A Link si festeggia il nuovo progetto NEM. La storia si ripete dopo 603 anni. Certamente presenti i neo “Tristano Sorestans” e i tanti sotàns

La storia tragicamente si ripete: è il 1420 quando il Patriarcato di Aquileia è sconfitto dai soldati veneziani guidati dal Capitano Tristano Sorestan, mercenario al soldo della Serenissima. Così i contadini friulani si ritrovano ad essere sotàns, sottomessi. Questo, si narra in una mirabile Commedia dell’Arte dal titolo “Malacarne la ballata dell’amore e del potere”,  così per non abbandonare la propria terra e riscattarsi “Malacarne” accetta di diventare servitore di Pantalone, mercante veneziano finanziatore dell’impresa. Per completezza parliamo di una Commedia messa in scena nel 2021 dalla compagnia Brat con la Regia di  Michele Modesto Casarin, Drammaturgia: Marco Gnaccolini.  “Malacarne, si legge in una nota di presentazione della commedia, è di fatto, l’unica maschera friulana della famiglia degli arlecchini  portata in scena in un tripudio di lingue, dialetti, suoni, rumori e canzoni. Un tuffo variopinto nelle storie e ballate del territorio friulano che si intrecciano con la vicenda di amore e potere che vive e subisce il malcapitato Malacarne, che qui diviene figura contemporanea del lavoratore senza tutele, della persona disposta a tutto pur di non dover migrare”.

Ora vedete voi  chi sono i personaggi, ma le similitudini su quanto sta avvenendo nel mondo dell’informazione a nordest sono davvero imbarazzanti, anche se speriamo non vi sia assoluta indifferenza in quella che ci sembra una sorta di orgia editoriale. Comunque ricordando questa storia, ci corre l’obbligo di  informarvi che andrà in scena a Trieste, non la sopracitata commedia, ma la sua versione attualizzata, una festa per i pochi sorestan e i tanti sotàns che siamo certi accorreranno a frotte alla gran festa dei nuovi padroni nel nome di “io c’ero”. Noi non ci uniremo alla farsa,  ma da autentici democratici diamo notizia. Si legge infatti in una nota/invito:

“Nei giorni che segnano una svolta importante per il mondo dell’informazione in Friuli Venezia Giulia e a nord-est, Link Mediafestival offre al pubblico, agli operatori e agli stakeholders un’occasione di approfondimento delle nuove sfide editoriali e una prefigurazione dei progetti connessi all’acquisizione, proprio in queste ore, di 7 testate giornalistiche da parte di NEM, Nordest Multimedia (i quotidiani Il Piccolo, Messaggero Veneto, Mattino di Padova, La Nuova Venezia, La Tribuna di Treviso, Corriere delle Alpi e il mensile Nordest Economia, appartenenti in precedenza al gruppo Gedi). Sabato 28 ottobre, a Trieste, l’evento speciale 2023 di Link Mediafestival si aprirà alle 11.30, nella Sala Ridotto del Teatro Verdi con l’incontro dal titolo “Trieste e il futuro dell’informazione: Il nuovo progetto multimediale di NEM”: un panel che vedrà dialogare il direttore editoriale NEM Paolo Possamai e il presidente dell’Ordine Giornalisti del Friuli Venezia Giulia, Cristiano Degano. Introdurrà la conversazione Giovanni Marzini, direttore editoriale Link Mediafestival. L’appuntamento 2023, Comune di Trieste con Ordine dei Giornalisti FVG, è sostenuto da Fondazione CRTrieste (fra i nuovi padroni Nem)  con il patrocinio del Consiglio Nazionale Ordine dei Giornalisti e con il contributo di Crédit Agricole Italia che, insieme a Link, promuove nel pomeriggio il Premio “Testimoni della storia” conferito quest’anno al giornalista Luciano Fontana, direttore del quotidiano Corriere della sera”.  Si spiega sempre nella succitata nota: “Un progetto editoriale focalizzato su 6 testate giornalistiche presenti storicamente in Friuli Venezia Giulia e nel Veneto, incluso il loro dorso economico mensile, deve ovviamente confrontarsi con le criticità che l’editoria da tempo attraversa: ma se la crisi dei giornali è un dato di fatto da oltre due decenni, anche il sistema carta – digitale può, in sé, avere dei limiti, e richiedere uno sguardo capace di abbracciare orizzonti più vasti. «Il grande patrimonio di risorse, competenze, di know how e di complessità di relazioni che NEM ha acquisito, forte di circa 150 giornalisti professionisti nelle 9 redazioni e di centinaia di collaboratori sul territorio – spiega il direttore editoriale NEM, Paolo Possamai – pone sfide importanti, direi centrali per il futuro del giornalismo e dell’informazione. Il nostro impegno, oggi, è contribuire a dare risposte alla crisi editoriale, da tempo fenomeno globale. La piattaforma di distribuzione delle notizie difficilmente potrà avere un futuro economicamente sostenibile se resta confinata fra la carta e il web, che ne diventa declinazione digitale. Crediamo piuttosto in un modello integrato di fruizione delle notizie e dei loro approfondimenti, un sistema più articolato, che permetta di generare la sostenibilità dell’informazione a partire dall’esperienza e dalle forti competenze presenti nelle redazioni dei sei quotidiani». Insomma in scena l’albero della cuccagna dell’editoria ottimo per gli arrampicatori che non mancheranno di certo.-

Ps chi fosse interessato alla Commedia, quella dell’Arte e non quella della farsa,  può trovare le informazioni sul sito https://www.ilsonar.it/sonar.php?id=7655

Perfezionato l’accordo definitivo tra GEDI e NEM per la cessione delle testate di Veneto e Friuli Venezia Giulia