Sanità FVG, metà degli indicatori in peggioramento. Presentata l’analisi del Movimento “Cittadini”

Dopo vent’anni di ininterrotta presenza in Consiglio regionale durata fino al 2023, il Movimento Civico “Cittadini” torna a farsi sentire, intervenendo su uno dei temi più caldi del momento: il servizio sanitario regionale del Friuli Venezia Giulia. Presentato oggi il quaderno “Salute e Servizi Sanitari in Friuli Venezia Giulia – Analisi e valutazioni”, un documento che mette in luce le criticità del Servizio Sanitario Regionale (SSR) con un approccio basato su dati rigorosi e valutazioni tecnico-scientifiche.

“Il Movimento dei Cittadini affronta un aspetto delicato e sensibile della vita delle persone: la sanità regionale. Lungi dal voler fornire soluzioni definitive, il nostro obiettivo è offrire spunti di riflessione e favorire soluzioni innovative e coraggiose”, afferma Pietro Paviotti, Presidente del Movimento Civico “Cittadini”. “Abbiamo coinvolto esperti del settore per un’analisi rigorosa della situazione, ponendo in evidenza sia i punti di forza che le criticità più urgenti del SSR.”

“Se vogliamo giungere ad una riorganizzazione del SSR razionalmente orientata – commenta la Vicepresidente Michela Del Piero -, preservandola dal fuoco incrociato dei veti territoriali, la stessa dovra’ poggiarsi inevitabilmente sul solido fondamento di dati ed evidenze rilevate in modo accurato ed esaustivo. Da cio’ è nata l’esigenza di portare all’attenzione della comunità regionale una raccolta sistematica di dati che per ampiezza, sistematicita’ ed autorevolezza delle fonti non ha precedenti nella nostra regione.”

Una sanità da ripensare: i punti critici
Il SSR del Friuli Venezia Giulia sta affrontando una crisi strutturale che richiede interventi urgenti e mirati. La redazione del volume è stata affidata a Giorgio Simon, medico ed ex Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria “Valutare l’efficacia della sanità è fondamentale, sia per garantire un diritto essenziale ai cittadini, sia per assicurare un uso corretto delle risorse pubbliche. Troppo spesso le analisi sono approssimative: questo studio vuole offrire dati chiari e strumenti per un dibattito serio e partecipato”.

L’analisi condotta dal Movimento Cittadini mette in luce diverse problematiche che affliggono il SSR del Friuli Venezia Giulia. Una delle principali difficoltà riguarda la gestione e il coordinamento regionale, con ritardi nell’attuazione della rete oncologica e differenze significative nella qualità dei servizi tra i vari territori. L’instabilità negli assetti aziendali ha contribuito a creare un clima di incertezza, rendendo più difficile una programmazione efficace delle risorse.

In termini di performance, i dati del sistema “Bersagli” mostrano una situazione preoccupante: mentre il 33% degli indicatori è migliorato e il 13% è rimasto stabile, ben il 54% ha registrato un peggioramento. Sebbene il percorso materno-infantile sia ben gestito, con una bassa incidenza di parti cesarei, emergono criticità nella prevenzione, nella gestione delle cronicità e nel rispetto dei tempi di attesa. Inoltre, il rapporto AGENAS 2024 evidenzia una sanità regionale che si distingue per le aree di prevenzione e assistenza territoriale, ma che presenta gravi carenze nel settore ospedaliero e negli investimenti strutturali.

Un altro aspetto critico è l’esclusione dei Comuni dalle decisioni sanitarie, con conseguenze particolarmente gravi per le aree interne, dove la carenza di servizi è più evidente. La mancanza di investimenti nella formazione dei dirigenti sanitari rischia di compromettere ulteriormente la qualità gestionale del sistema, aggravando le difficoltà già esistenti.

Anche sul fronte della prevenzione si registra un deficit preoccupante: l’assenza di strategie strutturate ha un impatto negativo sugli indicatori di salute pubblica. La rete ospedaliera, poi, deve essere attentamente rivista per evitare che le modifiche organizzative mettano a rischio la sicurezza e l’efficacia delle cure.

Il ruolo del privato accreditato nel SSR necessita di una regolamentazione chiara, affinché il suo contributo possa integrarsi con il servizio sanitario pubblico senza generare squilibri. Inoltre, la riorganizzazione dei servizi territoriali, prevista dal PNRR, deve essere adattata alle reali esigenze della popolazione, prendendo esempio dalla Strategia Nazionale delle Aree Interne.

Infine, il rapporto tra il SSR e l’Università deve essere meglio definito per garantire una sinergia efficace tra didattica, ricerca e assistenza sanitaria. Le nuove tecnologie, come la telemedicina e l’intelligenza artificiale, rappresentano un’opportunità importante, ma senza una governance adeguata rischiano di rimanere strumenti inutilizzati o applicati in modo inefficace. Un caso emblematico è quello dell’IRCCS CRO di Aviano, il cui ruolo nella ricerca clinica deve essere rafforzato e garantito attraverso una certificazione adeguata.

In riferimento al recente piano oncologico approvato dalla Giunta Regionale, Simon ha sottolineato che il ruolo dei singoli ospedali sia stabilito non a priori ma dopo aver definito, come è stato fatto per la rete senologica, compiti e ruoli di ciascun attore per le reti mancanti che sono quelle di: capo-collo, cute e tessuti molli, ematologica, toracica, apparato genito-urinario, sistema nervoso centrale e apparato digerente. È importante, come definito dall’Accordo Stato Regioni che non si azzeri la professionalità e l’expertise di chirurghi con grande esperienza solo perché collocati in strutture spoke. Per questo andrebbero definiti percorsi organizzativi quali equipe itineranti o simili come già in vigore in altre Regioni. I PDTA dovrebbero inoltre stabilire requisiti di qualità professionali, tecniche e organizzative.

Una discussione aperta e senza pregiudizi
Pietro Paviotti evidenzia l’approccio del Movimento Cittadini: “Non vogliamo fornire soluzioni preconfezionate, ma stimolare un dibattito serio e documentato. Serve il coraggio di uscire dagli schemi e affrontare le sfide con una visione innovativa”.

Il documento non si limita a fotografare la situazione attuale, ma punta a offrire un contributo costruttivo per una riorganizzazione del SSR basata su dati oggettivi e su un confronto aperto tra istituzioni, operatori sanitari e cittadini. Perché, come conclude Paviotti, “senza partecipazione non si sono mai fatte grandi riforme.”

Libro Salute e Servizi Sanitari in FVG – Interno_11-02-25 LR