Progetto Tangenziale Sud: grave rischio di distruzione Ecosistema per 55.000 mq di magredi evoluti a Campoformido

 È in grave pericolo un’area di circa 55.000 metri quadri di magredi evoluti, ecosistema di inestimabile valore naturalistico situato in prossimità della Zona Speciale di Conservazione dei Magredi di Campoformido. Il progetto per il collegamento stradale Tangenziale Sud – Secondo Lotto prevede la distruzione di tantissimi appezzamenti di Prati stabili, patrimonio naturale che per molti aspetti è una tipicità friulana. Questa la posizione espressa in una nota stampa da cittadini e associazioni per la tutela dei Magredi di Campoformido.

Questo il testo del documento diffuso:

Un ecosistema insostituibile
I magredi ospitano un centinaio di specie vegetali di grande rilevanza biologica e scientifica, tra cui il raro gladiolo palustre e molte orchidee, insieme a un migliaio di specie animali strettamente dipendenti dal suolo magredile, come tanti apoidei, e innumerevoli entità fungine che possono svilupparsi esclusivamente in terreni poveri di elementi nutritivi ed esenti da trattamenti chimici.
La peculiarità di questi ecosistemi risiede nell’insieme del suolo con le sue caratteristiche pedologiche uniche e nella complessa comunità biologica che non può essere replicata artificialmente con la semplice semina, poiché verrebbe meno l’intero sistema ecologico.
Misure compensative inadeguate autorizzate dalla Regione
Il Servizio Biodiversità della Regione Friuli Venezia Giulia potrebbe autorizzare, come unica misura compensativa, la semplice semina su ex-seminativi fortemente concimati e trattati chimicamente, anziché il trapianto delle zolle. Questa scelta rappresenta un grave arretramento rispetto alla legge regionale originaria che prevedeva il trapianto di zolle di adeguata dimensione come metodologia standard per i magredi, normativa modificata nel 2020 dalla giunta regionale Fedriga, introducendo l’alternativa della semplice semina e depotenziando gravemente la tutela degli ecosistemi magredili.
La comunità scientifica considera la semplice semina totalmente inadeguata per ecosistemi così specializzati. Anche l’estensione delle aree compensative al 150% della superficie distrutta non può bilanciare la perdita di un ecosistema così complesso e irripetibile, sviluppatosi attraverso processi naturali che richiedono tempi lunghissimi.
Mobilitazione per il ripristino della tutela originaria, e verifica obiettiva della mancanza di alternative
È necessaria una mobilitazione collettiva per ottenere il ripristino dell’obbligo di trapianto delle zolle, come prevedeva la legge regionale originaria prima delle modifiche del 2020. Solo attraverso la pressione dell’opinione pubblica e della comunità scientifica sarà possibile far prevalere il rigore scientifico, anche perché il progetto è stato predisposto senza considerare adeguatamente la presenza dei prati tutelati e senza analizzare tutte le alternative progettuali che prevedano modifiche al percorso o alla tecnica di realizzazione (l’esistenza di alternative rende inammissibile la deroga alla tutela).
La crisi della biodiversità richiede coerenza
In questo momento di grave perdita della biodiversità globale, la distruzione di ecosistemi così preziosi contrasta con gli impegni internazionali per la conservazione della natura, sbandierati a parole dall’attuale amministrazione regionale ma non messi in pratica.
I magredi friulani costituiscono un patrimonio naturale di rilevanza europea, testimonianza di paesaggi che un tempo caratterizzavano vaste aree della pianura friulana e che oggi sopravvivono solo in pochi lembi residuali.

La natura non aspetta. Agire oggi per preservare il domani.

🌿 VISITA GUIDATA AI MAGREDI MINACCIATI
**Scopri dal vivo l’ecosistema che rischia di scomparire per sempre**
📅 Data:** Giovedì 12 giugno 2025 🕘 Orario:** ore 17:30 📍 Ritrovo:** Incrocio via Vecchia Posta e via Bonazzi, Campoformido
Programma della visita: – Osservazione guidata della flora e fauna magredile – Spiegazione scientifica delle caratteristiche uniche dell’ecosistema – Analisi sul campo delle specie vegetali e animali a rischio – Discussione sulle alternative progettuali possibili

Partecipazione
La visita è gratuita e aperta a tutti: cittadini, associazioni ambientaliste, studenti, amministratori locali e tutti coloro che hanno a cuore la tutela del patrimonio naturale del Friuli Venezia Giulia. Si consiglia abbigliamento comodo e scarpe da trekking.
Per informazioni: Roberto Pizzutti
📧 Email: robypiz@gmail.com
📱 Telefono: 3930281109