi al tracciamento. In questo senso il nostro Gruppo ha fatto anche delle proposte puntuali, proponendo di tracciare l’andamento dei contagi nelle scuole basandosi sugli Open Data, che possono essere desunte da quanto rilasciato dal Ministero, dall’Istituto superiore di sanità e dai Dipartimenti di prevenzione, nonché dalle segnalazioni dirette dalle scuole. Siamo convinti che la Regione possa e debba avere un ruolo fondamentale nella gestione delle politiche scolastiche e che questo debba rientrare negli spazi della nostra autonomia. È evidente che questo assunto impone una serietà e una responsabilità che non ha nulla a che fare con le polemiche strumentali cui abbiamo assistito in questi mesi».

«Di fronte a uno Stato che ha perso mesi fondamentali per organizzare quanto di sua competenza, basti pensare al dibattito surreale sui banchi a rotelle, l’amministrazione regionale avrebbe dovuto dimostrare una maggiore capacità di mettere in campo gli strumenti necessari per riaprire le scuole superiori in sicurezza. Tutto questo – continua il capogruppo del Patto per l’Autonomia – sarebbe stato possibile se la scuola fosse stata ritenuta importante come sono stati ritenuti importanti altri settori della società, produttivi e non. Ribadiamo quindi che la chiusura delle scuole è un fallimento per tutti, che rischia di pesare pesantemente sul futuro di un’intera generazione e che non possiamo permetterci».

Critiche anche dal M5S FVG secondo cui sulla scuola la Giunta smentisce sé stessa: “La decisione del Tar contro il rinvio della riapertura delle scuole superiori, voluto dal presidente Fedriga, conferma quanto dicevamo all’indomani di quell’ordinanza: non ci sono evidenze scientifiche sul ruolo delle scuole nella trasmissione del contagio”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle in Friuli Venezia Giulia, rimarcando come “le sentenze, in quanto tali, vanno sempre rispettate”.  “Lasciano perplessi le dichiarazioni dell’assessore Rosolen che, nell’annunciare una nuova ordinanza in materia, sottolinea che verranno incrementati i dati e le evidenze scientifiche che dimostrano il collegamento tra contagio e mobilità” continuano gli esponenti pentastellati. “Una sorta di ammissione di colpa da parte della Giunta regionale, la quale, per difendere le proprie decisioni di fronte al Tribunale amministrativo – aggiungono i consiglieri M5S – di fatto ci dice di non essere stata in grado di adeguare il trasporto pubblico locale alle esigenze evidenziate dal Covid”. “Parliamo della stessa Giunta regionale che, attraverso l’assessore Pizzimenti, non più tardi dell’ottobre scorso, affermava come non ci fossero situazioni di criticità per quanto concerne l’affollamento dei bus – conclude la nota -. Prendiamo atto del dietrofront e ci auguriamo che vengano utilizzati gli ulteriori fondi stanziati nel bilancio nazionale (350 milioni di euro per Regioni e Comuni) per incrementare il trasporto pubblico locale”.