Noi siamo Fvg

Una compagnia di pagliacci o di veri imbroglioni? Quello che è certo è che politici di questa Regione sono in buona parte indifferenti ai loro doveri. E non sono i
soli: ad affiancarli i tengo famiglia dell’informazione e talvolta qualche ambientalista della domenica che si occupa dell’ambiente al solo scopo di mettersi in mostra.
Li abbiamo visti in occasione della deprecata acciaieria sulla laguna di Marano ed ora li abbiamo colti con le mani nella marmellata nel tentativo di realizzare una diga sul Tagliamento. Alle chiacchiere e alle millanterie dei più abbiamo risposto con i fatti e, senza la dovuta visibilità da parte dei media locali, siamo andati in Europa a mani
nude per avere ragione sugli imbrogli del vertice regionale, con una istanza che ha trovato pronta accoglienza dalla Commissione per le Petizioni. Come non bastasse abbiamo dato seguito alla nostra azione con una dettagliata denuncia rivolta alle massime autorità giurisdizionali nazionali ed europee. Tuttavia, in un clamore mediatico
degno di miglior causa, siamo stati affiancati in Europa da una nuova petizione spalleggiata da un parlamentare europeo dei Verdi, che limitandosi a evidenziare aspetti del tutto formali, e quindi ovviabili, ha avuto la scandalosa idea di farsi portatrice della volontà di migliaia di cittadini che con la loro sottoscrizione avevano invece inteso
obbligare la Regione Friuli Venezia Giulia a prendere posizione contro la manomissione del fiume Tagliamento. Un intento, quello regionale, che nella sua finalità avevo descritto con un indirizzo esplicito, precisato nei minimi termini e che non poteva essere travisato e tanto meno dirottato altrove, se non a costo di voler carpire la volontà dei sottoscrittori e quindi commettere un reato. Cosicché, le firme raccolte con grande fatica e depositate in Regione ai primi dello scorso dicembre, sono rimaste a lettera morta con buona pace di un vertice regionale che aveva tutto l’interesse a coprire le proprie malefatte, con l’inspiegabile silenzio delle opposizioni e soprattutto con il silenzio di colei che, in quanto depositaria delle sottoscrizioni, ha pensato di tacere per mesi e mesi, per poi dirottare quelle firme per affermarsi in Europa.
A fronte di tanta indegnità, la settimana scorsa abbiamo messo in mora il presidente della Assemblea Regionale e con lui il Direttore Generale della Regione. Con una lettera che non lasciava spazio ai dubbi, abbiamo denunciato il malaffare e, con il disprezzo per la volontà popolare, la palese manomissione delle regole che avrebbero
imposto la attivazione della Commissione Regionale competente non oltre i tre mesi dal deposito delle firme. Presi con la mano nella marmellata, lor signori, colti di sorpresa si sono fatti subito vivi attraverso un galoppino che ha assicurato la attivazione della IV Commissione, ma a causa dei fiumi di sudore che scorrono in quegli
uffici, solo entro il mese di novembre, cioè dopo nove mesi il dovuto! Il disprezzo per le regole e per la partecipazione previste dalla Costituzione repubblicana, se da una parte dimostra una attitudine consolidata, dall’altra conferma che lor signori e i loro complici sono arrivati al capolinea e che l’hanno fatta tanto grossa da non sapere
dove andare a parare. Tanto mal ridotti, da usare il sindaco di Latisana, per spingerlo a strapparsi le vesta in nome delle vittime delle alluvioni, a dargli seduta
stante 80 mila euro per celebrare i morti che non ci sono stati e deprecare chi, come noi, lotta per l’affermazione della verità, contro le opere costose e inutili che servono a illudere i grulli e, magari, a continuare a concedere nuove licenze edilizie nelle zone esondabili. Invece di ravvedersi, tirano fuori le cariatidi che nel recente passato
hanno macchiato la Regione con le loro nefandezze e con loro organizzano nuovi incontri all’insegna del boia chi molla!
COMITATO PER LA VITA DEL FRIULI RURALE; Aldevis Tibaldi,Valentina Sovran, Silvana Ros