Zalukar: curare a domicilio i malati Covid sarebbe possibile – manca la volontà

Leggiamo sulla stampa che il Friuli Venezia Giulia ha superato i valori soglia di occupazione Covid sia nelle terapie intensive che nei reparti ordinari. Ci avviciniamo alla zona arancione.  Il rischio era prevedibile, ma si è fatto poco o nulla per diminuire la pressione sugli ospedali. Si sta ripetendo da anni  che occorre potenziare la medicina sul territorio, si annunciano progetti faraonici, tutti declinati in un futuro più o meno lontano. Ma cosa si sta facendo oggi di utile?  Eppure a Trieste abbiamo i distretti, abbiamo mantenuto una Centrale operativa anche se ahinoi spogliata dell’emergenza, abbiamo un Centro primo cure al Maggiore, che aspetta solo di essere valorizzato.  Perché non si parte da questo? E’ vero che  medici ed infermieri sono pochi, ma quando le risorse umane sono poche vanno  organizzate  e  coordinate al meglio,  ed anche meglio  pagate. Serve una pianificazione semplice e chiara, esente da inviluppi burocratici, che configuri una rete il cui primo nodo è il Distretto  a cui arrivano tutte le richieste di intervento a domicilio tramite la Centrale operativa di via Farneto.  Sulla base della chiamata e seguendo procedure chiare e puntuali (note e accessibili a tutti, costantemente verificate e aggiornate) viene definita la  risposta operativa più appropriata disponibile in quel momento: dall’ attivazione di USCA o di guardia medica al contatto con il medico di medicina generale (MMG). Il malato deve essere  preso in carico dal sanitario – USCA o MMG – che al bisogno attiva il Servizio Infermieristico Domiciliare (SID) per assistere in sicurezza il paziente a domicilio. Prevedendo la possibilità di invio di personale titolato (medici, infermieri) per  accertamenti diagnostici senza spostare il paziente dalla residenza (con disponibilità di telemedicina), nonché l’esecuzione di consulenze specialistiche domiciliari. Che si possono facilmente attuare con l’aiuto degli specialisti dalle strutture ospedaliere tutt’ora sottoutilizzate. All’esigenza  di accertamenti radiologici o di osservazione temporanea può provvedere il Centro Prime Cure del Maggiore, trasformato in presidio Covid (anche a protezione del Pronto Soccorso di Cattinara), con il valore aggiunto di poter disporre in tempo reale  della consulenza infettivologica. Tale pianificazione sarebbe facilmente realizzabile in poco tempo. Walter Zalukar Consigliere Regionale FVG – Gruppo Misto