32ª edizione giornate Fai di primavera. Evento nazionale di partecipazione attiva sabato 23 e domenica 24 marzo 2024

Sabato 23 e domenica 24 marzo 2024 tornano, per la trentaduesima edizione, le Giornate FAI di Primavera, il grande evento di piazza che il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica ogni anno, in primavera, al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, animato e promosso dalle Delegazioni e dai Gruppi FAI diffusi e attivi in tutta Italia.

I Delegati e Volontari della Fondazione, insieme agli Apprendisti Ciceroni, metteranno a disposizione energia, creatività ed entusiasmo per svelare agli italiani la ricchezza e la varietà del patrimonio di storia, arte e natura che è in ogni angolo di questo Paese, sorprendente e inaspettato, e che non consiste solo nei grandi monumenti o nei musei, ma anche in edifici e paesaggi inediti e sconosciuti, luoghi speciali che custodiscono e testimoniano piccole e grandi storie, culture e tradizioni, che sono a pieno titolo “il nostro patrimonio” e che perciò tutti siamo chiamati a curare e a proteggere per le generazioni presenti e future, com’è nella missione del FAI, cominciando innanzitutto a conoscerli, per scoprirne il valore.

Sono oltre 750 le proposte in 400 città d’Italia e anche il Friuli Venezia Giulia è pronto a mostrare luoghi poco conosciuti e solitamente inaccessibili, che raccontano ai visitatori storia, natura, arte e cultura del territorio in quella che è una due giorni di festa, di divertimento, ma anche di apprendimento e sensibilizzazione (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it).

Le aperture in Friuli Venezia Giulia

In Friuli Venezia Giulia sono state coinvolte 8 località per far scoprire 20 aperture peculiari per caratteristiche storiche, artistiche e naturali, solitamente inaccessibili o poco conosciute. In alcuni casi sono stati organizzati degli eventi speciali o previste aperture riservate agli iscritti FAI.

