Pesca: assessore regionale Fvg Zannier, bene tavolo lavoro per monitorare salute acque

“La Regione segue da sempre con interesse e da vicino le tematiche attinenti alla qualità delle acque costiere e interne del Friuli Venezia Giulia, con l’intento di intraprendere scelte che consentano di favorire la sostenibilità ambientale, sociale ed economica di tutte le attività dell’uomo nell’ambito lagunare e lungo il litorale. Per questo guardiamo con attenzione alla costituzione di un tavolo di lavoro tra i soggetti istituzionali ed economici interessati”.

Lo ha affermato ieri a Marano Lagunare (Udine) l’assessore regionale alle Risorse ittiche, Stefano Zannier, intervenendo, nella Pescaria Vecia, al convegno “Qualità delle acque e fertilità del mare” organizzato da Legacoopfvg, con il sostegno della Regione e dei Comuni rivieraschi, per fare il punto sulla situazione dell’ambiente lagunare e costiero in maniera tale da poter dare certezze scientifiche agli operatori economici impegnati nell’area, tra i quali, com’è stato ricordato dai sindaci di Marano Lagunare e di Lignano Sabbiadoro, vanno compresi quelli turistici, componente strutturale di un settore che dà ricchezza al territorio e che è strettamente connesso con l’andamento e la qualità della pesca e dell’acquacoltura.

Zannier ha ricordato che il settore agroalimentare del Friuli Venezia Giulia si fregia di diverse eccellenze, tra le quali vi sono anche l’acquacoltura, della quale la nostra realtà è leader a livello internazionale, e la pesca.

“La Regione – ha evidenziato ancora l’assessore – è da sempre impegnata a monitorare la salute delle acque, sia per la fruizione a livello turistico sia per i riflessi che può avere sulle produzioni e sulle attività dell’uomo. Pertanto, momenti di approfondimento come quello svoltosi a Marano – ha aggiunto Zannier – sono fondamentali perché consentono a tutti i soggetti interessati di conoscere, con il conforto di dati e pareri autorevoli, lo stato della salute delle nostre acque, ma anche perché rafforzano la coesione tra gli innumerevoli soggetti coinvolti nella gestione del territorio”.

In sostanza, è stato detto nel convegno, l’obiettivo è quello  di arginare l’impoverimento delle acque dell’Alto Adriatico, e la conseguente infertilità dei molluschi bivalvi (vongole, fasolari, cozze) e dei pesci, garantendo un’elevata attenzione alla sicurezza alimentare, tutelando al contempo l’ambiente e valorizzando il turismo.

Con questo obiettivo è stato attivato un “tavolo laguna”, promosso dall’amministrazione regionale, che si è insediato nei giorni scorsi, cui hanno partecipato le rappresentanze degli enti tecnico scientifici e degli operatori del settore ittico e che potrà essere esteso ad altri soggetti interessati alla valorizzazione territoriale e imprenditoriale. L’obiettivo finale sarà l’elaborazione di un programma di interventi realizzabili mediante la stipula di un “contratto di laguna”, vale a dire un protocollo giuridico per la rigenerazione ambientale del bacino idrografico, comprendente una porzione di laguna e di mare.

Sulle eventuali azioni del tavolo di laguna e sulla possibilità di attivare un protocollo giuridico ad hoc, che tenga conto delle innumerevoli variabili che concorrono nel definire la qualità delle acque, si è soffermato Paolo De Alti, dirigente del Servizio risorse idriche Regione FVG, che ha evidenziato la complessità del sistema idrico-marino, che non può essere banalizzata o, ancor peggio, strumentalizzata e la necessità di un protocollo valido per tutti, che utilizzi una base tecnico-scientifica.

Dopo il benvenuto del sindaco di Marano Lagunare Mauro Popesso, di quello di Lignano Sabbiadoro Luca Fanotto e del capitano Giovanni Nicosia della Capitaneria di Porto di Monfalcone, sono intervenuti il presidente di Cafc Fvg Salvatore Benigno e il vicepresidente vicario di Legacoop Fvg Paolo Felice che ha evidenziato l’importanza della creazione di un tavolo in grado di creare un equilibrio che permetta occupazione e stabilità economica con benefici diretti e indiretti alla comunità. “Il tema principale – ha detto – è la credibilità del sistema”.

Sui diversi fattori che determinano l’attuale situazione, compreso l’impoverimento dei nutrienti del mare e conseguente anche al cambiamento climatico che porta i fiumi a scaricare in mare grandi quantità d’acqua in periodi limitati, si è soffermata Paola Del Negro, dell’OGS mentre Antonella Zanello dell’Arpa Fvg, ha illustrato l’attività relativa all’analisi delle acque marine di transizione con specifica destinazione d’uso.

Hanno portato il loro contributo anche Michele Mion per Cafc, IrisAcqua e AcegasApsAmga, che ha descritto le azioni e i progetti realizzati dagli enti rappresentati, Aurelio Zentilin del Centro Tecnico Informativo e Manlio Palei, del Servizio sanità pubblica veterinaria Regione Autonoma Fvg, che hanno relazionato sulla sicurezza alimentare dei molluschi bivalvi.