La luna su Gaza

L’altra sera c’è stata un’eclissi che ha parzialmente coperto la faccia illuminata della luna piena. Una fetta del pianeta in parte bendata e oscurata, mentre la notte di Gaza, era buia più che mai a causa della messa fuori uso del sistema elettrico che lascia la città e tutta la Striscia illuminata solo dalla tetra luce delle esplosioni causate dagli ininterrotti bombardamenti. Bombardamenti che il mondo, soprattutto quello occidentale di ostina ad ignorare. Basterebbe guardare le immagini che Al Jazeera, tra le pochissime emittenti televisive che continua a mostrarle, per capire l’entità di quella tragedia. Non è un caso la rete Qatarina (è effettivamente paradossale che uno Stato così poco democratico possieda e diffonda una rete televisiva internazionale così – quasi- indipendente e con giornalisti di spessore inviati in tutto il mondo) abbia ricevuto il diniego da parte di Israele ad operare o inviare giornalisti sul “luogo del delitto”; in ogni caso Al Jazeera continua a trasmettere ed informare grazie alla fitta rete di giornalisti locali. Persone determinate e coraggiose che mettono a rischio la loro incolumità e quella delle loro famiglie pur di permettere, a chi lo vuole e nel mezzo di un diffuso e desolante disinteresse, di far conoscere al mondo il macello provocato dalle bombe di Israele. Proprio un paio di giorni fa uno di questi professionisti, chiamarli eroi mi sa di retorica inutile, ha avuto la famiglia distrutta durante un bombardamento; moglie figli e nipoti le cui vite si sono spente in un attimo; per sempre. Tanto quelle di ormai decine di altri giornalisti (mai tanti come in questa mattanza) finiti sotto il tiro o le bombe dell’esercito occupante che in quanto tale avrebbe il dovere di difendere le vite degli occupati. Circa 8.000 morti e qualche altro migliaio di probabili umani ancora seppelliti dalle macerie dovrebbero far riflettere sulla natura di quell’esercito e dei suoi capi, militari e politici.
La luna su Gaza dicevamo, non quella che ha ispirato poeti e scrittori, ma quella delle immagini della sua superfice grigia e desertica che appare vuota e riempita solo dalle rocce, polvere e grandi crateri. Le stesse immagini che vengono diffuse da chi ha ancora il coraggio di mostrarle da Gaza e che ci fanno immaginare che quella stessa luna si sia schiantata su quel territorio striminzito in cui sono costretti a vivere in condizioni drammatiche due milioni e trecentomila esseri umani. Che secondo qualcuno non hanno neppure il diritto di considerarsi umani e dunque passibili di essere macellati senza pietà. A cui è chiesto di lasciare anche quel poco rimasto in piedi ed andarsene verso una zona ipoteticamente protetta più a sud, dove invece piovono bombe senza tregua come a nord o di lasciare i luoghi dove ancora si spera di trovare un rifugio sicuro come quello che resta degli ospedali in cui i medici e paramedici si ostinano ad operare in situazioni altrimenti inimmaginabili. Ospedali che non vengono comunque risparmiati e colpiti regolarmente, quando non rasi al suolo come successo una decina di giorni fa a quello di Al Ahli in cui sono morte circa cinquecento persone; stessa sorte che potrebbe capitare di nuovo a quello di Shifa e Al Aqsa che secondo Israele fungerebbero da base e rifugio ad Hamas. Sembra superfluo sottolineare che tali accuse non sono suffragate da evidenze reali se non da video costruiti ad arte che Tsahal, il suo esercito e che sono sempre state smentite da chi in quell’ospedale nonostante tutto e in una situazione da girone infernale continua a soccorrere i feriti e dare rifugio a chi una casa non ce l’ha più. Migliaia di persone! Fake news come i grandi serbatoi a sud della Striscia che secondo Israele sono pieni zeppi di carburante, mentre invece sono ancora in fase di costruzione.
In tutto ciò, in mezzo a questo scenario lunare c’è un buio ed una desolazione che è ancora più oscura ed inquietante, quella della ragione e della cosiddetta democrazia occidentale. Pare che ciò che ci rimane e viene dall’illuminismo, un fenomeno culturale e filosofico da cui la civiltà europea dice di derivare, sembra di colpo spento, immerso nel totale silenzio ed oscurità. È sufficiente guardare a come è andata la votazione dell’Assemblea delle Nazioni Unite dell’altra sera per capire come stanno le cose a casa nostra. Molti dei Paesi UE (15) si sono astenuti (Croazia e Austria hanno votato contro) per evitare di prendere posizione contro i massacri, le violenze e la totale negazione di qualsiasi diritto umano e vitale (blocco quasi totale di cibo, medicine, energia elettrica, internet ormai indispensabile, carburante…) che Israele sta imponendo ai Palestinesi. Inutile citare tutti gli articoli delle innumerevoli Convenzioni Internazionali di cui Tel Aviv sta facendo carta straccia, sarebbero davvero troppi; ciò che maggiormente offende è l’ignobile presa di posizione da parte di chi si è sempre dichiarato difensore di quei diritti. Che si proclama a torto erede dell’illuminismo di cui sopra che aveva acceso la luce del pensiero moderno e che per molto (o forse troppo poco) tempo ci aveva illuso si potesse davvero sperare in una società inclusiva in cui i diritti di tutti trovassero ascolto, ma che ora vive e ci fa vivere nelle tenebre. Quell’Europa in cui fino a qualche decennio fa, come negli States che però erano perennemente infognati in varie guerre (dalla loro indipendenza del 1776 ad oggi gli USA non sono stati coinvolti in qualche conflitto per soli 18 anni !!!!!), si lottava per i diritti dei più deboli e ostinatamente li si conquistava; quella stessa Europa ora si allinea alle politiche più bieche lasciando da una parte i poveracci delle sue comunità ad arrangiarsi e dall’altra ad allinearsi alla politica estera della Nato che di conflitti e guerre si nutre seminando morte e distruzione che rendono il mondo, ma soprattutto la ragione, arida come un deserto.
A questo siamo ridotti, a dimenticarci del senso di pietà e di giustizia consegnandolo a chi crede, forse a ragione, che il diritto stia dalla parte del più forte ed arrogante. Dove abbiamo sbagliato? Forse nel considerarci con arroganza e saccenza unici depositari della verità, credere che la nostra visione del mondo fosse non solo quella giusta, ma anche l’unica?
Non avete ragione, siete maggioranza diceva Federico Tavan. E noi che nemmeno siamo maggioranza, forse un giorno ce ne accorgeremo, sperando che non sia ormai troppo tardi..

Docbrino