La Delegazione FAI di Pordenone svela i segreti del centro storico della Urbs Picta in un percorso che parte dalle tracce trecentesche della città per giungere alle espressioni artistiche più recenti attraverso sei luoghi.
Si parte dall’Antico Ospitale dei Battuti: questo bene, che conserva negli affreschi le tracce dell’antico Ospitale dei Battuti di Pordenone, è stato recentemente donato al FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano tramite lascito testamentario da parte della signora Marilena Busato, vedova De Luca. Verrà svelata per la prima volta al pubblico una preziosa testimonianza della storia della città, emersa grazie a un’importante opera di restauro effettuata negli anni ‘90 dai coniugi De Luca, su indicazione del restauratore Giancarlo Magri. L’Ospitale trova probabilmente origine all’inizio del XIV secolo e durante la visita si potranno ammirare tracce di affreschi del Trecento e del Cinquecento, in parte attribuiti ad Antonio Sacchiense, nipote del Pordenone. La casa si trova sul lato ovest della Piazzetta del Cristo, l’antica Contrada della Madonna o dell’Ospedale, dove si trova anche il secondo bene visitabile: la Chiesa del Cristo, eretta nel 1309, il cui nome è dovuto al crocifisso di eccezionale qualità del 1446 attribuito al maestro Johannes Teutonichus. All’interno si possono poi ammirare innumerevoli affreschi e pitture murali, inclusi gli affreschi trecenteschi di scuola vital-tomasesca. Il percorso prosegue con l’edificio simbolo della città: il palazzo del Municipio (Corso Vittorio Emanuele II). Risalente al XIII secolo, nel corso del tempo ha subito diverse modifiche sia strutturali che di destinazione d’uso; oggi si distingue per la sua loggia con gli archi a sesto acuto, l’accesso con il Leone di San Marco, il balcone per i proclami e l’orologio astronomico-lunare, di recente oggetto di un’importante pulizia che lo ha riportato al suo antico splendore. Passeggiando in Corso Vittorio Emanuele, si potranno poi ammirare per la prima volta in assoluto gli affreschi di altri due palazzi del centro storico di Pordenone. Il primo è Palazzo Spelladi (Corso Vittorio Emanuele II, 56E), che conserva due pareti di affreschi cinquecenteschi e un soffitto a cassettoni finemente decorato. Il secondo è Palazzo Mantica-Cattaneo (Corso Vittorio Emanuele II, 54), il cui ingresso sarà a numero chiuso e riservato solo agli iscritti FAI. Qui sono conservati mirabili affreschi, alcuni attribuiti a Pomponio Amalteo e una stanza con uno splendido soffitto a cassettoni decorato con segni zodiacali che riprendono i decori dell’orologio della Loggia del Municipio, dove si dice abbia alloggiato anche Napoleone Bonaparte. I visitatori potranno infine lasciarsi incantare dallo stile anni ‘30 di Villa Baschiera-Tallon (via G. Oberdan, 19). Dall’originale ingresso si attraversano diversi ambienti fino ad arrivare alla Sala della Musica, dove è conservato il pianoforte a coda della signora Pia Baschiera-Tallon, che in vita fu una stimata insegnante dello strumento. Il suo lascito è stato destinato alla costituzione della Fondazione Pia Baschiera-Arrigo Tallon, finalizzata al sostegno dei giovani musicisti e alla promozione di attività per anziani del territorio. Durante le visite giovani musicisti si alterneranno nell’esecuzione di brani musicali.
Dettagli
Orari di visita: dalle 9 alle 18 tutti tranne Palazzo Mantica-Cattaneo, che sarà visitabile dalle 9 alle 12 e solo per gli iscritti al FAI in base all’ordine di arrivo, e Chiesa del Cristo che sarà visitabile sabato 23 con orari 11-12.30 e 15-19 e domenica 24: 9.30-12.30; 15.00-19.00.
Contributo minimo suggerito a partire da 3 euro per Chiesa del Cristo, Municipio, Palazzo Spelladi e Palazzo Mantica-Cattaneo; da 5 euro per Casa De Luca e Villa Pia Baschiera-Tallon.
Eventi collaterali
Mostra fotografica “Progetto Eclisse”: negli spazi più recenti dell’antico Ospitale dei Battuti è allestita la mostra fotografica “Progetto eclisse”, a cura di Maria Vittorina Cevolin, nella quale l’artista Deborah Sandrin coglie porzioni di pareti che, osservate nel dettaglio, mostrano i segni del proprio tempo, da leggere come una mappa del vissuto, facendo emergere giochi cromatici e tridimensionalità inattese.

Uscendo dalla città, grazie alla partnership con Edison Spa, è possibile visitare la Centrale Idroelettrica di Ponte Giulio a Montereale Valcellina. Realizzata da ENEL nel 1983, entra in esercizio nel 1988; nel corso del 2002 è sotto il controllo di Edipower Spa, per poi confluire nel 2015 in Cellina Energy Srl, società che dalla metà del 2016 è controllata interamente da Edison Spa.
Si tratta di un impianto idroelettrico del tipo ad acqua fluente, utilizzante le acque del corso inferiore del torrente Cellina. Gli impianti di Ponte Giulio e di San Leonardo (1983), entrambi a Montereale Valcellina, sostituiscono quelli ormai obsoleti di Malnisio (1905), Giais (1908) e Partidor (1919), realizzati dalla SADE e dismessi nel corso del 1988. La visita, a cura di Edison, inizia da una prima sala alla quale si accede dal parcheggio visitatori. Dopo la visione di immagini e filmati relativi al funzionamento di questo tipo di impianti si prosegue scendendo i vari livelli fino ad arrivare alla condotta principale. A ogni livello verranno illustrati macchinari e sale quadri, mentre al momento della risalita si potrà vedere il torrente che alimenta la centrale.
Dettagli
Visite solo sabato 23 con i seguenti orari: visita: 9-13 e 14-18 per gruppi di massimo 15 persone. Durata della visita: 30-40 minuti, partenza ogni 15 minuti. Si consiglia l’uso di calzature comode e chiuse. Le scale sono tutte a vista, quindi non consigliato a chi soffre di vertigini. Divieto di fare foto e video.

