Da martedì 1 ottobre scatta l’obbligo della “patente a crediti” per la sicurezza nei cantieri edili
L’obiettivo è nobile, limitare gli infortuni sul lavoro in edilizia, la ricetta rischia di essere una ulteriore proliferazione burocratica. Da martedì 1° ottobre 2024 imprese e lavoratori autonomi impegnati in cantieri temporanei e mobili dovranno essere in possesso di una patente a crediti (o a punti) per la sicurezza. A prevederlo è il nuovo art. 27 del Testo Unico della Sicurezza, come modificato dall’art. 29, comma 19 del D.L 19/2024 (“Decreto PNRR 4“). Con il D.M. 18 settembre 2024 , n. 132 (decreto attuativo della patente a crediti) sono disciplinati le modalità di presentazione della domanda, i contenuti informativi della patente, le procedure per la sospensione cautelare in caso di infortuni gravi e i criteri per l’attribuzione, l’incremento e il recupero dei crediti. Con la circolare esplicativa n. 4 del 23 settembre 2024 l’Ispettorato nazionale del Lavoro ha fornito prime indicazioni e chiarimenti prevedendo in fase di prima applicazione dell’obbligo la possibilità di presentare una autocertificazione/dichiarazione sostitutiva con efficacia fino alla data del 31 ottobre 2024. Poi però a partire dal 1° novembre 2024 per operare in cantiere sarà indispensabile aver effettuato la richiesta di rilascio della patente tramite l’apposito portale che sarà attivo dal 1° ottobre 2024. L’invio della autocertificazione/dichiarazione sostitutiva dovrà essere effettuato, tramite PEC, all’indirizzo dichiarazionepatente@pec.ispettorato.gov.it.
La trasmissione della autocertificazione/dichiarazione sostitutiva inviata ha efficacia, come già detto, fino alla data del 31 ottobre 2024 ma vincola l’operatore a presentare la domanda per il rilascio della patente mediante il portale dell’Ispettorato nazionale del lavoro entro la medesima data. Ovviamente la situazione non è del tutto chiara, comunque, salvo proroghe “tecniche”, a partire dal 1° novembre 2024 non sarà possibile operare in cantiere in forza della sola trasmissione della autocertificazione/dichiarazione sostitutiva a mezzo PEC, ma sarà indispensabile aver effettuato la richiesta di rilascio della patente tramite il portale. L’aver chiesto il rilascio non equivale però ad avere ottenuto così è facile prevedere, vistoa l’enorme mole di lavoro di controllo, che si creerà il solito ingorgo burocratico che si sa quando inizia ma non quando finisce. La patente sarà rilasciata in formato digitale e le istruzioni tecniche per effettuare la richiesta saranno indicate con apposita nota tecnica. Quelo che si sa è che possono presentare la domanda di rilascio della patente il legale rappresentante dell’impresa e il lavoratore autonomo, anche per il tramite di un soggetto munito di apposita delega in forma scritta, ivi inclusi i soggetti di cui all’art. 1 della Legge 12/1979 (consulenti del lavoro, commercialisti, avvocati e CAF). All’esito della richiesta il portale genererà un codice univoco associato alla patente che sarà rilasciata in formato digitale. Ai fini del rilascio della patente è richiesto il possesso dei seguenti requisiti:
iscrizione presso la Camera di Commercio, Industria e Artigianato;
adempimento degli obblighi formativi da parte del datore di lavoro, dei dirigenti, dei preposti, dei lavoratori autonomi e dei lavoratori dell’impresa;
possesso del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) in corso di validità;
possesso del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR);
possesso del Documento Unico di Regolarità Fiscale (DURF);
avvenuta designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, nei casi previsti dalla normativa vigente.
Il possesso dei requisiti può essere attestato in alcuni casi mediante autocertificazione e in altri mediante dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà.
quello della patente per la sicurezza è in realtà uno strumento che dovrebbe consentire, una volta a regime, una rapida valutazione dell’affidabilità delle imprese su piano del rispetto delle norme o meglio, per dirla tutta, sulla loro capacità di relazionarsi con le “carte”.
Da segnalare sul tema la presa di posizione di Open Sinistra Fvg ch ha emesso una nota: “Come Open Sinistra FVG consideriamo con interesse l’introduzione della “patente a punti per la sicurezza” : riteniamo sia indubbiamente una misura che va nella direzione giusta. Restano però alcuni nodi che è necessario risolvere. Innanzitutto, dal lato dei controlli è necessario che vengano potenziati gli organismi preposti alla sicurezza dei lavoratori, come l’ispettorato del lavoro. Se non ci sarà un incremento del loro organico, e quindi dei controlli, finirà che i punti si perderanno solo a seguito di gravi infortuni. Più attenzione deve essere posta anche per quanto riguarda le dinamiche del subappalto. D’altro canto, sul lato della prevenzione degli incidenti, mi chiedo: nel caso che vi sia un malfunzionamento che non produce un incidente, quanti punti si perdono? Riteniamo che debba essere resa obbligatoria la certificazione ISO 45001: solamente controllando anche le “non-conformità” che non hanno esito nefasto, si potranno ridurre quelle che sì ce l’avranno.”
Così si è espresso Furio Honsell Consigliere Regionale di Open Sinistra FVG