Pellegrino (Avs): La Cimpello-Gemona è utile solo per chi fa utili, senza alcuna ricaduta sociale

“Negli anni siamo passati dal monopolio di Stato al monopolio di privati e, per quelli che gioivano per questo passaggio storico, vorrei ricordare che mentre il primo poteva essere gestito e controllato, l’altro rimane un corpo a se stante i cui interessi sono di una parte e non hanno certamente ricadute sociali.” Così in una nota la Consigliera Regionale Serena Pellegrino, Alleanza Verdi e Sinistra, a margine della discussione in II Commissione sul regolamento concernente le misure, i criteri e le modalità per la concessione di contributi alle attività produttive in Regione. “Oggi la crisi mondiale delle politiche industriali sta mettendo in ginocchio il nostro ovattato mondo dorato di un’Europa a trazione tedesca, in grossa difficoltà. La forza e l’abilità italiana è dettata in massima parte dalla forza espressa dalla piccola e media industria, maggiormente flessibile e più malleabile e resiliente di un modello economico in crisi e dettato da politiche industriali fortemente criticabili almeno degli ultimi anni. Il Green Deal europeo – incalza la Vice Presidente della IV Commissione – è una strategia di crescita promossa dall’UE che mi trova in una posizione fortemente critica, non certo per la prima parola ma per la seconda che rimanda a un modello industriale ormai obsoleto che sta mostrando tutte le sue vetustà. L’ambiente e l’economia industriale non possono più viaggiare su due binari paralleli. Il cambio di rotta deve essere radicale e quando si parla di industria green bisogna avere il coraggio di dire che non può essere una fogliolina verde nell’albero marrone dell’industria.” In ultimo Pellegrino ha posto una domanda al direttore del NIP (nucleo di industrializzazione della provincia di Pordenone) “Dal momento che da più parti arriva l’informazione che la realizzazione del terzo tracciato est-ovest della Regione, che collegherà Gemona a Cimpello, è un’esigenza imprescindibile dell’industria pordenonese, ho voluto chiedere al direttore del NIP di Maniago se questo è vero. La risposta è stata tanto chiara quanto esaustiva. Il direttore ha detto che su questo argomento non ha nulla da dire e che la cosa non riguarda il Consorzio. Come dire che per l’ennesima volta le opere di fanno più per chi le deve costruire piuttosto che per chi le deve utilizzare. O peggio, in questo caso la regione diventa territorio di transito che cede terreno per non godere dei benefici”.