 

I volontari della Delegazione FAI di Udine apriranno le porte del Museo Carnico di Tolmezzo nel seicentesco Palazzo Campeis (in via della Vittoria, 2) per un approfondimento sulla vita del suo fondatore Michele Gortani (1883-1966) che ha iniziato nel 1920 a raccogliere e conservare il patrimonio di storia, arte e memoria del popolo carnico, seppur impegnato come scienziato, deputato e poi senatore. Nel 1921 fu inaugurato l’Istituto Professionale “Albino Candoni” e due stanze furono adibite a Museo; nel 1937 la raccolta fu sistemata a Casa Comessatti per poi essere spostata nella sua sede definitiva a Palazzo Campeis inaugurata il 22 settembre 1963. Con il terremoto del 1976 il Museo subì ingenti danni e venne riaperto nel 1980. Le 30 sale sono aperte tutto l’anno, ma in questa occasione il museo vuole proporsi con un percorso nuovo e alternativo dedicato proprio al suo fondatore. Partendo dalla visione di un estratto del video “Michele Gortani, il geologo umanista. L’eredità di un uomo che crede nella memoria, nella montagna e nei suoi abitanti” si passa alla sala a lui dedicata, per poi fare un percorso itinerante dove attraverso racconti, oggetti personali (alcuni solitamente non esposti) e fotografie si potrà scoprire la densa e poliedrica vita del profess’r dai claps (professore dei sassi).
Dettagli
Orari di visita: dalle 10 alle 17. Contributo minimo suggerito a partire da 3 euro.

Il Gruppo FAI di Cividale del Friuli porta alla scoperta del territorio di Gagliano, puntando su un originale binomio di storia e natura, con due siti distanti circa 500 metri uno dall’altro.
Si inizia con Casa Dominicale Spezzotti – Stroppolatini (Strada di Prepotto, 21): un’elegante dimora di campagna, solitamente chiusa al pubblico, situata sulla sommità di una piccola altura che offre un panorama a 360° sulla pianura e le montagne friulane. La casa, circondata da vigneti centenari, venne acquistata nella seconda metà del 1800 da Luigi Spezzotti, la cui famiglia è legata alla storia della tessitura friulana. Oggi è il nipote di Irma Spezzotti, sposata con Attilio Stroppolatini, a gestire il casale e l’azienda agricola. Il sito è un susseguirsi di vari stili architettonici che creano ambienti e spazi originali unici nel loro genere dove si trova un forte intreccio di storia, agricoltura, amore per la campagna, la montagna e la città.
Dettagli
Orari di visita: sabato 23 e domenica 24 dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Contributo minimo suggerito a partire da 5 euro. Durata delle visite: circa 40 minuti. Partenze ogni 30 minuti.

