L’udinese in trasferta Ugo Rossi candidato sindaco a Trieste orchestra una protesta novax in diretta social ma esagera e finisce ai domiciliari

Chissà se la sceneggiatura orchestrata dentro e fuori l’ufficio postale del quartiere di San Giovanni prevedeva anche l’epilogo giudiziario. Forse la regia dell’operazione propagandistica novax si è lasciata prendere la mano. Così è finito ai domiciliari Ugo Rossi udinese in trasferta, novax convinto e candidato a sindaco di Trieste per le non lievi accuse di oltraggio, resistenza a Pubblico ufficiale e lesioni aggravate dopo l’intervento dei Carabinieri all’esterno di un ufficio postale e la palese resistenza (documentata in maniera inequivocabile)  nei confronti delle forze dell’ordine che volevano salisse in auto per le consuete operazioni di identificazioni. Il filmato è molto chiaro e probabilmente non era fra quelli che invece la regia dell’operazione stava trasmettendo in diretta Facebook per raccontare una storia molto probabilmente costruita ad arte, con Ugo Rossi lanciato come un cavaliere senza macchia e senza paura alla difesa di una donna, che si è poi saputo essere una candidata proprio per il movimento 3V che vede Ugo Rossi correre alla carica di primo cittadino. La donna entrata in posta, si era rifiutata di indossare la mascherina. La “sceneggiatura” prevedeva l’arrivo di Rossi, che riprendeva tutto in diretta social. Forse era anche previsto che Rossi si facesse passare per oppresso dalle forze dell’ordine ma lui si è lasato prendere la mano e non si è limitato a rifiutare l’esibizione dei documenti ai militari. Un rifiuto che ha provocato la normale richiesta da parte dei carabinieri di essere seguiti in caserma. Rossi però  si è rifiutato, opponendo resistenza, e arrivando a un vero e proprio scontro fisico immortalato in un  filmato di un cittadino. A video  fatti invece  dai manifestanti verranno certamente acquisiti, del resto che tutto fosse orchestrato è dimostrato anche dal fatto che il Rossi aveva con se anche un megafono e non certo per caso si trovava nei pressi dell’ufficio postale . Dai fotogrammi si vede chiaramente che Rossi oppone resistenza per poi, puntando i piedi contro l’auto dei carabinieri spingere con tutta la forza all’indietro facendo rovinare malamente sull’asfalto due carabinieri che cercavano di farlo salire sul veicolo. A quel punto è stato immobilizzato e tradotto in caserma mentre i carabinieri sono stati portati in ospedale. Nel pomeriggio il comando provinciale dell’arma ha diffuso una nota ufficiale confermando la sequenza dei fatti. «Rossi, alla richiesta dei militari di esibire il documento, rifiutava e opponeva una ferma resistenza, culminata in uno scontro fisico. Nella circostanza – prosegue il comunicato – due carabinieri sono rimasti feriti e sono stati trasportati al pronto soccorso. Rossi è stato caricato a fatica su un’auto e condotto nella caserma di via Hermet». Il pm Pietro Montrone ha aperto un’indagine. La Procura sta valutando se chiedere la convalida al gip o procedere con il giudizio direttissimo. «Mi dispiace assistere a comportamenti del genere nei confronti delle forze dell’ordine», osserva il procuratore Antonio De Nicolo annunciando che nelle prossime ore la Procura valuterà la posizione degli altri protagonisti dell’episodio.