Udin&Jazz ricorda il grande pianista Chick Corea, scomparso il 9 febbraio a 79 anni, per due volte ospite del Festival

Il Festival Internazionale Udin&Jazz ricorda il geniale pianista Chick Corea, scomparso il 9 febbraio per una rara forma di cancro, scoperta solo di recente, che fu ospite per due volte a Udine, la prima il 29 giugno del 1997 al Palasport Carnera con il vibrafonista Gary Burton e la seconda nel 2015, quando si esibì al Castello di Udine, il 31 luglio, in occasione dei 25 anni del Festival. Molti ricordano ancora quest’ultimo, indimenticabile concerto, durante il quale il folto pubblico accompagnò con un canto corale i brani più noti del grande jazzista, in un trasporto empatico davvero intenso e coinvolgente; Chick invitò altresì sul palco, per suonare assieme a lui, alcuni pianisti presenti casualmente tra il pubblico, a dimostrazione della sua rara umanità e del desiderio di creare un libero scambio artistico, privo di distinzioni, doti che lo hanno sempre contraddistinto.   Il direttore artistico di Udin&Jazz, Giancarlo Velliscig, lo ricorda così: “Chick Corea se n’è andato in silenzio e in fretta, inaspettatamente, tant’è che avevamo stabilito poche settimane fa con il management americano un’altra sua partecipazione a Udin&Jazz, in una data fissata per metà luglio 2021 a Grado. Siamo dunque doppiamente sconvolti dalla notizia così improvvisa e tragica.

Ci lascia un musicista eccelso, musicalmente ricco e generoso che nelle molteplici sue straordinarie escursioni tra classicità e modernità, ha saputo lasciare un’impronta personale e profonda nell’integrazione di stili e generi, influenzato dalle profonde radici latine (la famiglia ha origini calabresi), con cui ha interpretato in mille progetti diversi la musica degli ultimi 60 anni.

Deve la sua grandezza ad esperienze straordinarie vissute accanto a personaggi come Miles Davis e poi Herbie Hancock, Pat Metheny, Michael Brecker, Miroslav Vitouš…, per poi divenire leader di memorabili formazioni nella jazz-fusion come i Return to Forever, e di più intimi trii o quartetti, contribuendo a far emergere accanto a sé talenti assoluti del jazz contemporaneo; rimarranno poi nella storia le sue composizioni e i raffinati arrangiamenti per grandi formazioni e big band, su tutte la mitica Spain, entrata nel repertorio di ogni grande formazione jazz internazionale.

Venne a Udine la prima volta al Palasport Carnera con il suo amico Gary Burton nel 1997 per un duo pianoforte-vibrafono di una ricchezza e fascino che molti ancora ricordano. Tornò per il venticinquennale di Udin&Jazz, nel 2015 al Castello a Udine, in una serata per pianoforte solo, intima e memorabile per la moltitudine di spettatori che rimasero ancora una volta affascinati dalla tecnica e dalla sensibilità e disponibilità di un artista così grande e sempre così vicino al suo pubblico, con una simpatia e innata cordialità che, sia sul palco sia dietro le quinte, non sempre abbiamo riscontrato nelle grandi star della musica internazionale. Una grande perdita, artistica e umana”.