La verità sulla campagna vaccinale Fvg naufraga con le note di Morning Mood scelte dal Cup per allietare l’attesa verso il nulla

Quella odierna è stata una giornata surreale, non solo il caotico inizio della campagna vaccinale per anziani e fragili by Riccardi con la sua narrazione propagandistica che cozza con la realtà dei fatti tanto da ricordarci Muhammad Sa’id al-Sahhaf, il ministro dell’informazione di Saddam Hussein quando raccontava di mirabolanti vittorie irachene mentre i carri armati Usa quasi lo investivano, dall’altra Fedriga che si offende per il richiamo del presidente Draghi alle Regioni sentendosi evidentemente toccato in prima persona e avendo chiaramente la “coda di paglia”.
Per i distratti ricordiamo che questa mattina il premier Mario Draghi, in vista del Consiglio europeo di domani, 25 marzo si è presentato alla Camere per vedersi approvare una risoluzione contenente le linee guida ed in quell’occasione ha giustamente tuonato contro le Regioni dicendo con il buonsenso di un pragmatico di razza quello che tutti hanno visto e patito sulla pelle. Ma forse a Fedriga oltre alle bacchettate che giustamente Draghi ha dato, fa paura l’annuncio che il governo renderà pubblici questa settimana tutti i dati sui vaccini sul sito della Presidenza del Consiglio, Regione per Regione, categoria di età per categoria di età. Una realtà che neppure la stampa “amicona” potrà nascondere.
Nel particolare sulle Regioni il premier draghi ha in sostanza detto: “Le differenze tra le Regioni nella somministrazioni delle dosi sono difficili da accettare. Le Regioni seguano le priorità del piano nazionale”. “Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del Ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale. Dobbiamo essere uniti nell’uscita dalla pandemia come lo siamo stati soffrendo, insieme, nei mesi precedenti”, ha detto ancora Draghi.

Ma Fedriga dall’alto del suo riconoscimento di quasi migliore fra i peggiori, continuando nella sua evidente imposizione a farsi chiamare”governatore” anche da parte dei giornalisti dell’Agenzia di stampa regionale (di cui è pubblico editore), ha ricordato come le vaccinazioni anti Covid-19 stiano proseguendo “di fatto sulle gambe delle Regioni: il personale è regionale e la logistica di questi centri è in capo a noi” dimentica però che i soldi sono dei cittadini e che i dati sui contagi raccontano una storia che non è certamente edificante.
“Mettere sul banco degli imputati le Regioni – ha aggiunto Fedriga- dopo lo sforzo che continuiamo a fare malgrado le molte difficoltà, pensiamo ad esempio alle modifiche legislative richieste per la semplificazione della somministrazione dei vaccini, mi sembra inaccettabile e lo farò presente in sede di Conferenza delle Regioni. La continua umiliazione delle tante persone che si stanno impegnando per portare avanti questa campagna vaccinale e per mettere in sicurezza i cittadini non può più essere accettata”.
Oibò che paura per Mario Draghi, peccato per Fedriga che c’è da credere che le minacce “farò presente in sede di Conferenza delle Regioni” passeranno su Mario Draghi come fastidiosa sabbia spinta da soffio di vento, se non altro perchè la “Conferenza delle Regioni” è un non istituto. In sostanza non ha praticamente alcun valore istituzionale, lo ha solo nella mente dei sedicenti “governatori” che amano scimmiottare i Lander tedeschi.
Comunque i commenti alla posizione assunta da Fedriga non si sono fatti attendere, il membro della commissione Paritetica Stato-Fvg Salvatore Spitaleri sigmatizza le parole del presidente della giunta regionale: “L’assessore lombarda Moratti ha avuto almeno la decenza di chiedere scusa, qui invece si attacca chiunque in questi mesi abbia osato una proposta o una critica. Desta sconforto e sconcerto l’autoassoluzione del presidente Fedriga e dell’assessore Riccardi per i record di contagi e morti”. L’assessore Riccardi ha dichiarato oggi che “il sistema sta rispondendo bene” e invece “anche in FVG vanno fatte scuse ad anziani e categorie sensibili perché – spiega Spitaleri – davvero non tutto ha funzionato al meglio. Ora la comprensibile corsa al vaccino non può oscurare le gravi inadempienze nella lotta alla pandemia in Friuli Venezia Giulia: il tentativo di giocare sempre a distrarre l’opinione pubblica non può passare. Non lo consentono i morti, gli intasamenti di terapie intensive e posti letto, la confusione che regna nei dipartimenti di prevenzione, la stanchezza del personale, il disorientamento dei medici di medicina generale. Gli appelli alla corresponsabilità – sottolinea Spitaleri – richiedono un radicale ripensamento della catena di comando, programmazione e controllo del servizio sanitario regionale”. Interviene nella polemica anche la senatrice PD Rojc (Pd): “Davvero incredibile e inaccettabile la ‘rivolta’ di Fedriga contro il presidente Draghi. Chi guida una Regione come il Friuli Venezia Giulia in testa ai primati negativi in Italia per morti, contagi e intasamento delle terapie intensive, non può permettersi il lusso di indignarsi, né di deformare la realtà spacciando per successo un fallimento: meglio sarebbe un dignitoso silenzio. Ognuno si prenda le sue responsabilità, non si usino le classifiche e i numeri solo quando fanno comodo”. Lo afferma la senatrice Tatjana Rojc (Pd), replicando al presidente Fvg Massimiliano Fedriga, il quale, in relazione alle parole del premier Draghi in Senato sulle responsabilità delle Regioni nella campagna vaccinale, ha detto che “è inaccettabile mettere le Regioni sul banco degli imputati”.
“Tre su quattro delle nostre ex province – precisa Rojc – sono al vertice in Italia per nuovi contagi giornalieri su 100mila abitanti, il Fvg negli ultimi 7 giorni il FVG è primo in Italia per deceduti sul milione di abitanti, peggioriamo anche nelle vaccinazioni finendo 14^. Tutte le Regioni hanno problemi ma qualcuno fa meglio e altri devono impegnarsi di più. L’umiliazione non va su operatori sanitari e tecnici che stanno dando l’anima, ma su chi per incapacità e arroganza peggiora la tragedia della pandemia”.

Ma evidentemente l’appello a chiudersi nel silenzio non è andato a segno, visto che la giornata si è chiusa con una ulteriore pinocchiesca dichiarazione dell’assessore Riccardi:
“I canali di prenotazione, seppur diversificati – aggiunge il vicegovernatore – hanno risentito di un aumento importante di attività nella prima metà della mattinata; ciò ha portato ad un temporaneo rallentamento del sistema di prenotazione in particolare delle farmacie, che però poi è stato risolto in breve tempo. Anche il call center è stato preso d’assalto e, nonostante le 120 linee di ingresso previste, i cittadini hanno dovuto attendere il proprio turno. Va comunque detto che la macchina organizzativa delle prenotazioni ha retto bene e lo si evince dalle 27mila prenotazioni di tutta la regione in una sola giornata”. Peccato che nelle redazioni giornalistiche sia stato registrato ben altro film. Con il call center perennemente bloccato e qualcuno che si è messo d’impegno, ma nonostante 270 chiamate (grazie anche al sistema di richiamo automatico) è riuscito al massimo ad ascoltare la musica d’atmosfera telefonica tratta da Peer Gynt – Il Mattino (Morning Mood) di Edward Grieg, resa famosa negli anni 60/70 dalla pubblicità dell’Olio Sasso, quella il cui slogan recitava “La pancia non c’è più”. In realtà la pancia purtroppo c’è ancora, a non esserci più è la pazienza.