Patto per l’Autonomia: Comuni e imprese umiliati dai nuovi appalti imposti dalla Regione
Oltre al danno per le imprese, anche la beffa per i Comuni! Ieri, giovedì 13 giugno, si è svolto presso la sede della Regione a Udine un incontro rivolto ai tecnici comunali che dovranno applicare la nuova norma sull’affidamento dei servizi pubblici locali: dalle manutenzioni degli edifici pubblici alla gestione dei servizi cimiteriali, agli sfalci dei cigli stradali e delle aree verdi. Durante l’incontro è emerso in modo evidente come l’applicazione della norma porterà a una situazione disastrosa non solo per le imprese locali, che si vedranno scippare da aziende di fuori regione i lavori che hanno gestito, generalmente con buoni risultati, fino ad oggi, ma anche per i cittadini che vedranno in alcuni casi il costo dei servizi lievitare a dismisura.
«Il fatto che con la centralizzazione degli appalti si ottengano dei risparmi significativi si è rivelato una bufala clamorosa, come abbiamo denunciato fin dall’inizio – dichiara Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l’Autonomia in Consiglio regionale –. Man mano che emergono i dettagli dell’operazione sulla centrale unica di committenza regionale, è sempre più evidente che si sta facendo un errore colossale: l’assessore Pierpaolo Roberti ammetta di aver sbagliato e corra ai ripari».
Numerosi esempi, emersi dal dibattito fra i tecnici delle amministrazioni comunali e i rappresentanti della struttura regionale, dimostrano l’assurdità del processo in corso. Uno di questi, eclatante, è quello di Comuni che oggi pagano lo sfalcio dei cigli stradali 0,04 euro al metro lineare e aderendo alla convenzione imposta dalla Regione dovranno pagare 0,10 euro al metro lineare, con un aumento fino al 150%.
Molte osservazioni sono state riportate anche rispetto alla difficoltà di gestire attività delicate come la gestione dei servizi cimiteriali con affidamenti a ditte che hanno la sede a migliaia di chilometri di distanza, come nel caso dei Comuni delle Valli e Dolomiti friulane che, secondo la convenzione imposta dalla Regione, dovrebbero rivolgersi ad una ditta di Lecce.
«Prima di bandire le gare di appalto, la Regione avrebbe dovuto coinvolgere il mondo delle imprese e degli enti locali per valutare le eventuali criticità e trovare le soluzioni adeguate. Così non è stato fatto e questi sono ora i risultati: un altro colpo tremendo all’economia del Friuli-Venezia Giulia e ulteriori difficoltà per i Comuni, già in una situazione drammatica», denuncia Moretuzzo.