“Una voce carpita e sommersa” domani serata in ricordo di Bruna Sibille-Sizia

«La nostra prima e miglior narratrice in prosa degli anni Cinquanta, nonché, in assoluto la più rimossa della letteratura friulana in lingua italiana». È così che lo scrittore Tito Maniacco definì la partigiana, scrittrice e artista tarcentina Bruna Sibille-Sizia. A distanza di 10 anni dalla sua scomparsa, l’Anpi di Udine vuole ricordarla con la presentazione del libro di Martina Delpiccolo “Una voce carpita e sommersa”, pubblicato proprio in questi giorni da Kappa Vu Edizioni (con Prefazione di Cristina Benussi e Postfazione di Angelo Floramo). L’appuntamento è per martedì 19 novembre, al teatro San Giorgio, con inizio alle 20.30 e ingresso libero.

La serata, organizzata dall’Anpi di Udine in collaborazione con Kappa Vu Edizioni e con il patrocinio del Comune di Udine, permetterà al pubblico di imparare a conoscere – addentrandosi nel suo universo umano e intellettuale – una figura femminile, poliedrica e di grande spessore, che ha saputo dare voce al suo sentire in modo sincero e profondo attraverso linguaggi artistici molto eterogenei e che ciononostante finora era rimasta nell’oblio, anche nella nostra regione. Con la sua opera monografica su Bruna Sibille-Sizia, dunque, la studiosa e ricercatrice Martina Delpiccolo restituisce luce a una personalità, che può essere annoverata a ben diritto tra le espressioni creative più genuine che il Friuli ha dato alla cultura italiana.

IL LIBRO

«Il mio interesse per questa figura è nato dalla ricerca per la tesi di laurea. La professoressa Cristina Benussi dell’università di Trieste mi ha mandato in “missione” a scovare scrittrici talentuose dimenticate. Indagando entro i due ambiti della letteratura del territorio e della letteratura femminile, sono arrivata al nome di Bruna Sibille-Sizia che ho udito per la prima volta al Centro di documentazione della Casa delle donne di Udine – spiega l’autrice -. A quel punto si è spalancato un mondo inedito tutto da ricostruire e da studiare: la storia personale e il vissuto tormentato della scrittrice, la sua partecipazione alla Resistenza, l’ambiente culturale del dopoguerra udinese e tarcentino, il ritrovamento del racconto d’esordio del 1946, le amicizie importanti come quella con Pasolini. Pioniera della narrativa femminile nel dopoguerra friulano, iniziatrice del filone letterario sull’occupazione cosacca in Friuli, su cui si sono poi cimentati anche Carlo Sgorlon e Claudio Magris, prendendo spunti e ispirazione proprio da Bruna Sibille-Sizia, scrittrice, ma anche giornalista, artista; autrice inoltre del primo romanzo sul terremoto in Friuli e di numerose opere di notevole valore storico. Meriti che rendono ancor più scandalosa la sua dimenticanza». La mole dei documenti esaminati, le numerose testimonianze raccolte incontrando familiari e amici di Sibille-Sizia e la profondità delle intuizioni critiche proposte da Delpiccolo hanno dilatato i confini della sua dissertazione accademica trasformandola nel prezioso e originale saggio letterario “Una voce carpita e sommersa”.

L’EVENTO

La serata al teatro San Giorgio, che sarà condotta dalla presidente della sezione Anpi “Città di Udine” Antonella Lestani, vedrà Martina Delpiccolo delineare un profilo di Bruna Sibille-Sizia che ne rivelerà la statura della donna e dell’intellettuale. Inoltre, lo scrittore Angelo Floramo, che ebbe modo di conoscere personalmente l’artista tarcentina, porterà un suo ricordo. Interverranno anche l’editrice Alessandra Kersevan e Stefano Perulli, responsabile dell’archivio storico dell’Anpi di Udine. «Assieme al libro presenteremo una selezione di immagini tratte dal fondo fotografico Bruna Sibille-Sizia donato alla nostra associazione dalla stessa autrice – osserva Antonella Lestani -. Con questo evento l’Anpi vuole rendere giustizia e onore alla staffetta partigiana, all’antifascista, alla donna schiva e scontrosa, dall’indistruttibile struttura morale, che non aveva timore di denunciare un’apparente democrazia (lo testimonia la corrispondenza intrattenuta con l’allora presidente dell’Anpi, Federico Vincenti. Lettere, biglietti e poesie nei quali si alternavano pensieri personali ad osservazioni politiche), e l’oblio delle lotte per la libertà cui lei stessa, giovanissima, aveva partecipato.

NOTE BIOGRAFICHE:

Bruna Sibille-Sizia (1927-2009) è stata una scrittrice, poetessa, giornalista, fotografa, pittrice, artigiana dei metalli preziosi. Tra le sue numerose opere: i romanzi La terra impossibile, Avinis, paese senza peccato, Il fronte di fango, Un cane da catena, Un pugno di vento, e il poemetto Il Kosovaro. Giovane partigiana, ha raccontato la Resistenza con verità e passione, in prosa e in versi, partendo dal Diario del 1943-45.

Martina Delpiccolo, originaria di Cervignano del Friuli.

Laureata in Lettere presso l’università di Trieste con una tesi in Storia della letteratura italiana moderna e contemporanea, dal titolo Una voce carpita e sommersa: Bruna Sibille-Sizia (relatrice Cristina Benussi, correlatrice Tiziana Piras).

Sulla scrittrice tarcentina ha pubblicato il saggio Bruna Sibille-Sizia, la “scrittrice ispiratrice” di Carlo Sgorlon e Claudio Magris nella rivista di critica e storia letteraria «Otto/Novecento», Milano, anno XLII, n. 1/2, gennaio/agosto 2018.

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