Il Fvg -3, per la matematica resta in bianco, ma sarebbe necessario già comportarsi come fossimo gialli e spingere sui vaccini
Niente zona gialla per il Fvg salvo per il rotto della cuffia grazie a 3 ricoveri in meno che avrebbero fatto scattare il giallo. Ma come si può facilemnte intuire è solo una questione di tempo, il conto alla rovescia è partito e sarà difficile, visto che i dati sono in progressivo aumento, che si vada oltre la settimana. Sono infatti 189 il numero dei posti letto covid occupati, a 192 sarebbero scattate alcune restrizioni che anche se lievi, avrebbero avuto impatto significativo sui settori ristorazione e spettacolo. Per rinfrescare la memoria il giallo prevede non più di 4 commensali a tavola in ristoranti e affini (se non conviventi) e capienze ridotte al 50% per gli eventi. Tornerebbe anche la mascherina anche all’aperto. Quel numero tre, evidenzia, la serietà della situazione ed il pericolo che rapidamente dal giallo si passi all’arancione che prevede ben più pesanti restrizioni. Le limitazioni gialle sono previste comunque entro fine mese. Va da se che è necessario non più scherzare con il fuoco, manifestazioni vo vax e assembramenti vari alzano il rischio anche se non sono l’unico fattore, ma certamente contribuiscono. E’ ovvio che la soluzione sarebbe quella di completare rapidamente i cicli vaccinali ed iniziarli per chi non li ha ancora fatti. Anche per questo la conferenza delle regioni presieduta dal governatore Fedriga, che si è riunita oggi, ha chiesto un incontro urgente al governo: “Le regioni sono preoccupate per il rischio epidemiologico e sulla ripresa economica a pochi giorni dall’avvio della stagione invernale”, ha detto Fedriga, specificando che serve una riflessione sulla tenuta delle regole e auspicando un’accelerata sulla terza dose. Il governo, informalmente, ha accettato l’incontro che si terrà nei prossimi giorni forse nello stesso fine settimana. Da osservatori si ha comunque l’impressione che l’atteggiamento di Fedriga non sia completamente lineare, a livello nazionale chiede rigore, a livello territoriale sembra applaudire al fatto che quel numero -3 ha salvato la Regione dal giallo. Sarà matematicamente così, ma se uniamo questo ai dati non certo positivi sulla campagna vaccinale ci sarebbe ben poco da stare allegri. La pensa così anche Salvatore Spitaleri esponente Pd secondo cui in Fvg non ne esce se la Giunta continua così. “Tre posti letto ancora vuoti per restare ancora una settimana in zona bianca, spiega Spitaleri, non è una buona notizia e consacra il rischio che nelle prossime settimane passiamo direttamente in zona arancione. Se la Giunta continua su questa strada non si esce dal tunnel, già lo sappiamo. Abbiamo invece bisogno di riprendere il dialogo troppo spesso snobbato con professionisti della sanità e organizzazioni sindacali, abbiamo bisogno di una reale e trasparente catena di comando, abbiamo bisogno di implementare personale e centri vaccinali. Per fermare la catena del contagio non basterà prendersela con novax, tranfrontalieri, governo nazionale. Occorrono azioni concrete: per i cittadini proteggersi e proteggere, per le istituzioni coerenza nei messaggi e interventi mirati, non proclami tv”. Spitaleri è chiaro: “Come cittadini dobbiamo riprendere le cautele che abbiamo dismesso dall’uso della mascherina nei luoghi pubblici al distanziamento, e poi vaccini, vaccini e ancora vaccini. Ma è alle istituzioni e in particolare a chi guida la sanità regionale che va chiesto di cessare l’approccio padronale, di smettere di essere impenetrabile sulla verifica dei costi, inaccessibile rispetto alla partecipazione alle decisioni da parte di professionisti e amministratori, irritabile – conclude – di fronte a contributi per miglioramenti e alle critiche”.