Alberto De Toni, rettore Uniud, nel nuovo “Strategic Standing Committée” dello European University Institute
Nuovo fiore all’occhiello del mondo accademico italiano, che conquista ancora una volta una posizione ai vertici delle istituzioni formative europee e internazionali. Si apre così la nota dell’Università di Udine che comune che il rettore Alberto De Toni, fa il suo ingresso quale esperto all’interno dello “Strategic Standing Committee” del prestigioso EUI, European University Institute, unica università finanziata direttamente dall’Unione Europea, nata nel 1969, e con sede nella Badia Fiesolana di San Domenico di Fiesole, a pochi chilometri dal centro di Firenze. Una carica prestigiosa che si somma alle altre collezionate nell’ultimo periodo dal “magnifico” uscente, dato che come è noto il rettorato De Toni è agli sgoccioli e quindi è palese che vi è un riposizionamento in atto per dargli nuovi ruoli e collocazioni di prestigio.
«È per me un grande onore e una profonda soddisfazione essere stato selezionato, quale esponente del mondo accademico-scientifico europeo, per ricoprire questo ruolo di consulenza qualificata in un istituto che rappresenta la punta di assoluta eccellenza nel campo delle PhD School di Humanities a livello europeo e internazionale», ha commentato De Toni, fresco di nomina anche alla presidenza della Fondazione Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane).
Del Comitato permanente strategico EUI, che ha importanti e decisive funzioni di orientamento di tutte le attività dell’istituto (sviluppate dai Dipartimenti di Storia e Civiltà, Science Politiche e Sociali, Economia e Diritto), fanno parte – secondo la decisione assunta lo scorso mese di dicembre dall’High Council, l’Alto Consiglio EUI -, tre rappresentanti dei 22 stati membri facenti parte della cosiddetta “Troika” (passato, presente e futuro presidente dell’Istituto), attualmente Cipro, Lettonia e Lussemburgo, altri tre rappresentanti degli stati membri (a rotazione), un rappresentante della Commissione Europea e uno del Parlamento europeo, il presidente dell’Istituto, che è attualmente Renaud Dehousse (in carica dal settembre 2016), e fino a tre esperti dal mondo accademico e scientifico europeo.
Ed è proprio in questa ultima “tranche” di componenti che Alberto De Toni, già segretario generale della Crui e oggi presidente della Fondazione (braccio esecutivo e strategico) della stessa Conferenza, siederà per i prossimi tre anni a fianco del britannico Sir Howard Newby, già rettore dell’Università di Liverpool, Southampton e West of England. Saranno i due rettori, in sostanza, a dare voce alle istanze e alle proposte del mondo universitario, rispettivamente, del Nord e del Sud Europa.
L’EUI, che è l’equivalente in Europa della Scuola Normale in Italia, è un istituto di alta formazione e ricerca riservato ai soli dottorandi di ricerca fortemente sostenuto dal nostro Paese sul piano delle infrastrutture. Il segretario generale è l’ambasciatore italiano Vincenzo Grassi. «Data l’importanza del Comitato permanente strategico – commenta il rettore De Toni -, che è chiamato a fornire indicazioni e suggerimenti all’Alto Consiglio in materia di strategia della Ue, a monitorare la sua attuazione in base a indicatori appropriati, preparare le discussioni dell’Alto Consiglio, appoggiare il Presidente dell’EUI nella definizione di un piano strategico, sono a mia volta chiamato a ricoprire un delicato ruolo di visione, orientamento e indirizzo, che cercherò di esercitare con il massimo senso di responsabilità nei confronti del mondo accademico europeo».
Il nuovo “Strategic standing commitee” dell’EUI si insedierà ufficialmente il 4 marzo nella sede di Fiesole. Alla prima riunione parteciperanno 11 componenti: i membri designati in rappresentanza di Lettonia, Lussemburgo, Cipro, Germania, Svezia, Portogallo, Europarlamento, Commissione Europea, il presidente EUI e gli esperti Newby e De Toni. «Il mio impegno – ha detto il rettore dell’ateneo friulano – sarà quello di operare affinché le articolate attività di questa PhD School di assoluta eccellenza a livello internazionale siano volte a fare da catalizzatore per la costruzione di nuove reti di università europee».