Piccolo e Messaggero Veneto unificate le direzioni nel nome di Omar Monestier. La redazione del quotidiano triestino annuncia lo stato d’agitazione

Come da tempo si sospettava prosegue il processo di uniformazione delle testate Messaggero Veneto e Il Piccolo, non è bastato all’editore il pasticcio sulle tipografie (finite fuori regione) e la successiva “sinergia” redazionale che ha reso mote parti dei due giornali identiche, ora si è arrivati al Direttore unico. Per questo motivo l’assemblea dei redattori del Piccolo, si è riunita nella serata di ieri, dichiarando la propria contrarietà all’operazione comunicata nel pomeriggio dall’azienda al Comitato di redazione che prevede appunto, si legge in una nota diramata dall’Assostampa, “con effetto immediato da oggi, un cambio radicale dei vertici del quotidiano. L’attuale direttore del Messaggero Veneto di Udine e Pordenone Omar Monestier sarà anche direttore del Piccolo di Trieste, Gorizia e Monfalcone, concentrando nel proprio ruolo le direzioni dei due principali quotidiani del Friuli Venezia Giulia. Un fatto senza precedenti, che secondo l’assemblea dei redattori del Piccolo mina l’autonomia del quotidiano di Trieste, Gorizia e Monfalcone proprio nell’anno in cui ricorrono i 140 anni dalla nascita del giornale stesso. La Venezia Giulia e il Friuli sono due realtà territoriali dalle tradizioni e dai riferimenti culturali estremamente differenti, riconosciuti e sanciti anche dalla specialità di questa Regione, non facilmente omologabili sula scia di quanto già avvenuto nel vicino Veneto, dove l’accorpamento delle direzioni dei quotidiani locali è già stato sperimentato e portato a regime. L’assemblea dei redattori del Piccolo non ritiene altresì sufficiente la decisione comunicata sempre ieri dall’azienda di nominare come condirettore la collega triestina Roberta Giani e si dichiara sconcertata dalle modalità con le quali, da un giorno all’altro, il direttore uscente Enrico Grazioli è stato destinato ad altri incarichi all’interno del gruppo e il vicedirettore Alberto Bollis è stato sollevato dall’incarico. E’ diffusa in questa redazione l’idea che oggi, dopo 140 anni, si sia conclusa una storia: quella di un Piccolo totalmente indipendente, come volle il suo fondatore Teodoro Mayer. L’assemblea dei redattori del Piccolo è dunque in stato di agitazione e ha immediatamente affidato al Comitato di redazione un pacchetto di cinque giorni di sciopero e si riaggiornerà per assumere le decisioni del caso subito dopo l’incontro di insediamento del nuovo direttore e del nuovo condirettore”. Che dire, è un ulteriore depauperamento dell’informazione del Fvg con il rischio che prima o poi la redazione del Il Piccolo diventi solo poco più di un ufficio di corrispondenza cannibalizzato dal più grosso (per copie vendute ma certamente meno autorevole per storia) Messaggero Veneto facendo diventare in qualche modo realtà quando con lungimiranza  il mensile satirico friulano Mataran  realizzò una prima pagina del giornale triestino in cui annuncia che il capoluogo giuliano è stato “friulanizzato” era il  01 Aprile 2015. Forse non si arriverà ad imporre la lingua friulana a Trieste, ma la linea editoriale certamente sì, unico direttore vuol dire pensiero unico.

 

Il Piccolo domani non sarà in edicola ma i redattori esprimono il proprio gradimento all’unanimità dei presenti al progetto giornalistico by Monestier