Il Friuli Venezia Giulia rischia la colonizzazione mafiosa riflessa
Le mire delle “nuove” mafie mutano con il mutare delle possibilità di lucro. Da uno studio dei dati a disposizione, tra cui le Relazioni semestrali della DIA e quelle dell’Osservatorio Regionale Antimafia, emerge chiaramente una catena di comando mafioso nel Nord-Est capeggiata dalla ‘ndrangheta con la presenza anche di una parte di camorra molto vicina al clan dei Casalesi. Dal Veneto le mafie si sono infiltrate di riflesso anche in Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. A confermarlo sono anche le preoccupazioni del procuratore generale di Trieste che all’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2022 ha parlato espressamente di “concreto pericolo” di infiltrazioni mafiose, molto forte sulla regione. La cosa che deve preoccupare e non poco i friulani è che la regione a oggi non sia adeguatamente preparata ad affrontare simili fenomeni criminali di nuova evoluzione. La criminalità organizzata moderna proprio per questo tipo di mancanza avrà buone possibilità di attecchire nel tessuto economico sociale del territorio. I tentativi di infiltrazioni criminali di stampo associativo mafioso ci sono già stati e lo confermano le numerose operazioni di polizia (cfr. Oro Rosso, Dia 2021) soprattutto su reati spia come il traffico di droga, il riciclaggio, l’usura e le estorsioni. Tutte spie di situazioni che ci danno la conferma di infiltrazioni mafiose. Il Friuli avrà accesso a molti fondi europei e non, per cui la regione vivrà giustamente un rilancio economico notevole e i tentativi di infiltrazioni mafiose non mancheranno perché sono sempre connessi alla presenza di possibili ipotesi di lucro. Saranno avviate anche nuove opere infrastrutturali, come ad esempio il Forum delle Euro Scienze (ESOF) che continua la sua operatività, il porto vecchio, nuove infrastrutture edili, di logistica e di servizi per i trasporti. È chiaro che questo grandi movimenti di denaro saranno occasione imperdibile per le mafie sia di investire il loro denaro sia di ripulirlo mediante riciclaggio.
Vincenzo Musacchio
Criminologo forense, giurista, associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA). È ricercatore indipendente e membro dell’Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra. Nella sua carriera è stato allievo di Giuliano Vassalli, amico e collaboratore di Antonino Caponnetto, magistrato italiano conosciuto per aver guidato il Pool antimafia con Falcone e Borsellino nella seconda metà degli anni ottanta. È tra i più accreditati studiosi delle nuove mafie transnazionali. Esperto di strategie di lotta al crimine organizzato. Autore di numerosi saggi e di una monografia pubblicata in cinquantaquattro Stati scritta con Franco Roberti dal titolo “La lotta alle nuove mafie combattuta a livello transnazionale”. È considerato il maggior esperto europeo di mafia albanese e i suoi lavori di approfondimento in materia sono stati utilizzati anche da commissioni legislative in ambito europeo.