Una occasione colpevolmente trascurata
Promoturismo e la manifestazione ProPal di Udine del 14 ottobre. I quotidiani locali di oggi presentano una valutazione economica del marchio “io sono fvg” lanciato da alcuni anni da Promoturismo per sostenere iniziative di ogni tipo e per far parlare del nostro territorio quanta più possibile informazione di massa.
I risultati economici di questi cinque anni sono stati studiati dal Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università di Udine, commissionato dalla Fondazione Agrifood FVG che gestisce il marchio per conto della Regione. La ricerca si riferisce agli aumenti stimati per i prodotti di imprese che utilizzano il marchio di cui gli imprenditori paiono entusiasti. I numeri stimati mi lasciano un po’ perplesso (quanto del fatturato di 58 milioni di euro può essere valutato effettivamente stimolato dal marchio) ma non si può non essere contagiati dall’entusiasmo.
Gran parte della attività pubblica di Promoturismo per propagandare il marchio si avvale di inserzioni su tutte le informazioni e comunicazioni possibili, nonché attraverso la sponsorizzazione di eventi e manifestazioni. Immagino valutandone costi e possibile diffusione. Per la verità quanto invade i quotidiani regionali appare più la ricerca di una complicità anche politica, ma il potere obbliga anche a questo (per conservarlo).
Se fossi ancora in Consiglio Regionale, come capitava circa mezzo secolo fa, avrei immediatamente fatto una interpellanza alla Giunta per chiedere conto della mancata sponsorizzazione da parte del marchio “io sono fvg” della manifestazione di Udine su Gaza e la Palestina. Una occasione di cui parla tutta la informazione mondiale e a cui manca la connessione tra la città di Udine, spesso indicata come solo Friuli, e l’oggetto primario da promuovere, il Friuli Venezia Giulia.
Qualcuno potrà contestarmi che si sarebbe trattato di una immagine negativa, “una città messa a ferro e fuoco” come affermano alcuni fantasiosi commentatori, ma è proprio questo che eccita il potenziale turista ad approfondire una conoscenza. Per di più con il vantaggio economico di danni reali consistenti in una ventina di cassonetti per le immondizie, alcune transenne metalliche (comunque recuperabili) e otto ore di pulizia (per 50 addetti), come ha relazionato il questore della città. Certo, ci sono anche altre cose da mettere in conto, impegno delle strutture sanitarie, lavoro per periti e avvocati, materiali usati e necessità di incremento numerico delle forze di polizia. Queste sono, come può riconoscere un economista, questioni eticamente negative e disdicevoli per chi le provoca, ma alla fine si tratta sempre di incremento del PIL.
Un marchio “io sono fvg” ci stava proprio bene. Anche perché il succedersi degli avvenimenti è stato perfetto. Una manifestazione partecipata come mai si era visto ad Udine dopo le lotte contro la fame e la disoccupazione del 1915 (quando 100.000 persero il lavoro non potendo emigrare stagionalmente nell’impero asburgico) con persone di tutte le età (dai bambini a intere RSA) e sostanzialmente non inquadrabili in una detestabile parte politica. Una concatenazione temporale degli eventi perfetta, con il format che prevede gli scontri degli scalmanati fuggiti di casa in coda alla manifestazione, e con una perfetta irripetibile esposizione mediatica dovuta alla concomitanza con la partita di calcio Italia-Israele.
Forse sarebbe opportuno migliorare il management di Promoturismo Fvg, non dico con il licenziamento ma perlomeno costringendolo ad una pubblica ammissione di colpa. Ci provveda il Governatore.
Giorgio Cavallo