L’altra visita riguarda Azienda agricola biologica L’Asan e la Mussa (Strada di Prepotto, 32), immersa tra vigneti, oliveti, campi e boschetti, dove Alessia (friulana) e Matteo (mantovano) dal 2016 si dedicano all’allevamento di asine e capre per la produzione di latte e formaggi. Nella fattoria possono ammirare i 110 esemplari di capra di Saanen, dal manto candido, e circa una trentina di asine ragusane, dal manto scuro, muso grigio e grandi occhi incorniciati di bianco. Ristrutturando la vecchia stalla precedentemente adibita a mungitura e conservazione del latte di mucca, la coppia ha creato una sana realtà che rispetta l’ambiente che la circonda e che rimanda alla tradizione casearia cividalese. Propongono inoltre il latte di asina, da sempre conosciuto per le sue proprietà benefiche. Visita consigliata in particolare alle famiglie con bambini.
Dettagli
Orari di visita: sabato 23 dalle 10 alle 13; domenica 24 dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Contributo minimo suggerito a partire da 5 euro.
Eventi collaterali
Sabato 23 marzo dalle 10 alle 13: C’era una volta il futuro. I colli Orientali del Friuli tra storia e futuro delle Vigne. Presso l’Az. agricola Stroppolatini. A cura della dott.ssa Laura Antoniacomi in collaborazione con il Consorzio dei Colli Orientali e del Ramandolo.
Sabato 23 e domenica 24 marzo: per tutta la durata dell’evento sarà eccezionalmente aperta la frasca di famiglia dove si potranno gustare i formaggi dell’Az. Agricola l’Asan e la Mussa. In collaborazione con Ciclofocacceria Mamm di Udine.

 

