David Sassoli ci ha lasciati, è morto a 65 anni nella notte scorsa al Cro di Aviano
I timori delle ultime ore sulla gravità del suo stato clinico sono stati confermati, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, si è spento nella notte poco dopo l’una al Centro di Riferimento oncologico di Aviano, dove era ricoverato dal 26 dicembre scorso per complicazioni dovute a una disfunzione del sistema immunitario scatenata pare come conseguenza di una infezione polmonare da legionella. Nato a Firenze, aveva 65 anni. Membro del gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D), di cui fa parte il Pd italiano, Sassoli era stato eletto tre volte deputato al Parlamento europeo, e il 3 luglio 2019 ne era stato eletto presidente per la prima metà della legislatura in corso. Il suo mandato stava per scadere e aveva deciso di non ricandidarsi: l’Assemblea voterà martedì a Strasburgo il suo successore. Giornalista, era stato tra i volti più noti dei telegiornali Rai e nel 2007 era diventato vicedirettore del Tg1. Nel 2009 Sassoli aveva iniziato la sua carriera politica entrando a far parte del neonato Partito Democratico, per il quale fu eletto al Parlamento europeo nella circoscrizione per il Centro Italia. Nel 2013 aveva provato a cimentarsi con la politica nazionale candidandosi alle primarie per il sindaco di Roma, arrivò secondo dopo Ignazio Marino. Da presidente dell’assemblea Europea, durante la situazione eccezionale e senza precedenti causata dalla pandemia di Covid-19, Sassoli si era impegnato affinché il Parlamento europeo rimanesse aperto e continuasse ad essere operativo, introducendo per primo al mondo, già all’epoca del primo lockdown nel marzo 2020, la possibilità per gli eurodeputati di partecipare online a dibattiti e votazioni. Fra le ultime sue battaglie quella per i diritti in Russia e il caso Navalny, per cui era finito nella lista nera di Mosca.