Sanità: Serracchiani, Governo boccia stabilizzazione precari. E intanto ministra Grillo dichiara ‘battaglia sul personale’

“La ministra Grillo va dicendo che ‘la battaglia sul personale è il prossimo obiettivo’ e intanto il Governo ha bocciato l’emendamento che stabilizzava i lavoratori precari della sanità, ha detto ‘no’ alla riduzione del ricorso ai contratti a termine e ‘no’ alla valorizzazione delle professionalità acquisite dal personale con rapporto di lavoro a tempo determinato ad oggi impegnato nel Servizio sanitario nazionale (SSN). Straordinario esempio di coerenza e competenza”. Così la parlamentare del PD Debora Serracchiani, rendendo noto che sono stati dichiarati inammissibili i suoi emendamenti al Dl semplificazione con cui si modificava il Dlgs del maggio 2017 sul pubblico impiego (Legge Madia).

“Il Governo ha voltato le spalle a una norma che – spiega Serracchiani – avrebbe contribuito in modo determinante a dare una risposta immediata alle carenze di personale negli enti della Sanità pubblica. La modifica proposta alla Legge Madia contro la precarizzazione nella Pubblica amministrazione, infatti, avrebbe permesso di stabilizzare le molte migliaia di professionisti sanitari (infermieri, fisioterapisti, tecnici) che invece, a causa dello stop alle assunzioni deciso da questo Governo, saranno espulsi dal sistema. Si tratta di professionisti resi esperti anche grazie alla formazione sul campo effettuata dalle aziende: risorse preziose anche per le Regioni che hanno competenza primaria sulla sanità, come il Friuli Venezia Giulia”.

Serracchiani precisa che “con l’introduzione di quota 100, l’accelerazione delle uscite per pensionamento rispetto a quelle già previste farà emergere ancora più drammaticamente l’insufficienza dirisorse umane nella sanità. E in queste condizioni il Governo rinuncia alla stabilizzazione e promette nuovi reclutamenti, mentre l’Ufficio parlamentare di bilancio nel Rapporto sulla politica di bilancio 2019 ha più volte sottolineato il rischio concreto di riduzioni consistenti del finanziamento al SSN”.

“Come più volte dichiarato dai rappresentati sindacali e delle professioni – aggiunge la parlamentare dem – già oggi molte strutture operano al di sotto degli standard di sicurezza. Per quanto riguarda il comparto sanitario, dal Rapporto si ricava la previsione di riduzioni della spesa sanitaria rispetto al tendenziale di circa 170 milioni nel 2020 e di 1 miliardo nel 2021: con ricadute prevedibili – conclude – anche sul fronte del personale”.