Acciaieria: l’ex Ministro Patuanelli aveva segnalato l’inghippo “commissario”, mentre alla Camera il M5s è in attesa di risposta a una interrogazione
“Prevedere un commissario straordinario per favorire gli investimenti esteri nel nostro Paese, con il paradosso che a dichiarare il preminente interesse strategico nazionale dell’operazione sia il Ministro delle Imprese e del Made in Italy è l’ennesima dimostrazione dell’incapacità del centrodestra al governo” . A dirlo erano stati qualche giorno fa per il MoVimento 5 Stelle il Capogruppo al Senato Stefano Patuanelli e la consigliera regionale Rosaria Capozzi. “Da Ministro dello Sviluppo Economico ho dimostrato – precisava Patuanelli – che per far insediare una multinazionale come la Bat a Trieste con un investimento estero di circa 500 milioni di euro non è necessario alcun commissario”. “Tutti in Regione collegano questa norma al prospettato insediamento di un’acciaieria sulla Laguna di Marano e Grado, nei territori di San Giorgio di Nogaro, ora vediamo – precisa Capozzi- se e come verrà applicata anche in questo caso specifico”. “La proposta di commissariamento non spetterà al nostro territorio, ma direttamente al Ministro del Made in Italy e il commissario potrà agire in deroga ad ogni disposizione di legge, basterà sentire il parere delle amministrazioni competenti e se queste non si esprimeranno in quindici giorni, il commissario procederà anche in mancanza di deroghe”. “Considerato che quasi tutti i sindaci interessati che hanno espresso un parere molto negativo ai prospettati investimenti siderurgici nell’Aussa Corno – concludono i due pentastellati – hanno avuto bisogno di una decina di mesi per dare il loro parere, c’è da stare poco tranquilli”. In realtà il M5s sulla questione acciaieria aveva già dimostrato attenzione tanto da presentare nel giugno scorso una interrogazione a risposta scritta, ancora ovviamente inevasa, nella quale si chiedevano lumi relativamente alla vicenda acciaieria Metinvest/Danieli. L’interrogazione era al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica per sapere se “il Ministro interrogato sia a conoscenza della proposta progettuale e delle ricadute ambientali sull’area interessata; quali iniziative di competenza intenda attuare per garantire il pieno rispetto di quanto previsto dalla direttiva comunitaria 92/43/CEE circa il progetto riportato in premessa. Nel testo che riportiamo in calce si ricorda che nell’area oggetto del possibile investimento “insiste anche la zona speciale di conservazione (Zsc) IT3320037 denominata « Laguna di Marano e Grado », che si estende per 16.364 ettari tra le province di Gorizia e Udine istituita con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 21 ottobre 2013 e facente quindi parte della rete Natura 2000 ai sensi della direttiva comunitaria 92/43/CEE”