Comitato per l’autonomia e il rilancio del Friuli: “Una” Regione ma con troppe differenze!
Invitiamo tutti ad andare sul sito regionale “Sesamo” ed a fare una verifica dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie nella nostra mitica regione autonoma: si può passare dai 40 giorni medi per una visita urologica a Pordenone e Udine ai 5 di Trieste-Gorizia.
Per una mammografia a Udine ci possono volere 410 giorni mentre a Pordenone e Trieste ne bastano da 3 a 6 (ma anche ben 100 se si sbaglia struttura, comunque nel peggiore dei casi un quarto che a Udine)
Per un rx torace a Udine 30 giorni medi, 10 a Pordenone e 1 a Trieste. Per una TAC anche Trieste deve aspettare 160 giorni, tanti, ma meno dei 250 di Udine!
Un terzo dei posti di primario non è stato assegnato con concorso ma affidato a facenti funzione. E il sistema dei prelievi per le analisi del sangue a Udine è andato nel pallone per ferie quantomeno mal programmate.
Anche sul perchè si continui con i tamponi nasali e non con quelli salivari prodotti a Mereto di Tomba resta un mistero.
Questa non è una sanità “regionale”!
Questa è una sanità dove le risorse sembrano distribuite con criteri localistici ottenendo una pesante discriminazione ed un danno alla salute nei confronti di una parte rilevante dei cittadini regionali, evidentemente politicamente deboli e che attendono invano di essere rappresentati con maggiore credibilità.
D’altra parte della discriminazione a danno di Udine se ne devono essere accorti anche organismi e presidenze che fino a ieri erano fortemente “regionaliste” se la presidente degli industriali della ex provincia di Udine in un recente convegno ha chiesto il riconoscimento della “specificità” del sistema industriale del Friuli centrale e il PD convoca una conferenza stampa per dire che l’ente Fiera di Udine-Gorizia non può essere solo a servizio della portualità triestina.
Poi ci diranno che molti milioni verranno spesi per le piste da sci, ma queste servono solo a fare ulteriore scempio delle nostre montagne ed a creare ulteriore discriminazione tra chi può permettersi una costosa (per se e per la finanza regionale) giornata sugli sci e chi invece dovrà attendere 250 giorni per una TAC.
il presidente
Paolo Fontanelli