Interrogazione del Patto per l’Autonomia sull’iter della normativa regionale: «Cooperative di comunità, ancora niente di concreto dalla Giunta»

«Che cosa aspetta la Giunta Fedriga ad accelerare il lavoro sulle cooperative di comunità? Rappresentano una risposta importante ai cambiamenti sociali ed economici che stiamo vivendo e uno strumento innovativo per garantire servizi di prossimità e coesione sociale eppure l’esecutivo regionale se le prende comoda sulla definizione della cornice normativa complessiva che le riguarda». Così il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, dopo la risposta odierna della Giunta all’interrogazione presentata in merito ai «ritardi sull’individuazione degli strumenti normativi, finanziari ed economici per la costruzione di nuovi spazi di comunità e per mantenere vivi e vitali quelli esistenti, sostenendoli e supportandoli non solo a parole».

Le cooperative di comunità, continua Moretuzzo, «erogano servizi in contesti dove la dimensione demografica o geografica rende difficoltosa l’attività imprenditoriale, permettendo agli stessi cittadini di essere sia beneficiari sia fornitori dei servizi. In particolare, possono garantire il mantenimento di attività di prossimità essenziali per le comunità locali nei contesti montani, nei piccoli comuni di pianura e nelle periferie urbane. Tale importanza strategica era già stata ribadita dall’ordine del giorno accolto dalla Giunta regionale alla fine dello scorso anno, con il quale si era chiesto di valutare già nella prima parte del 2021 una adeguata cornice normativa per il sostegno alle cooperative di comunità nei centri minori, garantendo un opportuno coinvolgimento degli attori rilevanti in questo settore, a partire dalle cooperative sociali che svolgono da tempo questo tipo di attività. Un iter non ancora avviato, visto che ad oggi non è neppure iniziato il confronto con le cooperative sociali. La Giunta regionale – conclude Moretuzzo – deve mettersi in ascolto delle numerose iniziative e proposte arrivate negli ultimi anni dal mondo della cooperazione regionale, con l’obiettivo di valorizzare e sostenere il patrimonio di esperienze e di capitale umano già presente in regione e di stimolare questo prezioso e unico modello di impresa. Non si dimentichi che le logiche del mercato hanno dimostrato di non essere in grado di rispondere sempre ai bisogni dei cittadini anche nelle aree urbane di piccole dimensioni, quali i quartieri cittadini e i borghi; ecco dunque che, anche in questo caso, il sistema della cooperazione rappresenta lo strumento cardine per sostenere le necessità di cambiamento».