Messa in sicurezza del Tagliamento. Cittadini: Vanno coinvolti tutti i Comuni che si affacciano sul fiume, non solo quelli a monte o vicini alla foce

«Il senso di responsabilità invocato dall’assessore Scoccimarro nell’invito ad affrontare le tematiche relative alla messa in sicurezza del Tagliamento è condivisibile così come lo è la necessità di coinvolgere da subito tutti i soggetti interessati e non soltanto una parte. Mi riferisco – ha spiegato il capogruppo dei Cittadini, Tiziano Centis – ai quei territori che sul fiume si affacciano, ma che non si trovano nella parte alta della regione, quella montana, o in quella più bassa, da Latisana fino alla foce. Valvasone Arzene, San Martino al Tagliamento, San Giorgio della Richinvelda, Spilimbergo, San Vito al Tagliamento, Morsano al Tagliamento, Camino al Tagliamento e Varmo (al di là del nome di molti centri abitati che già la dice tutta) hanno un legame particolare con il Tagliamento e con il passaggio del fiume sui loro territori fanno da sempre i conti. La Regione – ha concluso Centis – tenga in considerazione anche le esigenze e i punti di vista di queste Amministrazioni comunali, le coinvolga nei processi decisionali assieme a tutte le altre interessate alle sorti del fiume più importante del Friuli Venezia Giulia».

L’assessore Scoccimarro,  aveva parlato del problema mercoledì scorso nel corso di un incontro con 22 sindaci del Friuli Collinare e del Pordenonese riunitisi a Colloredo di Monte Albano su invito del consigliere regionale Leonardo Barberio.  Secondo l’assessore “il problema delle casse di espansione è superato, non esiste più. La loro menzione nell’aggiornamento del piano di gestione del rischio alluvioni redatto dall’Autorità di bacino è un refuso che verrà rettificato con apposito atto”. “Siamo riusciti a evitare, con il nostro parere negativo a dicembre 2020 – ha detto l’esponente dell’esecutivo Fedriga nel corso dell’incontro – un’opera dannosa per il territorio. Abbiamo già avviato opere nel basso corso e altre partiranno a breve perché non possiamo più stare fermi; bisogna superare, con responsabilità istituzionale, le ‘rivalità’ esistenti perché nessuno vuole danneggiare alcun territorio, bensì salvaguardare la vita umana in caso di calamità naturali come quelle del 1966 o quella verificatasi in occasione della tempesta Vaia quando non ci furono intervalli tra una piena e l’altra”. Nel piano dell’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi orientali figura ancora l’opera di Pinzano denominata ponte-traversa “un’idea, non un progetto – specifica l’assessore -, individuata dal Laboratorio Tagliamento e approvata dai sindaci e loro delegati di tutto il corso. Curiosa poi la giravolta di ex assessori, ora consiglieri regionali, che allora avevano approvato il piano con relativa delibera e oggi invece gridano allo scandalo”.
A fronte della dichiarata opposizione dei sindaci alla realizzazione dell’opera a monte, Scoccimarro ha ribadito come “nessuno ha in mente di danneggiare il territorio. Lasciare la situazione inalterata è una grossa responsabilità: va trovata una via da percorrere, non ci si può limitare a dire no. Bisogna individuare un’alternativa al ponte-traversa? Gli strumenti che abbiamo già messo in campo prevedono di continuare il percorso del Mab Unesco al fine di raggiungere la massima condivisione con i sindaci e portatori d’interessi del Tagliamento sull’intera valorizzazione del territorio”. “Con questo iter – ha concluso Scoccimarro – si potranno sviluppare tutti gli studi di dettaglio che possano individuare le soluzioni alternative attraverso un Contratto di Fiume che definisca le opere e le prospettive, anche superando ed aggiornando il lavoro prodotto dal Laboratorio Tagliamento, comprese le compensazioni economiche”.