Il Gruppo FAI di Palmanova propone a Cervignano un percorso dedicato al pittore e saggista Giuseppe Zigaina, nel centenario della sua nascita e in collaborazione con il progetto “Zigaina 100/Anatomia di una immagine” che gode del patrocinio del FAI Friuli Venezia Giulia.
Si inizia con la sua casa-studio (in via Blavi, 1), solitamente chiusa al pubblico, che rappresenta il carattere e l’alto profilo culturale del proprietario. Commissionata all’architetto genovese Giancarlo De Carlo (1919-2005) nel 1957 e ultimata due anni dopo è perfettamente inserita nel contesto urbano, circondata da un parco che la separa dalla strada principale rendendola un’isola di tranquillità. Il risultato è una casa, in dialogo tra tradizione e modernità, composta da cellule, ognuna a pianta ottagonale, articolate in due bracci disposti a L: da un lato lo studio del pittore rivolto a nord; dall’altro la successione di cucina, sala da pranzo, soggiorno e zona letto. A seguito dell’acquisto del terreno limitrofo, Zigaina progetta con l’amico Ado Buiatti alcune pertinenze della casa e dello studio che rappresentano un’addizione rispetto al nucleo originario. La visita riguarderà gli esterni del complesso, la casa con annesso studio e archivio, e la foresteria che consente la visita intera dell’interno. La seconda visita riguarda la Sala Consiliare del Municipio (piazza Indipendenza, 1) dove sono conservate alcune opere di Giuseppe Zigaina realizzate con tecnica mista donate al Comune da Francesco Fabrissin, legato al Maestro da una profonda amicizia che risale agli anni della gioventù e del comune impegno politico. Nella sala sono ospitate sei grafiche, solitamente non visibili, realizzate con la tecnica dell’acquaforte presso la stamperia A/S Albicocco e Santini di Udine, che era stata aperta in occasione delle scorse Giornate FAI di Primavera. Si tratta di grandi formati, inusuali per la tecnica calcografica in acquaforte.
Dettagli
Orari di visita: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Turni di visita ogni 20 minuti per la Casa-Studio e ogni 15 minuti per la Sala Consiliare. Visite anche in inglese.
Contributo minimo suggerito a partire da 3 euro.
Eventi collaterali
Incontro “Zigaina 100. Anatomia di una immagine”
Giovedì 14 marzo alle ore 18 nel Salone d’Onore del Palazzo Municipale di Palmanova la prof.ssa Francesca Agostinelli parlerà della grande amicizia di Zigaina con Pasolini, e di come Zigaina non abbia mai voluto, anche potendo, lasciare la sua terra, trovando grande ispirazione dall’ambiente che lui assaporava percorrendolo a piedi e in bici. L’evento, che gode del patrocinio del FAI Friuli Venezia Giulia, è organizzato in collaborazione con l’Associazione culturale Liberamente. Possibilità di iscriversi al FAI. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Per informazioni: palmanova@gruppofai.fondoambiente.it
La Delegazione FAI di Gorizia, in occasione del centenario della nascita di Franco Basaglia (1924-1980), invita alla scoperta del Parco Basaglia (Via Vittorio Veneto, 174), il luogo da cui lo psichiatra veneto avviò il percorso rivoluzionario che avrebbe cambiato per sempre l’approccio alla persona e alla malattia mentale. Situato nella zona est della città di Gorizia al confine con la Slovenia nei pressi del valico di Sempeter, il Parco Basaglia si sviluppa in un’estesa area che ricalca in parte l’originaria impostazione dell’ex manicomio austroungarico, concepito come un’area verde intervallata da grandi padiglioni ed associato ad una operosa colonia agricola che dava lavoro ai pazienti. Oggi il Parco si presenta come un luogo sospeso tra passato e presente, dove ad alberi secolari si alternano speciali varietà floreali e dove a palazzine restaurate e riqualificate si alternano a edifici che mostrano i segni e le vestigia del tempo passato. Lontano dall’essere il luogo degli anni pre-basagliani, chiuso per i cittadini di fuori ed alla stregua di una prigione per i pazienti di dentro, il Parco Basaglia è oggi sede di varie istituzioni pubbliche, ospita un istituto scolastico e numerose associazioni di volontariato e cooperative. Attraverso 5 aperture e tre iniziative speciali si intende coinvolgere i visitatori in un viaggio non solo di valore storico e culturale, ma che vuole sensibilizzare su importanti tematiche sociali attraverso arte, architettura e paesaggistica e far riscoprire un luogo vivo e ricco di possibilità.
