Udine: Nuove intitolazioni all’ex Caserma Osoppo, la città ricorda le donne che hanno contribuito a costruire l’Europa

La città compie un nuovo passo nel segno della memoria, dell’uguaglianza e dell’impegno civile: il comprensorio dell’ex Caserma Osoppo, riqualificata nell’ambito dell’Experimental City accoglierà nuove intitolazioni dedicate a figure femminili che hanno segnato la storia dell’Europa contemporanea con il loro contributo teorico, politico e umano.

È infatti volontà dell’amministrazione dedicare alcuni nuovi spazi della città, cinque vie a una piazza, a Ursula Hirschmann, Agnes Heller, Ada Rossi, Simone Veil, Edith Stein e Hannah Arendt.

A loro, donne di diversa appartenenza politica, scuola filosofica, nazionalità, figure laiche e religiose, saranno intitolate cinque nuove vie e l’ex Piazza d’Armi.

L’assessora alla demografica e alle pari opportunità, Arianna Facchini, sottolinea infatti come “attraverso la toponomastica intendiamo raccogliere l’eredità di queste donne europee, valori comuni di pace, collaborazione tra popoli, democrazia, giustizia e diritti umani, principi che hanno incarnato nella loro esistenza, con coraggio e visione. Nei nostri percorsi quotidiani potremo così imbatterci nelle loro storie straordinarie.”

Per due di queste, Agnes Heller e Simone Veil, sarà necessaria una apposita autorizzazione della Prefettura, come prevede la norma nazionale, poiché la loro dipartita si è verificata da meno di dieci anni.

 

Le nuove intitolazioni

A portare questi nomi saranno, come detto, le nuove vie e la piazza nati dalla rigenerazione urbana del comprensorio dell’Ex Caserma Osoppo, nell’ambito del macro-porgetto Experimental Cities.

 

Via Ursula Hirschmann – politica (1913–1991)

Attivista antifascista, fuggita dalla Germania nazista per approdare in Italia, fu figura chiave, insieme ad Ada Rossi, nella diffusione del Manifesto di Ventotene e nella fondazione del Movimento Federalista Europeo. Impegnata per un’Europa unita e in pace e per i diritti delle donne, ha incarnato l’ideale di una società democratica e sovranazionale. Con la fondazione del gruppo Donne per l’Europa portò all’interno del sogno europeista una visione femminista e progressista.

 

Via Ágnes Heller – filosofa (1929–2019)

Sopravvissuta alla Shoah e voce critica dei totalitarismi, Heller fu una delle principali intellettuali europee del Novecento. Filosofa ungherese di fama internazionale, visse l’esilio e l’insegnamento tra Australia e Stati Uniti, portando avanti una filosofia dell’etica, della responsabilità e della libertà. La sua opera e la sua vita hanno testimoniato un impegno costante per la dignità dell’individuo e la democrazia. Nei suoi ultimi anni di vita ha visitato più volte il Friuli-Venezia Giulia, per partecipare ai festival culturali della nostra regione PordenoneLegge, èStoria e Mimesis a Udine.

 

 

Via Ada Rossi – insegnante e partigiana (1899–1993)

Antifascista, insegnante e militante politica, prese parte alla Resistenza italiana e partecipò a Milano, come Hirschmann, alla fondazione del Movimento Federalista Europeo. Accanto al marito Ernesto Rossi, fu determinante nella diffusione del Manifesto di Ventotene. Esclusa dall’insegnamento per motivi politici, continuò a operare per la rinascita civile e democratica del Paese, con uno sguardo sempre rivolto a una Europa unita e libera.

 

Piazza Simone Veil – magistrata e politica (1927–2017)

Sopravvissuta ai campi di sterminio, fu tra le prime donne a entrare nella magistratura francese. Due volte ministra ed europarlamentare per tre legislature, nel 1979 fu la prima presidente del Parlamento europeo eletto a suffragio universale. Testimone della Shoah e per questo instancabile sostenitrice del progetto europeo, è oggi sepolta nel Pantheon di Parigi, simbolo di una memoria che guarda con speranza al futuro.

 

Via Hannah Arendt – filosofa (1906–1975)

Nata ad Hannover da famiglia ebraica, fu allieva di Karl Jaspers e Martin Heidegger. Fuggita dalla Germania nazista, visse in Francia e poi negli Stati Uniti, dove divenne una delle più importanti pensatrici del Novecento. Autrice di opere come Le origini del totalitarismo e La banalità del male, indagò con lucidità i meccanismi del potere, difese l’autonomia del pensiero, la libertà politica e l’importanza dello spazio pubblico come luogo di azione e pluralismo. La sua voce rappresenta ancora oggi un riferimento fondamentale nel dibattito democratico.

 

Via Edith Stein – religiosa e filosofa (1891–1942)

Nata in una famiglia ebraica, filosofa, allieva e collaboratrice di Husserl, si convertì al cattolicesimo e divenne monaca carmelitana. Deportata ad Auschwitz, offrì la sua vita in solidarietà col popolo ebraico perseguitato. Nel 1998 Papa Giovanni Paolo II la proclamò Santa e l’anno successivo la dichiarò Patrona d’Europa. Nella sua esistenza si intrecciano fede, ragione, dialogo interreligioso e difesa dei diritti umani, simbolo profondo dell’unità nella diversità che è il cuore dell’ideale europeo.