Un genere

Ciò che colpisce di più in queste ore ferragostane è assistere impotenti a quanto sta accadendo (mai dimenticare quanto già accaduto in questi vent’anni e più) nel perimetro dell’antico “grande gioco”.
Quell’intreccio tragico e ancora invincibile tra religione, interessi economici, violenza, potere, sopraffazione, sembra non sciogliersi mai.
Un genere, in particolare, ne soffre e ne soffrirà ancora una volta di più, di più.
Il genere che è già scomparso, nascosto, rinchiuso.
Quanto lontani sembrano da noi quelle giornate festive, o quei riti funerari, in cui quel genere camminava in fondo alle processioni , spesso di nero vestito, con il capo coperto, la faccia china e con un fare forzatamente ubbidiente.
Per questo non possiamo ne’ dimenticare ne’ accettare inermi quanto continua ad accadere per religione, interessi economici, violenza, potere e sopraffazione.
Zihal