Nell’itinerario “Voci dal mezzomondo”, gli Apprendisti Ciceroni vi condurranno attraverso i corridoi dell’ex palazzina “D Donne” dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale, oggi sede scolastica, dove erano internate le donne “tranquille” che potevano lavorare nei locali di servizio della struttura. Qui si ripercorrerà la storia dell’ex istituto nosocomiale attraverso le voci delle persone che erano rinchiuse nei diversi padiglioni. Visite in italiano a cura di Apprendisti Ciceroni dell’ISIS BEM Gradisca d’Isonzo – sezioni Brignoli e Marconi e Indirizzo tecnico economico settore turismo ISIS Pertini, in sloveno a cura degli della sezione turismo dell’ISIS Žiga Zois di Gorizia. L’itinerario “L’architettura si trasforma: dal manicomio al Parco Basaglia”, a cura dei volontari e dell’arch. Martina Di Prisco, offre una panoramica storica delle trasformazioni architettoniche avvenute all’interno del Parco, con particolare attenzione al significativo lavoro di restauro del padiglione H, ora Centro di Salute Mentale, come esempio tangibile di come la memoria storica si fonde con l’aspetto terapeutico. La Retrospettiva su Maurizio Gerini, a cura dell’Associazione d’Arte Contemporanea Prologo e dell’artista Livio Caruso DDS, è un’esposizione inedita dell’artista goriziano Maurizio Gerini (1954-2018), che si può inserire nella schiera di artisti facenti capo alla “Scuola goriziana” e la cui storia personale l’ha portato ad avvicinarsi al tema della sofferenza e a sviluppare una particolare attenzione al mondo della salute mentale. Le opere esposte comprendono incisioni, acquerelli e dipinti dell’artista. “Unheart: archivi svelati”, a cura della Cooperativa Sociale “La Collina”, è un’installazione artistica che recupera alcuni frammenti dell’archivio dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale di Gorizia con l’intento di rimettere al centro l’archivio inteso come preziosa pratica di conservazione e valorizzazione della memoria. Si compone di elementi scenici fisici, anche di autentico valore storico, su cui affiorano inserti audiovisivi, realizzati a partire dall’elaborazione del materiale archivistico. La Palazzina B Donne – reparto agitate è l’unico edificio del comprensorio dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale a non essere stato oggetto di ristrutturazioni, e per questo oggi presenta serie criticità strutturali interne. La struttura era deputata ad accogliere le donne che presentavano maggiori problematiche comportamentali: nelle “stanze di contenzione” le pazienti venivano rinchiuse per lunghi periodi, spesso legate al letto. Il percorso proposto intorno all’edificio racconterà le vicissitudini delle internate. Porterà inoltre una riflessione sulla figura di Franco Basaglia e il significato umano delle azioni rivoluzionarie che egli intraprese in questi luoghi per superare la cultura dell’emarginazione e della violenza che fino a quei tempi caratterizzava le strutture come questa. L’apertura, a cura del dott. Franco Perazza (ex direttore del Centro di Salute Mentale) e di altri esperti su queste tematiche, sarà in lingua italiana con una visita in lingua slovena sabato 23 marzo alle ore 15.30.
Iniziative speciali
Il verde come cura: Sonia Kucler di Legambiente Gorizia e gli Apprendisti Ciceroni dell’ISIS “BEM” di Gradisca d’Isonzo-Sezione Agraria Brignoli condurranno attraverso l’ex colonia agricola e il giardino del Parco per trovare i segni del suo impianto originale e del ruolo della vegetazione nella terapia e nella cura dei malati ai tempi del primo ospedale psichiatrico austro-ungarico. Il viaggio continua nelle successive trasformazioni del patrimonio verde, a braccetto con la storia complessa di quest’area di confine, tra guerre e passaggi di Stato, per arrivare alle forme del paesaggio attuale, dove alla progressiva decadenza degli alberi secolari si alterna la messa a dimora di nuovi esemplari. Visite sabato e domenica alle 14.
Natura domestica: iniziativa a cura di Giancarlo Stasi e Andrej Drosghig, unica visita domenica 24 marzo ore 11 in lingua italiana con traduzione slovena simultanea. Una passeggiata nel Parco Basaglia per ragionare su come le condizioni ambientali influirono sulla vita di questo luogo e dei suoi abitanti, umani e non. Si faranno considerazioni sulla natura agricola dell’area e sulla concezione del parco; si osserveranno le notevoli alberature e lo stato in cui vertono invitando a osservare la natura domestica in parte “dimenticata” e abbandonata alla natura “selvaggia” con specie spontanee, funghi, legno morto che regalano al visitatore un inaspettato scrigno di biodiversità.
Itinerari Basagliani: la Cooperativa Sociale “La Collina” propone una visita attraverso il Parco Basaglia per scoprire la storia dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale di Gorizia, raccontata in maniera approfondita e interattiva attraverso contenuti audio, video e immagini d’epoca, cui sarà possibile accedere grazie a installazioni dotate di QRcode. Orari di visita: Sabato ore 15.30, domenica ore 10 e 15.30.

