Musica, la tradizione francese dell’hermes quatuor. Da Debussy a Ravel, nel concerto di Trieste

Il suo nome è una dedica all’iconico messaggero della mitologia greca: l’Hermès Quartet – al secolo i musicisti Omer Bouchez ed Elise Liu violino, Yung-Hsin Chang viola, Yan Levionnois violoncello – trae la sua energia musicale dal ruolo di ponte fra la creatività dei grandi compositori e la sensibilità del pubblico di tante latitudini del mondo, dalla Carnegie Hall di New York, dove l’Ensemble debuttava con successo dieci anni fa, alla Città Proibita di Pechino, alla Wigmore Hall di Londra. In vista del concerto programmato a Trieste, terza tappa della Stagione Cameristica Chamber Musica 2022, l’Hermès Quartet si farà ‘ambasciatore’ della tradizione musicale francese per restituire alcuni dei più grandi Quartetti per Archi concepiti da Maestri come Claude Debussy e Maurice Ravel. Appuntamento mercoledì 9 febbraio, alle 20.30 sul palcoscenico del Teatro Miela, nell’avvolgente Camera acustica curata da Suono Vivo. Biglietti e abbonamenti presso TicketPoint Trieste, info www.acmtrioditrieste.it. “Cromatismi” è il cartellone numero 27 allestito al Teatro Miela da Chamber Music per la direzione artistica di Fedra Florit, con il sostegno del MIC – Ministero della Cultura, della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e di Banca Mediolanum, Itas Assicurazioni, Suono Vivo – Padova, Fondazione Casali, Civibank e Zoogami. L’ingresso è aperto ai possessori di Super Green Pass. L’excursus triestino nel Quartetto di matrice francese sarà scandito da veri capisaldi: Claude Debussy compose il Quartetto per Archi in sol minore op. 10 fra l’estate del 1892 e il febbraio del 1893. La prima esecuzione avvenne a Parigi il 29 dicembre dello stesso anno, echeggiando un periodo dominato dal simbolismo, con quattro movimenti di forma ciclica dominati da un unico tema, che esprime vivace curiosità per la variazione.. La durata dell’opera è insolitamente breve: grazie a un’efficace concisione formale, Debussy concentra i quattro movimenti in un lasso di tempo che non raggiunge neanche la metà di quello che occorre a Franck per il suo Quatuor. Il programma culminerà nel Quartetto per Archi in fa maggiore ultimato da Maurice RaveI nel 1903, a soli 28 anni, dedicato a Gabriel Fauré. I punti di contatto con la composizione di Debussy sono evidenti e offrono un’incredibile rassomiglianza con la musica del suo illustre predecessore, pur in chiave più solare e «diurna», rispetto alle “nuits” debussiane. Nel mezzo, fra un Quartetto e l’altro ecco il Quartetto per Archi “Ainsi la nuit” di Henri Dutilleux, considerato l’ultimo erede della scuola musicale transalpina, compositore fortemente influenzato dalle ultime innovazioni stilistiche non solo di Debussy e Ravel, ma anche di Bartók e Stravinsky. Primo Premio ai Concorsi internazionali di Lione (2009), Ginevra (2011) e al Young Concert Artist Auditions di New York nel 2012, l’Hermès Quartet è ormai inserito dalla critica musicale internazionale nell’olimpo dei grandi Quartetti del nostro tempo. Il debutto americano al Kennedy Center e alla Carnagie Hall ha avuto elogi unanimi dal Washington Post e dal New York Times. Sorprendente maturità interpretativa, immacolata purezza di suono e di intonazione, naturalezza espressiva e fervida immaginazione caratterizzano le esecuzioni dell’Ensemble, insieme ad una innata abilità di riportare all’attenzione dell’ascoltatore ciò che è nascosto dietro il segno musicale. Un quartetto poetico, capace di trovare di anno in anno un numero crescente di estimatori negli USA, in Europa, Cina e Giappone. I quattro artisti si ritrovarono per la prima volta al Conservatorio di Lione nel 2008 e iniziarono il loro percorso formativo con i Quartetti Ravel e Ysaÿe, e successivamente in Germania con Eberhard Feltz e il Quartetto Artemis. Il Quartetto è protagonista di festival come le Folles Journées di Nantes e Tokyo, i festival Radio-France di Montpellier, i festival di Pasqua e Agosto musicale a Deauville, La Roque d’Anthéron, Meclemburgo-Pomerania Anteriore, Mantova Chamber Music Festival, la Primavera degli Alizés in Marocco, il Wonderfeel Festival. Incuriositi da vari tipi di repertorio, condividono regolarmente il palco con musicisti illustri come Yo-Yo Ma, Nicholas Angelich, Gregor Sigl, Pavel Kolesnikov, Kim Kashkashian, Anne Gastinel o anche i quartetti Ébène e Auryn. Vincitore di numerosi primi premi, in particolare al concorso di Ginevra e alla Young Concert Artists Auditions di New York, è anche sostenuto dalla fondazione Banque Populaire. Il Quartetto è stato in residenza presso la Cappella della Regina Elisabetta a Bruxelles dal 2012 al 2016 ed è associato alla Fondazione Singer-Polignac a Parigi dal 2019. Hanno inciso l’integrale dei Quartetti di Schumann e un album dedicato a Ravel, Debussy e Dutilleux. La loro ultima registrazione del Quintetto di Brahms con il pianistaGeoffroy Couteau ha vinto il Premio 2019 dalla rivista Classica. Dal 2018 il quartetto ha ampliato i suoi orizzonti musicali attraverso l’incontro con il fisarmonicista Félicien Brut e il contrabbassista Édouard Macarez, con i quali hanno deciso di creare Le Pari des Bretelles. Hanno pubblicato nel 2019 la loro prima registrazione per Mirare. Elise Liu suona un violino Carlo Tononi del 1730 in prestito da Talents & Violon’celles. Dall’agosto 2016 Omer Bouchez suona un violino di Joseph Gagliano del 1796 concesso in prestito dalla Mécénat Musical Société Générale. Elise Liu suona un David Tecchler del 1721, messo a loro disposizione dal Fondo Strumentale Francese.