Solstizio d’estate festeggiato nella serata di ieri al Tomadini Open night 2025
Udine ha festeggiato il solstizio d’estate nella serata di ieri con la cascata di note della Tomadini Open night 2025: un concerto “comunitario”, concepito proprio come una grande festa della musica per la cittadinanza, che ha risposto con entusiasmo. Oltre 400 spettatori si sono radunati ieri nel giardino di Palazzo Ottelio , in piazza Primo Maggio, per condividere un sabato sera speciale. Quest’anno il Conservatorio Tomadini celebra i suoi “primi” 100 anni di vita e con una maratona di 12 concerti, dal tramonto allo scoccare della mezzanotte, ha salutato l’arrivo della stagione estiva .
Introdotti dal Presidente del Conservatorio Tomadini Guglielmo Pelizzo , affiancato dal Direttore Beppino Delle Vedove . i concerti hanno visto protagonisti un centinaio di studenti insieme a molti docenti del Tomadini, impegnati fianco a fianco nelle esecuzioni. Fra gli Ensemble che si sono esibiti spiccano gli organici jazz e pop diretti dai Professori Glauco Venier e Valter Sivilotti , artisti noti a livello internazionale. Ha aperto la serata la musica per sax, sulle note della Bohemian Rapsody e della Ungarische Tänze N° 5, quindi spazio ai fiati , che hanno proposto anche una Minisuite da Carmen, e alle percussion i, che hanno acceso i ritmi della serata sotto il palcoscenico. Si è proseguiti con un Quartetto per soli corn i spaziando da Wagner a Morricone, e ancora il Trio cameristico flauto, violoncello e pianoforte , sulle note di Carl Maria von Weber, quindi il sassofono solista e il Quartetto sassofoni che ha dato vita a pagine di David Maslanka . A seguire le melodie del Quartetto d’Archi , intervallate a metà serata nuovamente dalle percussioni , questa volta in scena su musiche di Bach e Scott Joplin. Per lasciare spazio alle note a tutto Mozart del Trio violino – corno – pianoforte , quindi al doppio Quartetto, per Archi e Corni, su partiture di Franz Joseph Haydn e Dimitri Shostakovich. In tarda serata sono arrivate le performance a tutto pop-rock , con una sequenza di sette brani, per culminare nell’Ensemble Laboratorio Jazz, che ha proposto standard e riletture per voce e strumenti, fino alla mezzanotte.