Dettagli
Tutte le cinque aperture si svolgeranno con diversi turni di visita sabato 23 marzo dalle 14 alle 18 (solo pomeriggio) e domenica 24 marzo dalle 10 alle 18 (tutto il giorno). Contributo minimo suggerito a partire da 3 euro.
Le tre iniziative speciali sono su prenotazione obbligatoria, fino a esaurimento posti e comunque entro giovedì 21 marzo scrivendo a gorizia@delegazione.fondoambiente.it. Contributo minimo suggerito a partire da 5 euro da versare in loco. Lo stesso indirizzo vale per le informazioni.

Il Gruppo FAI Giovani di Trieste ripropone, nell’anno del suo centenario, la visita alla Sede centrale dell’Università degli Studi di Trieste e Pinacoteca del Rettorato (piazzale Europa, 1). Muovendosi tra gli spazi esterni e quelli interni, i partecipanti scoprono l’edificio principale costruito a forma di “H” al cui interno si trovano il magnifico scalone d’onore dell’atrio e l’Aula Magna dove è possibile ammirare, appese al soffitto, le numerose lampade a forma di favo d’api e l’enorme rosone realizzato da Marcello Mascherini. Il percorso continua con la visita alla mostra “I miei pùpoli: Gaetano Kanizsa scienziato e artista”, un omaggio allo studioso e al patrimonio artistico-documentale dell’ateneo e del territorio; e alla Pinacoteca, ospitata nel Rettorato, che conserva le 37 opere acquisite a seguito dell’Esposizione Nazionale di Pittura italiana contemporanea tenutasi nell’Aula Magna dell’Università nel dicembre 1953 e che sono testimonianza delle diverse tendenze pittoriche italiane. Inoltre, all’interno dell’edificio i visitatori possono scoprire anche #SBLAD – Shine Bright Like A Diamond il progetto di residenze artistiche che nell’anno del centenario ha ripreso la storica Esposizione Nazionale della Pittura Italiana Contemporanea, fotografando l’attuale panorama artistico emergente e guardando al futuro accogliendo nuove opere d’arte che ampliano il patrimonio artistico dell’Università. Dieci artisti contemporanei, simbolicamente assegnati a ciascuno dei dieci Dipartimenti, sono stati invitati a esplorare e reinterpretare la conoscenza espressa da varie discipline universitarie attraverso la loro arte. Queste due giornate di visita alla sede centrale dell’Università rappresentano solo l’inizio di un appuntamento fisso che si ripeterà un sabato al mese (calendario disponibile sulla pagina Facebook della Delegazione di Trieste) fino alle prossime Giornate FAI d’Autunno 2024.
Dettagli
Orari di visita: sabato e domenica dalle 10 alle 18. Partenza ogni 30 minuti; durata della visita 1 ora ca.
Contributo minimo suggerito a partire da 3 euro.

La Delegazione di Trieste porta i visitatori alla scoperta del cosmo! L’Osservatorio Astronomico (Castello Basevi, Via G.B. Tiepolo 11) è una delle 17 strutture di ricerca dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). La sede è dal 1898 al Castello Basevi (progettato dall’arch. Geiringer), quando la zona in cui sorgeva l’edificio era ancora un’area suburbana. Durante la visita si ha la possibilità di scoprire anche l’adiacente Villa Bazzoni che ospita il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Trieste. L’edificio in stile neoclassico, costruito nel 1838 ad opera dell’architetto cividalese Giovan Battista de Puppi su una vasta area che si estendeva fino al crinale del colle di San Vito, nasconde al suo interno un apparato decorativo degno di nota. Oggi l’osservatorio si dedica sia alla ricerca che alla formazione dei giovani, con attività didattica in corsi di laurea e dottorato presso l’Università di Trieste e la SISSA e attraverso il finanziamento di assegni di ricerca e borse di studio.
Dettagli
Orari di visita: sabato 23 marzo dalle 10 alle 18. Partenza ogni 20 minuti; durata totale della visita 1 ora ca.
Contributo minimo suggerito a partire da 3 euro. Visite in sloveno alle 16.

Evento speciale riservato agli iscritti FAI
Venerdì 22 marzo ore 20 visita alla Specola Margherita Hack (Località Basovizza, 302), la stazione osservativa dell’Osservatorio Astronomico di Trieste, sul carso triestino dove è ospitato un nuovo percorso storico-divulgativo multimediale che ne ripercorre la storia e l’attività scientifica dalla fondazione dell’accademia nautica nel 1753 ai giorni nostri. Nella cupola è installato un moderno telescopio riflettore con uno specchio principale di 60 cm di diametro che offre la massima qualità e semplicità di visione diretta, non mediata da alcuna apparecchiatura elettronica, dei corpi celesti. Due gruppi da 25 persone potranno osservare le stelle guidati da un astronomo. Prenotazione obbligatoria all’indirizzo email segreteriafaifvg@fondoambiente.it.
Contributo minimo richiesto di 15 euro da versare in loco.