“Straccio rosso”

C’erano, ci sono, ci saranno a indicare la strada. Sono stati piegati, sono in ginocchio per le conseguenze dello sfruttamento, ma un giorno, succederà che si rialzeranno per dire basta, si ribelleranno per rivendicare i propri diritti di lavoratori, di cittadini, la propria dignità come persone. Uno “straccio rosso” li legherà, come simbolo di appartenenza, di fede fatta speranza, anche lui piegato che aspetta di essere raccolto e alzato in alto, come continuità. E fatto di storie belle di lavoratori, è impregnato di lavoro e sacrificio, di paura per le esposizioni ai materiali e di paure dopo il riconoscimento vissute in solitudine, non solo di Monfalcone, del Territorio, dell’Italia, ma di un Mondo intero. Contiene una raccolta completa di visioni, che erano sempre avanti, che indicavano la strada. Un giorno succederà che questo “straccio rosso” quando alzato, diventerà una bandiera, magica, capace di trasformare tutte le individualità in un’unica forza, una comunità. In quel giorno a rispondere non si troveranno gli sfruttatori delle ditte di appalto e subappalto, ma nemmeno i responsabili delle aziende principali che appaltano. E allora, succederà che si rivolgeranno ai sindacati, ai partiti, alle istituzioni, sconfitti come loro con un livello di fiducia basso, isolati, ininfluenti. Ma nonostante questo rimangono i soli loro strumenti di riferimento, ricostruendo un rapporto tra sconosciuti, definendo i ruoli e autonomie, superando il noi e voi nell’interesse reciproco. E l’ultima opportunità. Viviamo in una fase dove è in atto una svolta generale a destra, da livello locale fino a Trump, con l’obiettivo, una volta eletti, di utilizzare le istituzioni per smantellare le regole di democrazia e di partecipazione con metodi autoritari. Mentre hanno già dato via libera a una delega in bianco (un appalto) alla grande industria e finanza, smantellando regole e controlli, con il pericolo che il conto venga scaricato e fatte pagare alle strutture democratiche, e ai cittadini, mentre i lavoratori portati all’esasperazione vengano utilizzati strumentalmente contro le stesse strutture. I segnali ci sono tutti, la sfiducia è tanta, e il silenzio non li cancella, li fa diventare un grave pericolo. Seguendo la strada indicata da quello “straccio rosso” fatto bandiera, riprendere le contrattazioni sui posti di lavoro, nel territorio diventa la condizione per salvaguardare le istituzioni e le regole democratiche. Il ruolo dei lavoratori dipende dall’impegno radicale nei confronti della democrazia.
Luigino Francovig