Patrocini, Comune di Udine nel mirino: l’inutile polemica strumentale sul nulla o quasi
Sappiamo che quanto scriveremo sulla questione del patrocinio ad una partita di calcio, se pur fra “nazionali”, non sarà gradito a molti. Per noi però diventa fondamentale chiarire l’elemento alla base, cioè che andava evitato che, nel nome e sulla pelle di tanti innocenti vittime di guerra e terrorismo, si perpetrasse l’ennesima stupida polarizzazione italica, quella che, esemplificando questioni che non dovrebbero essere trattate da tifoserie, diventano solo volontà divisive di marcare il proprio territorio politico, pseudo ideologico. Errore grossolano di una politica sempre più distante dai problemi reali dei cittadini la cui maggior parte, ben oltre di quelli che già non votano, sono poco interessati a vicende di bandiera e magari lo sarebbero di più se invitati a comprendere con onestà intellettuale, le enormi questioni geopolitiche che vanno al di là della semplice ostensione di cadaveri ed atrocità. Il centrodestra sempre abile nel distrarre dai problemi legati alle proprie inefficienze e incapacità, è maestro in queste azioni di intorbidamento delle acque ed ha colto al volo l’occasione. Sapevano bene che agitare l’ennesima arma di distrazione di massa avrebbe avuto l’effetto di un drappo rosso per far infuriare un toro. Parliamo allora di questo stucchevole patrocinio (come lo sono quasi tutti i patrocini) alla partita Italia-Israele negato dal Comune di Udine. Partita neanche tanto prossima visto che si dovrebbe svolgere fra mesi (14 ottobre). Da parte nostra abbiamo sperato che alle grida strumentali e sguaiate che si sono alzare dalla destra, non seguissero repliche. Gli esponenti locali e regionali della destra, con strascichi perfino nazionali, non vedevano l’ora di fare alzare le nebbie, così anziché parlare delle vicende che riguardano la gestione del Fvg su territorio e sanità, questioni con ricadute reali e dirette sui cittadini, preferiscono avvelenare le acque con polemiche pretestuose. Trappola riuscita, così pur comprendendo le ragioni di chi difende la scelta legittima del sindaco Felice De Toni e vuole ribattere e ribadire le proprie ragioni, anziché lasciare solo al sindaco la replica, per altro corretta ed esaustiva, ha preferito cadere nella buca e anziché ignorare gli spesso demenziali strali di un centrodestra sguaiato, ha preferito replicare e lasciandosi trascinare in un dibattito senza alcuna possibilità di mediazione. Inutile quando la querelle avviene fra parti sorde e per di più su questioni di enorme portata geopolitica. Così per agitare la propria bandierina si finisce per polarizzare il dibattito sul vuoto di un patrocinio che, come tale, è forma simbolica di adesione a una manifestazione senza alcun effetto reale, dato che la concessione non implica alcun impegno finanziario a carico del bilancio comunale. Intendiamoci non ci sfugge la valenza che possono avere certe prese di posizioni ideali, ma la domanda che sorge spontanea, all’indomani del fatto che la Giunta Regionale Fedriga ha dispensato oltre 1,3 miliardi in maniera discrezionale, davvero si pensa che ai cittadini udinesi o del Friuli importi di un patrocinio come se questo potesse in qualche modo incidere su un conflitto, dove fra l’altro, non è facile individuare con nettezza assoluta chi ha ragione e chi torto? O per dirla apertamente, al netto delle vittime civili, soprattutto fra i bambini, siano essi palestinesi o israeliani, è evidente che vi sono enormi torti, recenti a partire dall’7 ottobre scorso, per mesi, proseguendo ai giorni nostri, Per non parlare dei fatti storici con colpe da ambo le parti. Per non dire che è sempre stucchevole fare la conta delle “ragioni” sul bilancio delle vittime, come se la questione fosse solo di peso numerico. Sopra quale cifra è genocidio, terrorismo o “semplice” crimine di guerra. Cambia qualcosa per chi è stato sgozzato, sparato o dilaniato dalle bombe? Ma di più, in aggiunta si potrebbe disquisire sugli ostracismi culturali e sportivi, quelli per intenderci che anziché colpevolizzare Putin per l’invasione dell’Ucraina lo fanno nei confronti della cultura russa, o nel caso di Gaza anziché additare il governo di Benjamin Netanyahu come responsabile di atrocità, compie la semplificazione di additare l’intero popolo ebraico. Attenzione che scivolare nell’antisemitismo è un attimo. Così come dall’altra parte scambiare Hamas, banda di sanguinari tagliagole, per l’intero popolo palestinese, come fa una destra sempre più islamofobica e follia altrettanto lugubre. Detto questo, pubblicheremo le vari posizioni che stando arrivando, se non altro per equilibrare, per quanto possibile, il fatto che il centrodestra al governo della Regione ha fedeli potenti mezzi di comunicazione che dedicheranno scarsa attenzione alle posizioni non governative, preferendo quelle che sono portatrici di succulenti provvigioni pubblicitarie e di promozione delle carriere.
Fabio Folisi