“Potere digitale. Come Internet sta cambiando la sfera pubblica e la democrazia” il saggio tutto da leggere scritto da Gabriele Giacomini

Si chiama “Potere digitale. Come Internet sta cambiando la sfera pubblica e la democrazia” ed è l’ultimo saggio scritto da Gabriele Giacomini, dottore di ricerca in Filosofia e scienze della mente all’Università S. Raffaele di Milano e allo IUSS di Pavia. Noto per essere stato dal 2013 al 2018 assessore all’innovazione e allo sviluppo economico del comune di Udine, Giacomini ha pubblicato l’anno scorso un interessante libro su un tema che è oggi molto dibattuto, ossia quello della cosiddetta “disintermediazione”.

Con la prefazione del sociologo Michele Sorice “Potere digitale” (edito da Meltemi) affronta l’inevitabile impatto che il mondo digitale ha all’interno della nostra democrazia. Internet, social network e le nuove modalità di comunicazione stanno mettendo sempre più in risalto la crisi che sia i partiti politici che i mass media tradizionali vivono e che comportano trasformazioni che non sono ancora terminate. Attraverso anche alcune interviste a studiosi e politologi (da Ilvo Diamanti a Gianfranco Pasquino fino a Nadia Urbinati ed Angelo Panebianco), Gabriele Giacomini si chiede se davvero internet ha reso tutto più diretto ed immediato oppure se non ci troviamo, invece, di fronte ad un nuovo tipo di intermediazione: quella degli algoritmi di Google e Facebook (per citare i più famosi), che hanno quasi sostituito del tutto la mediazione del vecchio giornalismo. A questo proposito la “disintermediazione” per Giacomini non è altro che una “neo-intermediazione”.

Dal libro un paradosso che sembra emergere è poi che, nonostante le fonti d’informazione sul web siano pressochè infinite rispetto al passato, il tipo di confronto pubblico che ne viene sia spesso povero se non addirittura soggetto a “hate speech” e polemiche tutt’altro che all’insegna di un confronto aperto e civile. Esistono però casi e situazioni diverse che andrebbero monitorate di volta in volta. Giacomini si concentra infine su un ultimo tema: la democrazia rappresentativa. Anche qui la crisi di cui parlavamo prima si fa sentire: “Tutta l’epoca moderna, quella dei partiti – afferma Giacomini -, vedeva il coesistere sinergico delle élite con le masse. Con la crisi dei partiti di massa questa alleanza salta, e abbiamo da un lato spinte tecnocratiche (la Commissione europea) che cercano di valorizzare l’aspetto tecnico e della competenza, e dall’altra spinte “dirette”, si pensi ai gilet gialli, che sono popolari e che portano istanze delle persone ai margini (anche grazie alle tecnologie digitali) ma che sono anche “populiste” (danno risposte semplici a problemi complessi). In questo senso i due elementi che fondano la democrazia rappresentativa, ovvero la classe dirigente e la classe popolare, si “scompongono” “. Qual è lo stato di salute della nostra democrazia ? Che ne è della sfera pubblica oggi ? A questa e ad altre domande il volume di Gabriele Giacomini cerca di dare delle risposte che, in ogni caso, aiutano a riflettere sul nostro tempo.