Sanità Fvg come nave in tempesta. Uil Fvg: Sores in stato di crisi e la direzione pensa ai rimpiazzi “tecnici”

Poche informazioni e contrastanti dalle riunioni e dagli incontri con la dirigenza. In SORES gli infermieri fuggono, una vera diaspora che ha portato l’organico a 34 infermieri esperti ormai ridotti allo stremo. La dirigenza minimizza il problema dichiarando sia un fisiologico ricambio, ma il ricambio non arriva. Infatti mentre gli infermieri si licenziano per scappare da una situazione ormai incontrollata, le mobilità in ingresso (già scarse) vengono bloccate dalle aziende di appartenenza. Questa situazione ormai perdura da 4 anni, ovvero da quando gli infermieri delle vecchie centrali triestine e pordenonesi, visti gli iniziali tagli economici e i cambi di vertici, hanno richiesto il rientro nelle aziende di origine. Da allora i vertici sono cambiati a ritmi vertiginosi, tra direttori generali e direttori medici, solo il coordinatore infermieristico è rimasto lo stesso dall’apertura della centrale unica dell’emergenza friulana. Questi cambi hanno fatto perdere di vista un piano lungimirante d’azione. Dopo il danno, la beffa. Il 29 settembre la dirigenza lancia la bomba: arriveranno i tecnici. Dopo aver paventato il taglio delle ferie, il taglio delle turnazioni in ambulanza, ora ci si nasconde
dietro a una soluzione tampone. Senza entrare nel merito della storicità del 118 FVG e della sua gestione infermieristica, è giusto sottolineare come il corretto svolgimento delle attività di soccorso in regione sia garantita dall’infermiere esperto che filtra le chiamate e stratifica l’emergenza, creando una priorità nei soccorsi. L’incontro successivo con il neo insediato Dirigente Infermieristico Luciano Clarizia ha cercato di porre rimedio a queste dichiarazioni, ma per ora nulla di ufficiale arriva dal dott. Polimeni. Gli infermieri ad oggi lavorano con ore di straordinario programmato che vanno ad ingrassare un monte ore a cui non si può attingere e con ore supplementari “a progetto”, arrivando a sfiorare le 190 ore mensili di lavoro, con esiti psicofisici disastrosi. Come UIL FPL verificheremo che non vengano superati i limiti previsti contrattualmente che ammontano a 48 ore settimanali. A questo si aggiunge la frustrazione della poca operatività sul campo, con una turnazione sull’ambulanza non garantita ed irrisoria, e la frustrazione di vedere alcuni colleghi a cui la mobilità viene accolta e altri a cui viene negata, in virtù di un non specificato criterio di azione.
La poca trasparenza e la poca lungimiranza dei vertici aziendali sta portando gli infermieri ad una pressante necessità di essere ascoltati, in questo la UIL FPL, a tutela di tutti i lavoratori, non mancherà di agire utilizzando tutti i mezzi necessari.